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Al salone dell'auto di Parigi porte aperte alla Cina

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Al salone dell'auto di Parigi porte aperte alla Cina
ANSA

Grazie ai sussidi di stato la Cina controlla tutta la filiera dell'auto elettrica, a partire dalle materie prime. Ma questo non sembra preoccupare troppo espositori e addetti ai lavori del settore automotive.


Il Salone Mondiale dell'Auto di Parigi (Mondial de l'Auto 2024), si tiene ogni due anni alle porte della capitale francese (Porte de Versailles). L'iniziativa si apre all'insegna dell'innovazione e del progresso con lo slogan "Festeggiamo" ("Let's Celebrate").Più che festeggiare un mercato che stenta a crescere, gli organizzatori sembrano preconizzare i futuri successi di un comparto industriale sul quale incombe la spada di Damocle del gennaio 2035. Data in cui, secondo la normativa imposta dalla Commissione europea, tutte le case automobilistiche dovranno cessare di produrre veicoli a motore termico.Una scommessa rischiosa, in cui il calcolo probabilistico si fonda su due variabili principali: le batterie elettriche, che costituiscono il 50% del costo ancora elevato delle vetture full electric, e i materiali principali con cui queste vengono prodotte, i cui mercati sono attualmente controllati dalla Cina.E per arrivare a tale risultato, con BYD leader di mercato davanti a Tesla, il governo cinese ha investito dal 2009 al 2023 230 miliardi di dollari (fonte studio realizzato dal CSIS Centre d'etudes Internationales et Strategiques).Con una media di sette miliardi l'anno tra il 2009 e il 2017, le sovvenzioni statali cinesi sono passati a 45 miliardi nel 2022 e nel 2023. Di fronte a questi sussidi di stato la Commissione europea ha deciso di applicare dei dazi ai veicoli importati, dazi che si traducono in sovrapprezzi per i modelli distribuiti in Europa. E le cifre raccontano poco di questa scommessa, se si pensa che quest'anno sono stati venduti 18,2 milioni di vetture nuove, contro i 17,8 del 2023. Laddove la porzione di vetture full electric è passata da 13,9% a 12,6%.Cercando di alimentare l'immaginario degli automobilisti di tutto il mondo, il Salone apre mostrando i suoi gioielli più preziosi.Si parte con la concept car Alpine Alpenglow Hy6, vettura alimentata da un motore a idrogeno.Tra le tedesche Audi espone Q6 Sportback e-tron, oltre alla nuova A5 nelle versioni berlina e stationwagon.Presente anche l'altra tedesca, attuale leader di vendite in Europa: la BMW, che espone la gamma Visioin Neue Klasse, una nuova generazione di vetture elettriche tra le quali spicca la iX3, anche questa prodotta come berlina e stationwagon.Legato al marchio di Monaco è quello di Mini, presente anche lui al Salone con la nuova John Cooper Works (JCW). Una menzione particolare per il costruttore statunitense Cadillac, che espone i modelli interamente elettrici Lyriq e Optiq, pensati principalmente per il mercato europeo.Nel settore delle medie Volkswagen presenta il nuovo SUV Tayron, oltre ai nuovi concept ID3 e ID GTI Concept.Renault esce invece con una rivisitazione dei suoi modelli iconici del passato R4 e R5, rispettivamente Renault Fl4wer Power e R5 Electrique. Presente anche la nuova Twingo E-Tech e i nuovi modelli Alpine A290 e A390, realizzati con lo sviluppatore di auto da competizione Alpine.Tra i SUV di maggior successo di vendite, se Dacia espone il suo modello full electric Dacia Bigster, Peugeot presenta le nuove versioni della 3008 e della 5008. Particolare attenzione viene data al marchio cinese BYD, leader di mercato, già distribuita in Italia e presente al Salone con l'ibrida Seal U-OM da 36 mila euro, con la Seal 3.8 e con la nuova versione della Dolphin. La casa di Shenzhen presenta per la prima volta il marchio di vetture di lusso Yangwang, con la top di gamma costituita dal SUV U8, che ha la particolarità di avere quattro motori indipendenti sulle quattro ruote motrici. Sia Dolphin che Seal sono già commercializzate in Italia. L'altro marchio ciese XPeng presenta invece il suo modello di punta la G6, nata nel 2023 come l'alternativa cinese alla Tesla Y. Creata nel 2014, la casa è già da tempo presente in Europa in paesi molto attenti al clima come la Norvegia. Il gruppo è molto solido, ha uno studio di progettazione a Mountain View in California e gli impianti produttivi a Guangzhou. Nel terzo trimestre 2020 XPeng ha venduto 8578 veicoli, realizzando un fatturato di 3.293 miliardi di dollari. La casa espone anche il modello P7, interamente realizzato dall'Intelligenza Artificiale. La G9 viene prodotta in due varianti la RWD da 190 Kw e 440 km di autonomia, e la AWD da 350 Kw e 660 Km di autonomia. Mentre la G6 parte da 42.700 euro, la P7 va sul mercato a 49.990 euro. Tra i costruttori asiatici è presente anche KIA, con il nuovo EV3 a un prezzo base di 33.000 euro. Delle italiane, Alfa Romeo espone in uno degli stand più belli del salone i modelli Junior 280 Veloce, vettura ibrida, e 33 Stradale, versione da strada di una vettura progettata per le competizioni.

La lezione viene dalla vedova di Kirk: la risposta contro il male non è l’odio
Erika Kirk (Ansa)
Erika divulga il libro postumo del marito, un invito a rifiutare l’astio come credo politico.
La soluzione è tutta lì, nel titolo del libro postumo di Charlie Kirk che la sua giovane vedova Erika sta promuovendo in vari talk show televisivi americani. Stop in the name of God (Fermatevi nel nome di Dio) è un manifesto contro la violenza politica e ideologica e allo stesso tempo un invito a un cambiamento interiore. E le due cose sono profondamente collegate: per fermare l’odio non servono leggi che limitino la libertà di espressione, non servono comitati, commissioni e censure come quelle che anche in Italia vanno per la maggiore. Serve piuttosto una visione nuova e diversa, un moto di coraggio e di apertura all’altro, esattamente ciò che Charlie praticava quotidianamente. E il migliore esempio di questo modo di vivere nel mondo è proprio Erika, la donna che ha saputo addirittura perdonare l’assassino di suo marito in mondovisione.
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«Vendiamo missili nel mondo con tecnologia made in Italy»
Lorenzo Mariani (Ansa)
L’ad di Mbda Italia Lorenzo Mariani: «Investire nella difesa porta sicurezza ma anche benessere, i nostri fornitori sono all’80% pmi tricolori. In cinque anni abbiamo raddoppiato i dipendenti».

Lorenzo Mariani è l’amministratore delegato di Mbda Italia, con sede principale a Roma, impegnata nella progettazione e realizzazione di sistemi missilistici con applicazioni terresti, aeree e navali. L’azienda è parte integrante della joint venture europea Mbda. Il numero di addetti, raddoppiato negli ultimi cinque anni, sta per raggiungere circa 3.000 unità. L’eccellenza tecnologica e la collaborazione con le università ne fanno una realtà strategica non solo per il settore della sicurezza e della difesa, ma anche per sistema economico nazionale.

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«Sull’immigrazione l’Ue e perfino i laburisti ora ci danno ragione»
Sara Kelany
La deputata di Fdi Sara Kelany: «Rimpatri in aumento, Starmer ci ha chiesto come abbiamo fatto. A febbraio ripartono i centri in Albania».

Fun-zio-ne-ran-no. Un anno fa qui ad Atreju Giorgia Meloni parlava in questi termini dei centri in Albania. Un anno è passato. E siamo sempre qui ad Atreju con Sara Kelany che in Fdi si occupa di sicurezza e interni.

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