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Ripartenza a metà, caos totale

Ripartenza a metà, caos totale
Giuseppe Conte (Ansa)

Avete presente Maria Antonia Giuseppa Giovanna d'Asburgo-Lorena, più semplicemente nota con il nome di Maria Antonietta? Parlo della regina di Francia, passata alla storia, oltre che per aver perso la testa sul patibolo eretto in place de la Concorde, per la famosa frase che le venne attribuita: «Se il popolo non ha pane, che mangi brioche». Ecco, la nuova Maria Antonietta si chiama Beppe Sala, sindaco di Milano, città simbolo nella regione che è stata tra le più colpite dall'epidemia di coronavirus. Domani gli italiani provano a ripartire, riaprendo molte delle attività chiuse a marzo, ed è facile immaginare che sulla capitale economica del Paese si riversino molti lavoratori. In tempi normali Milano è presa (...)

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Energia geotermica: la lunga storia italiana che nasce in Toscana
In Toscana un laboratorio a cielo aperto, dove con Enel il calore nascosto della Terra diventa elettricità, teleriscaldamento e turismo.
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Da gennaio in vigore il dazio sulle importazioni europee di materiali ad alta emissione di CO2 come alluminio e acciaio. Cortocircuito Bruxelles: parte dei proventi per rimborsare le aziende colpite, a patto che dimostrino sensibilità all’ambiente.

Il regolatore di Bruxelles non dorme mai. Poche ore dopo la finta retromarcia sul divieto di nuovi motori a scoppio al 2035, la Commissione europea ha annunciato ieri una revisione del suo Carbon border adjustment mechanism (Cbam), il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, il primo dazio sul carbonio al mondo.

L’obiettivo dichiarato è «rafforzare l’efficacia» della politica climatica, che già tante soddisfazioni ha dato a tutta l’Europa, ma la realtà è che il tutto si traduca in un aumento di burocrazia e costi.

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Dimmi La Verità | Stefano Piazza: «Il terrorismo islamico dopo la strage in Australia»

Ecco #DimmiLaVerità del 18 dicembre 2025. Con il nostro Stefano Piazza facciamo il punto sul terrorismo islamico dopo la strage in Australia.

A Bruxelles c’è nervosismo: l’Italia ha smesso di dire sempre sì. Su Ucraina, fondi russi e accordo Mercosur, Roma alza la voce e rimette al centro interessi nazionali, imprese e agricoltori. Mentre l’UE spinge, l’Italia frena e negozia. Risultato? L’Italia è tornata a contare. E in Europa se ne sono accorti.

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