2024-11-03
Sala va a caccia di soldi e chiede di raddoppiare la tassa di soggiorno
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala (Ansa)
Il sindaco di Milano prepara la manovra di bilancio e anziché razionalizzare la spesa pensa di portare da 5 a 10 euro il balzello a carico dei turisti. Protestano gli hotel che temono i riflessi sulla loro clientela.Tassa e spendi. Un imperativo cui la sinistra non sa proprio rinunciare. Tanto meno il sindaco di Milano Giuseppe Sala che ha annunciato la proposta di un aumento significativo per gli hotel a 4 e 5 stelle. L’attuale imposta, fissata a 5 euro per pernottamento, potrebbe raddoppiare a partire dal 2025, raggiungendo i 10 euro. Questa iniziativa, secondo il sindaco, punta a coinvolgere non solo i residenti, ma anche i turisti e i lavoratori non residenti nella gestione delle spese legate alla città.Il primo cittadino di Milano, che si candida come federatore di un ambizioso quanto fantasmatico polo di centro che guarda a sinistra, presenta come biglietto da vista una proposta per aumentare le tasse. Ovviamente nella manovra da quattro miliardi che il Comune si appresta a varare non si parla di tagli o di razionalizzazione delle spese. Molto più facile indicare come via maestra il raddoppio della tassa sul turismo. Una scorciatoia furbastra sperando che i cittadini milanesi non si accorgano dell’operazione visto che a pagare saranno i visitatori e i vacanzieri che vengono da altre città. I riflessi sull’industria dell’ospitalità a Milano ci sarebbero ugualmente in termini di probabile calo di presenze, ma è meglio non parlarne.L’annuncio è di ieri nel corso di una cerimonia al Cimitero monumentale. Milano, è il racconto del sindaco, è una città vissuta da 1,4 milioni di residenti, ma anche da un numero considerevole di turisti e lavoratori. «La gestione della città deve essere partecipata da tutti», ha affermato, evidenziando l’importanza di un aumento della tassa per garantire servizi come la pulizia, la sicurezza e la manutenzione delle strade.Non è la prima volta che Sala si avventura su questo terreno fatto di trappole fiscali. Non mancano le protese. Federalberghi in particolare ha espresso preoccupazione per l’uso attuale della tassa di soggiorno. Il presidente dell'associazione, Bernabò Bocca, ha messo in guardia contro l’utilizzo improprio dell'imposta per coprire il deficit del bilancio comunale. «L’aumento della tassa di soggiorno non deve essere utilizzato per compensare il mancato equilibrio della finanza locale».Secondo Bocca, la nuova fiscalità dovrebbe essere destinata esclusivamente a scopi turistici. La tassa, infatti, è nata come imposizione di scopo, ma è stata progressivamente snaturata per finanziare spese generali come il rifacimento degli impianti fognari e la manutenzione delle strade. «Almeno un terzo delle entrate dovrebbe sostenere lo sviluppo di infrastrutture turistiche, la mobilità e eventi artistici», ha dichiarato.Inoltre, aumentando la tassa di soggiorno, si alzano i prezzi degli alberghi e di conseguenza le aspettative dei turisti per quanto riguarda la qualità dei servizi. Questo potrebbe generare delusioni e proteste da parte della clientela se le strutture ricettive non riuscissero a bilanciare gli aumenti con un corrispondente miglioramento della qualità.Bocca ha proposto un’alternativa alla tassa di soggiorno: l’adozione di una city tax, simile a quella di New York, che si applica a numerosi servizi turistici, non solo agli hotel. «L’esercizio ricettivo non deve essere l’unico punto di prelievo nei confronti del turista», ha spiegato, suggerendo che anche ristoranti, musei e negozi dovrebbero contribuire a questo sistema di tassazione.Complessivamente nel 2023 la tassa di soggiorno ha generato 702 milioni di euro, con un incremento del 13% rispetto all'anno precedente, superando anche gli incassi pre pandemia. I Comuni che hanno introdotto questa tassa sono aumentati in modo esponenziale, passando da 13 nel 2011 a oltre 1.000 oggiLa proposta di aumentare la tassa di soggiorno, pertanto, solleva interrogativi più ampi riguardo alla giustizia fiscale e alla responsabilità degli enti locali. Secondo diversi operatori del settore, la crescente dipendenza da questa tassa da parte delle amministrazioni locali rappresenta un abuso che penalizza i turisti, i quali si trovano a pagare per servizi che dovrebbero essere finanziati da altre fonti.Bocca ha affermato che «paghiamo tutti per pagare di meno», evidenziando come gli hotel siano considerati dai governi locali come una sorta di «bancomat» per le esigenze di bilancio. Questa strategia è insostenibile e deve essere cambiata.Il dibattito sulla tassa di soggiorno a Milano non è solo una questione economica, ma un tema che tocca la qualità della vita urbana e l’esperienza turistica. L’aumento previsto e le alternative proposte, come la city tax, rappresentano opportunità e sfide sia per i residenti che per i turisti. Con le aspettative crescenti e le necessità in continua evoluzione, è fondamentale trovare un equilibrio che permetta alla città di prosperare senza compromettere l’esperienza di chi la visita. L’auspicio è che le future decisioni siano prese considerando le esigenze di tutti i soggetti coinvolti, per garantire un turismo sostenibile e una città vivibile per i suoi abitanti.