2021-07-10
Sala torna a richiudere i milanesi. No al maxischermo per la finale
Il sindaco parla di prudenza e annuncia «vigilanza» sugli eventuali festeggiamenti. A Belluno e Vicenza partita in piazza con prenotazione, a Pisa ingresso libero. In tante città si aspetta ancora a decidere.Come godono, i soliti guastafeste, nel provare a rovinare l'entusiasmo per la finalissima degli Europei. I tifosi milanesi che per evidenti motivi non potranno accompagnare a Wembley il presidente Sergio Mattarella, si illudevano di poter seguire la partita davanti a un maxi schermo secondo le migliori tradizioni, ma il sindaco Giuseppe Sala ha già detto che se lo possono scordare. «Ne ho parlato ieri anche con il comandante dei vigili e con il vicesindaco Anna Scavuzzo e per prudenza non lo faremo. Cercheremo anche di vigilare rispetto a possibili festeggiamenti», ha sentenziato il primo cittadino meneghino. È convinto che l'evento «sarà certamente un fenomeno più nazionale che milanese», affermazione quantomeno singolare per un tifoso «un pochino tanto interista», che lo scorso maggio aveva lasciato la città in mano ai festeggiamenti per lo scudetto alla squadra del cuore, mentre lui se ne andava in giro in bicicletta. Sa bene che, pur senza maxi schermo allo stadio San Siro o in piazza Duomo, migliaia di milanesi si riverseranno nelle strade per seguire l'Italia che affronta l'Inghilterra da video di ogni dimensione fuori da bar, circoli, ritrovi. E che in caso di vittoria degli Azzurri il tripudio sarà incontenibile (come pure la rabbia per l'eventuale sconfitta), quindi bastava che organizzasse al meglio la sicurezza dell'evento senza diventare il sindaco menagramo.Sala non è l'unico a spegnere il divertimento prima che si accendano i riflettori sulla partita di domani sera. Dopo la semifinale contro la Spagna, il virologo Fabrizio Pregliasco aveva definito «qualcosa di micidiale» per la diffusione del virus «le scene che abbiamo visto ieri sera» durante i festeggiamenti. In previsione della finale suggeriva green pass, accessi contingentati alle piazze e considerato che «i cortei e i caroselli in macchina con i clacson non sono evitabili», si augurava, anzi gufava, «speriamo di non passare dai clacson alle sirene delle ambulanze». Se non terrorizzano, questi medici da talk show non sono contenti. Sempre pronti a tratteggiare scenari disastrosi, sembra che non abbiamo altre argomentazioni al di fuori di allarmi e catastrofi a oltranza. Sarà o no possibile vigilare sull'entusiasmo dei tifosi, senza ridurre una finale degli Europei a un evento sportivo qualsiasi, da celebrare in solitaria davanti alla tv di casa? Anche il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha messo in guardia: «Attenzione ad assembramenti in piazza per la finale degli Europei, rischiamo maxi focolai come a Maiorca. Bisogna usare la mascherina anche all'aperto in caso di assembramento. Rispetto al Regno Unito abbiamo meno vaccinati anche tra gli anziani e rischiamo aumento delle ospedalizzazioni». I reparti si stanno svuotando ma è sempre meglio tenere alta la tensione, infatti Sileri ha poi aggiunto che «se in piazza c'è anche un solo positivo alla variante Delta e intorno solo il 20% di vaccinati, ci sono buone chance che si determinino tanti micro satelliti di infezione che potrebbero diventare focolai quando quelle persone si spostano e magari si portano il virus in vacanza, dove incontrano persone non vaccinate e da lì il virus si fa qualche viaggio itinerante ed ecco che i 1.000 casi che vediamo ogni giorno possono triplicarsi». Insomma, domenica la variante indiana si preparerebbe a festeggiare alla grande non la vittoria dell'Italia o dell'Inghilterra, ma la sua libera circolazione in migliaia di cittadini che avranno per certo calpestato tutte le regole di sicurezza. Molti prefetti stanno ancora decidendo se concedere l'autorizzazione ai mega schermi, preoccupati per assembramenti fuori controllo e nessun uso di mascherine, mentre diversi sindaci firmano ordinanze restrittive circa la vendita per asporto di alcolici e lo scoppio di petardi e mortaretti nei luoghi pubblici e nelle abitazioni, come ha fatto il sindaco di Bologna, Virginio Merola. A Venezia solo maxi schermi nei plateatici dei locali, vietati invece a Treviso; a Belluno e Vicenza si è deciso per il sì a eventi pubblici in piazza con prenotazione obbligatoria. A Genova possibilità di vedere en plein air la finale degli Europei davanti a due schermi giganti, mentre a Napoli il Comune non farà nulla. Clemente Mastella, sindaco di Benevento, fa sapere: «Ho detto no al maxi schermo per la partita per non creare situazioni di pericolo sul fronte dei contagi». L'assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco, esorta: «Domenica sera, se dobbiamo festeggiare, mettiamoci una mascherina tricolore e stiamo attenti». Il sindaco di centrodestra di Pisa, Michele Conti, invece, farà allestire un mega schermo nella centralissima piazza dei Cavalieri con ingresso libero, senza necessità di prenotazione, ma controllato e contingentato fino a esaurimento della capienza massima prevista. «Ci è sembrato doveroso», ha commentato il primo cittadino «per far vivere un momento di socialità e di emozione collettiva ai pisani che vorranno guardare insieme la finale degli Europei».