2025-05-04
Romania alle urne: favorita la destra rinvigorita dal blitz dei giudici
George Simion (Getty Images)
Dopo l’annullamento della vittoria di Georgescu, Simion è in testa nei sondaggi.«Vai a votare. Con fede! Altrimenti saranno gli altri a decidere per te». È stato questo, uno degli ultimi messaggi su X prima del silenzio elettorale, rivolto da George Simion ai rumeni all’estero perché non disertassero le urne. Per tre giorni, da giovedì alle ore 22, si è iniziato a votare nei 966 seggi elettorali organizzati nei vari Paesi, presentando un documento d’identità valido. Sabato alle 17, il numero dei votanti nelle circoscrizioni estere risultava il doppio rispetto al primo turno di novembre 2024. Solo in Italia sono stati registrati quasi 30.000 voti, seguiti da Germania, Regno Unito e Spagna, riferiva il canale televisivo rumeno Digi 24. L’attesa per i risultati di queste presidenziali che si aprono oggi è molto forte dentro e fuori la Romania, dopo l’annullamento di un voto democratico che ha sfiduciato l’opinione pubblica.Simion, 38 anni, candidato dell’Alleanza per l’Unità dei Romeni (Aur) e in testa ai sondaggi (oltre il 30%), ha preso il posto di Calin Georgescu, 62 anni, estromesso a marzo dalla corsa alla presidenza per decisione della Corte costituzionale rumena (Ccr). Lo scorso 6 dicembre la Corte aveva annullato le elezioni a 48 ore dal ballottaggio, sulla base di «documenti desegretati», adducendo la scusa di interferenze russe. Georgescu, vincitore al primo turno delle presidenziali di novembre 2024 con il più alto numero dei voti (23%) davanti a Elena Lasconi, leader dei centristi, aveva dovuto rinunciare a presentarsi. Il 24 aprile, una decina di giorni prima del primo turno (il secondo si svolgerà il 18 maggio), il giudice della Corte d’appello di Ploiesti, Alexandru Vasile, aveva dichiarato illegale la decisione della Corte costituzionale con cui erano state annullate le presidenziali. Secondo l’interpretazione del giudice, il governo avrebbe dovuto organizzare il secondo turno, tra Georgescu e Lasconi. L'ex ministro della Giustizia, Alina Gorghiu, ha chiesto l’allontanamento di Vasile dalla magistratura perché «scredita» l’intero sistema giudiziario. Subito dopo, l’Alta Corte ha annullato la sentenza della Corte d’appello di Ploiesti e la decisione di dicembre è rimasta in vigore. Secondo la Costituzione, le decisioni della Ccr sono «vincolanti» e non possono essere impugnate presso altri tribunali. Questo, a conferma della tensione molto alta che mette a rischio anche nuove elezioni.Simion venne scelto da Georgescu per presentarsi alla nazione con lo stesso programma del novembre scorso. Sostiene un’Europa di nazioni sovrane, chiede parità di accesso della Romania a prestiti e fondi europei, insiste sulla neutralità del suo Paese nel conflitto russo-ucraino. Estimatore del premier Giorgia Meloni e del presidente Usa Donald Trump, non ha escluso la possibilità di nominare Georgescu primo ministro se sarà eletto. Nei giorni scorsi ha inviato almeno 2 milioni di lettere elettorali personalizzate a tutti i pensionati rumeni over 65. «Un Paese che non rispetta i suoi anziani non ha futuro. Vi hanno promesso, ma non hanno mantenuto la parola […] Lotterò per i vostri diritti, per la vostra dignità, per le vostre pensioni che sono state ignorate e tagliate», si legge. Ci sono state denunce, riferisce l’agenzia di stampa New.ro e l’istituzione che si occupa della protezione dei dati personali, l’Anspdcp, ha avviato un’indagine per possibili violazioni. Simion ha replicato che «i partiti politici, tutti i partiti politici, tutti i concorrenti elettorali, hanno questo registro elettorale». Nella corsa alle presidenziali, con quasi il 24% delle preferenze c’è anche Crin Antonescu sostenuto dai partiti della coalizione al governo Partito socialdemocratico (Psd), Partito nazionale liberale (Pnl) e partito della minoranza ungherese; non va oltre il 22% il sindaco di Bucarest Nicusor Dan, fondatore del partito centrista Unione per Salvare la Romania (Usr), che si presenta come indipendente contro l’altra candidata dell’Usr, Elena Lasconi. L’ex primo ministro del Psd Victor Ponta, candidato indipendente, viene dato al 12%; Lasconi all’8%.
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)