2025-01-22
«Saluto romano», Saviano sbrocca su Musk
Roberto Saviano (Ansa). Nel riquadro Elon Musk
Il gesto ai fan col braccio teso diventa un caso solo in Italia, con lo scrittore idolo dei progressisti che gli augura «una fine violenta». Carlo Fidanza (Fdi): «È la solita tattica della sinistra per screditare il nemico». A Milano compare il fantoccio di Elon a testa in giù.La verità è che un gentiluomo farebbe meglio a stare sempre composto. non fare gesti, mai. E invece Elon Musk, all’insediamento di Donald Trump, va sul palco e gasa i supporter scandendo che «questa volta il risultato delle elezioni conterà eccome!». Urla e applausi e a quel punto Mister Tesla, a dispetto della fama rettiliana, sente il calore e porta la mano destra al cuore, poi la spara verso l’alto come una molla, con il braccio bello teso. Una prima volta, verso i fan davanti a lui. Una seconda, girandosi, verso quelli della curva: sempre cuore, poi ancora braccio teso. C’è della chimica misteriosa in Musk, specie quando si muove in quel modo che può trasmettere disagio, ma forse non sapremo mai cos’è, a meno che non decida lui di lasciare il suo corpo alla scienza. Intanto, per la sinistra italiana, Musk ha fatto il saluto romano e Roberto Saviano prefigura «una fine violenta per tutto questo». Mentre negli Stati uniti lo scandalo non decolla e lo stesso Musk commenta: «Trovate trucchetti migliori». Non avere cognizione delle priorità conduce al fallimento, a tutti i livelli. L’Occidente, Europa in testa, deve organizzare una rincorsa tecnologica alla Cina da far tremare i polsi, ha un problema demografico che non riesce a risolvere, ha sistemi di welfare obsoleti e costosi, che potrebbero non bastare per tutti, immigrati compresi. In Italia, poi, rischiamo di restare con banche e turismo, oltre a una mole crescente di lavoro povero, cinesizzato. E però questa storia del camerata Musk, che questa volta ha pure fatto il saluto fascista, o nazista, è uno scandalo. Andrea Stroppa, il suo plenipotenziario in Italia, prima ci ha scherzato su e ha scritto su X: «L’Impero Romano è tornato, a cominciare dal saluto romano». Quindi si è arreso a questo clima da Daspo mentale e ha provato a spiegare: «Quel gesto, che alcuni hanno scambiato per un saluto nazista, è semplicemente Elon, che è autistico, mentre esprime i suoi sentimenti dicendo “Voglio darti il mio cuore”, ed è esattamente ciò che ha comunicato al microfono». Poi ha aggiunto: «I riferimenti sono esclusivamente legati all’antica Roma. Per questo ho scritto “Impero romano”, rivolgendomi agli utenti americani che hanno visto il gesto nella serie Hbo su Roma». E infine: «Voi interpretate il tutto come un richiamo al nazifascismo, una connessione che esiste solo nelle vostre menti». Le immagini del gesto basta vederle (le trovate su Youtube con l’infallibile stringa di ricerca «Elon Musk nazi») e si capisce che Musk, rispetto a Hitler e Mussolini, è oltre. E non è un politico perché, semplicemente, ha lavorato tutta la vita e anche con discreto profitto.Farà comunque «una brutta fine», già si capisce. Il suo braccio teso ha risvegliato Saviano, in passato autore di un bestseller sulla cocaina e quindi, per estensione, esperto di élite mondiali: «La fine di tutto questo sarà violenta, la sua caduta sarà pari a quella di coloro a cui storicamente si richiama con questo gesto». Su Instagram, lo scrittore campano aggiunge che «la fine di Musk e dei suoi scherani italiani è prevedibile, mentre il percorso dei prossimi anni quello invece è in larga parte imprevedibile; lascia intravedere mostruosità politiche che credevamo di aver sepolto per sempre». Poi chiude con un sobrio: «Che tu sia maledetto, Musk». No, non c’è chimica tra i due. In scia a Saviano entrano quindi in campo i compagni da tastiera, a disagio nel presidiare i cancelli di Mirafiori ma solerti poliziotti della rete. Il Pd fa una nota in cui giudica il saluto di Musk «un’offesa alla libertà e alla democrazia», chiedendo al governo Meloni di prendere le distanze. Poi arriva l’ex giornalista Sandro Ruotolo, eurodeputato dem, che avverte l’Europa: «Musk è un pericolo per la democrazia». Più sottile l’ex premier Romano Prodi, che su Sky guarda lontano: «Questa stretta di mano (di Meloni, ndr) con Milei, poi Musk che fa il saluto romano… Sono cose che vanno bene un giorno ma poi, quando si ricompongono gli interessi, queste strane armonie si scompongono». Poi passa un altro bolognese, il presidente del Pd Stefano Bonaccini, che invece impugna la roncola e dice: «L’immagine di Musk che fa il saluto romano fa rabbrividire. Come fa indignare quello che ha scritto il suo referente italiano in un post, poi cancellato».Sulla vicenda è intervenuto anche Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo e vice presidente esecutivo di Ecr: «Stanno cercando di farlo passare come un saluto nazista. È la solita tattica: individuano il nemico di abbattere -ora va di moda Musk - e raccontano di lui le peggiori nefandezze con la complicità della grande stampa ammaestrata, sperando che il popolo bue non abbia tempo di approfondire e finisca col crederci. Ci rompono l’anima da anni con le fake news ma sono loro i più grandi diffusori di menzogne. Viva la Libertà e viva la Verità!».Comunque, visto che il nazismo e il fascismo, in fondo, li hanno sconfitti gli americani, chissà che scandalo Oltreoceano per Musk e il suo saluto. E invece il New York Times si limita a riportare che «un gesto di Musk scatena delle congetture», mentre il Washington Post e il Wall Street Journal si saranno distratti. Ieri, il Nyt è tornato sull’argomento riferendo che «Musk ha spento le polemiche su un suo gesto». Fine. Ma è ancora più interessante la nota prudente dell’Antidefamation League (Adl), potente lobby che vigila sull’antisemitismo e che di solito non fa sconti a nessuno, per la quale «sembra che Musk abbia fatto un gesto imbarazzante in un momento di entusiasmo, non un saluto nazista, ma di nuovo, apprezziamo che la gente sia attenta». Basterebbero queste parole a far ragionare Saviano, se solo avesse voglia di farlo, visto che su nazismo e fascismo l’Adl ha probabilmente qualche competenza in più di lui. Comunque, se Saviano ha fatto il profeta di sventura su Musk, c’è chi si è subito portato avanti. Ieri, a Milano, i ragazzi del collettivo rosso «Cambiare rotta» hanno postato la foto di un fantoccio con le sembianze di Mister Tesla, appeso a testa in giù in piazzale Loreto, con la scritta «Qui c’è sempre posto». Trentadue anni di legge Mancino sembrano aver fatto solo danni. Meno male che c’è quella nota agenzia di onoranze funebri che ieri ha aggiornato il suo spot: una bella bara dalla quale spunta un braccio che fa il saluto romano e lo slogan «Salutava sempre».