2024-03-15
Quei «pareri» di Cassese e le manovre su Enel
Sabino Cassese (Imagoeconomica)
Tutti i precedenti del giurista che ora fa il tifo per la privatizzazione dei nostri gioielli.Il professor Sabino Cassese, già giudice costituzionale e ministro del governo Ciampi, ha tenuto una delle sue lectio magistralis. Questa volta non per illustrare le riforme istituzionali di cui il Paese ha urgente bisogno, ma per sollecitare l’uscita dello Stato dal capitale di alcune grandi aziende, in particolare da quelle considerate strategiche. «Visto l’alto livello di regolamentazione e di garanzie, che assicurano un potere di indirizzo più alto di quello di essere titolare di azioni», ha spiegato il costituzionalista, non ci sarebbe bisogno che lo Stato mantenga una presenza fra i soci allo scopo di esercitare in futuro la golden share. In proposito Cassese ha citato il caso Enel. «C’è stata la separazione della rete e sono state via via introdotte altre norme, non c’è bisogno di detenere una partecipazione. Tra l’altro la composizione del capitale è tale che se tutti gli azionisti si coalizzassero metterebbero lo Stato in minoranza. Non lo fanno ma potrebbero, e il problema sarebbe superato». Conclusione della lezione, lo Stato venda tutto e faccia cassa. Guardando al passato, forse dovremmo aver imparato che il Paese non dovrebbe privarsi di alcune partecipazioni strategiche per momentanee esigenze di bilancio. Può cedere quote di minoranza, ma passare la mano rinunciando a controllare società nel settore dell’energia, delle infrastrutture, ma anche nel settore delle telecomunicazioni e del credito, ai tempi di Romano Prodi (e di Carlo Azeglio Ciampi) non è stata una buona idea. E per rendersene conto è sufficiente dare un’occhiata a ciò che è accaduto con la Telecom, che oggi ritroviamo super indebitata e costretta a vendere la rete per rimettere in sesto i conti. Ma oltre a ciò c’è un piccolo dettaglio, che rende un po’ meno magistrale la lezione dell’illustre giurista. Cassese, infatti, è stato consulente dell’Enel in una passata gestione. Pochi lo ricordano, ma il fu ministro della funzione pubblica del governo Ciampi ha firmato un parere pro veritate con cui l’ex giudice costituzionale decretava l’incompatibilità di un candidato al vertice della stessa azienda dell’energia. Un parere che, guarda caso, spuntò proprio nel bel mezzo della battaglia per il rinnovo dei vertici della stessa Enel, quando alla lista proposta dal ministero dell’Economia e delle Finanze ne fu contrapposta un’altra, patrocinata da Covalis, un fondo basato alle isole Cayman e guidato da Zach Mecelis. All’epoca il tentativo di conquistare il consiglio di amministrazione della società per guidare l’azienda finì nel nulla. Ora Cassese suggerisce al Mef di vendere tutto perché potrebbe essere messo in minoranza, e dunque di rinunciare anche alla nomina del cda. Detto ciò, visto che 30 anni fa le privatizzazioni si risolsero in un disastro per il Paese e anche per i conti pubblici, non sembra una gran lezione quella di sostenere che lo Stato debba cedere le azioni che ancora detiene in aziende strategiche per l’interesse nazionale. Privarsi di Enel (ma anche di Eni, Poste e Ferrovie), infatti, non avrebbe nulla di magistrale.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.