2024-04-25
Sala snobba la statua della maternità. Teniamola per sempre nel Senato
Al Comune di Milano stanno ancora ragionando se esporre o meno l’opera che da una commissione di esperti era stata considerata «divisiva». Provvisoriamente è stata portata a Palazzo Madama. Meglio che resti lì.Vi ricordate la storia della statua della maternità donata dai figli dell’artista Vera Amodeo al Comune di Milano? Vi ricordate che una commissione di esperti aveva bocciato la posa della statua a Milano perché «divisiva»? Vi informo che stanno ancora ragionando, al Comune di Milano, se e dove metterla: il problema non è dove metterla ma il problema, per il Comune di Milano, e per il sindaco Beppe Sala, è tutt’ora se metterla, se posizionarla, se esporla. Nel frattempo, sarà esposta al Senato a partire dal 6 di maggio dove nessuno ha, evidentemente, pensato che tale gesto potesse essere divisivo ma che si trattasse semplicemente di una statua in bronzo intitolata Dal latte materno veniamo.Ma perché non la lasciamo a Roma al Senato? Milano non se la merita. Anzi, chi la amministra non se la merita. Siamo all’incredibile, il sindaco Sala non ha neanche la forza di imporre il posizionamento di una statua che descrive semplicemente la realtà e il Senato della Repubblica, viceversa, la accoglie senza problemi. Ma si rendono conto al Comune di Milano della figura di cacca che hanno fatto? Ma si rendono conto al Comune di Milano che in questi casi la politica decide indipendentemente da questi saggi de che? Allora, prima di tutto una statua che si intitola Dal latte materno veniamo, come dicevamo sopra, è una statua che racconta la realtà. Non è una presa di posizione il fatto che ogni uomo viene dal latte materno, è una constatazione di fatto. Certo non lo è per coloro che l’utero lo affittano e con esso affittano anche il latte, un po’ della donna che ha partorito e poi si passa direttamente al biberon. Io costringerei tutti quelli che hanno votato contro il posizionamento della statua a Milano a bere solo dal biberon per almeno un anno perché il livello che scaturisce, che emerge da questa decisione è talmente bambinesco, anche un po’ cialtronesco, che questi sapientoni vanno portati per mano come dei bambini neanche tanto intelligenti. Questo dovrebbe essere il contrappasso dantesco per queste persone, bere dal biberon ed essere affidati a qualcuno che li guida per mano. La cosa seria è che qui si sta discutendo non della statua ma si sta facendo una battaglia alla vita così com’è, alla natura delle cose, alla realtà da quando l’uomo è uomo, all’atto di allattare. Capite che sarebbe come se ci mettessimo a discutere se l’acqua è bagnata o no. Sarebbe una discussione idiota, come in effetti lo è, quella se posizionare o no la statua per una presunta divisività. La cancel culture, che è quella che vorrebbe cancellare tutte le cose del passato, che sono per l’appunto divisive, come ad esempio la cultura greca che mette l’uomo bianco al centro, è niente nei confronti di questa decisione sulla statua della donna che allatta, perché questa si chiama cancel nature, cioè si vuol cancellare ciò che non è cancellabile.Io capisco che nel vuoto totale culturale, politico e ideologico, in spregio ai problemi seri, si inventino problemi da salotto dei quali alla gente comune non può fregare di meno. Se prendessimo uno a caso per strada, un uomo dotato solo di senso comune, e gli chiedessimo se ritiene divisiva la statua di una donna che allatta un bambino quell’uomo lì ci prenderebbe per scemi. Infatti, chi può scandalizzare o dividere una statua di una donna che allatta un bambino? Un cretino (notare la rima).Ci sono molti problemi seri nel mondo, alcuni molto seri come, ad esempio, la fame, perché dobbiamo inventare delle cagate totali sulle quali perdere tempo e discutere anche. Il tempo è una risorsa preziosa per tutti, non va perso andando dietro a una decisione idiota di una commissione di sedicenti intellettuali ed esperti. Vien da pensare che siano esperti di un mondo che non esiste. Per fortuna che al Senato hanno avuto l’idea di esporre la statua bronzea e, come detto sopra, speriamo che lì rimanga perché a Milano si rischia che la imbrattino, che la rovinino, che la bistrattino e allora è meglio non posizionarla a Milano. Le hanno creato un clima talmente nauseabondo intorno che è meglio, a questo punto, tenerla lontana da Milano, almeno fin che c’è Sala sindaco. Dopo se ne può riparlare.
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)