2025-09-21
Gli 007 di mezzo mondo: «Su Putin allarmi gonfiati»
Vladimir Putin (Getty Images)
Secondo vari servizi segreti occidentali, Mosca non è affatto in grado di attaccare la Nato. E molte aggressioni sono in realtà effetti collaterali del conflitto con Kiev. Eppure a Bruxelles c’è chi continua a soffiare sul fuoco.A volte ho la sensazione che ci vogliano spingere in guerra a tutti i costi. Non passa giorno infatti che qualcuno non ci spieghi che il conflitto è imminente e che Putin si prepara a invaderci. L’ultima occasione è stata offerta dallo sconfinamento di alcuni droni in Polonia. Varsavia ha invocato la consultazione della Nato, minacciando l’attivazione dell’articolo 5 del Trattato, in base al quale i membri dell’Alleanza sono chiamati a intervenire militarmente a sostegno di un Paese quando questi sia aggredito. Mosca sta provando a saggiare le nostre difese, ci hanno spiegato. No, si tratta di una provocazione per alzare la tensione, ha aggiunto qualcun altro. Poi però si è scoperto che a sfondare il tetto di una casa in Polonia è stato un missile scagliato da un F-16 di Varsavia. Nessuna aggressione, dunque, ma un danno collaterale. Certo non è piacevole vedersi sfondare il soffitto dai resti di un razzo «amico», però non siamo all’invasione. Ma Putin ha lanciato diversi velivoli, violando lo spazio aereo polacco, hanno obiettato. Anche questo però pare essere dovuto più alla reazione che all’azione, nel senso che i droni sarebbero finiti nei cieli di Varsavia perché disturbati dai sistemi di difesa ucraini. La guerra non si combatte infatti solo a colpi di missili e bombe, ma anche mettendo fuori uso il Gps degli aerei, i quali perdendo la rotta non sanno più dove andare e a volte finiscono dove non dovrebbero. Una cosa del genere del resto è probabilmente accaduta anche in Romania, dove sarebbe caduto un altro dei velivoli lanciati da Mosca contro l’Ucraina.Insomma, al momento non sembra esserci alcun piano per invadere la Polonia, né da terra né da cielo. E lo stesso dicasi per Estonia, Lituania e Lettonia, ovvero i famosi Paesi Baltici, ex repubbliche sovietiche. Niente neppure neppure per quanto riguarda il resto d’Europa. Lo dicono i nostri servizi segreti, lo confermano quelli americani. Del resto sarebbe strano. Fino a ieri la Russia era al collasso, ridotta in miseria dalle sanzioni occidentali e grazie alle scorribande ucraine nel suo territorio, privata perfino del carburante per far marciare i suoi carri armati e decollare i suoi aerei.Però, nonostante tutto, in Europa si continua a credere che sul continente spirino venti di guerra, come se cioè fosse imminente un allargamento del fronte. Le ultime notizie che ci tocca registrare sono piani che ci riguardano. A Bruxelles qualcuno starebbe predisponendo un programma per attrezzare il nostro Paese a curare i feriti. Ospedali, pronto soccorso, medici per una guerra che non c’è, ma ci potrebbe essere. E per consentire gli spostamenti via ferrovia di mezzi militari si preparano modifiche ai sistemi di comunicazione fra scali, affinché convogli carichi di armi e carri armati possano viaggiare in tutta Europa senza intoppi. Insomma, la guerra non c’è e ci auguriamo che non ci sia mai, ma per qualcuno è come se ci fosse. Peccato che un allarme al giorno non tolga la guerra di torno, ma anzi l’avvicini. Perché è vero che Putin sta scherzando con il fuoco, ma io non vedo in giro molti pompieri. Semmai, negli ultimi tempi avvisto un certo numero di piromani.
Germanio, strozzatura cinese. Aumenta la domanda di navi a prova di ghiaccio. Porti, gli USA contro la Cina. Petrolio, nebbia sui dati. Terre rare, l’accordo Ue-Cina non funziona.
Emmanuel Macron allo stand della Dassault all'International Paris Air Show 2025 (Ansa)