2022-06-23
Sì alla risoluzione di Fdi per creare un fondo di compensazione europeo
La maggioranza si è astenuta. Giorgia Meloni: «Colmato le lacune del testo dell’esecutivo».L’unico partito di opposizione, Fratelli d’Italia, è pure l’unica forza politica in grado di dare al presidente del Consiglio, Mario Draghi, un vero e forte indirizzo in vista del Consiglio europeo di oggi e domani. La debolezza della maggioranza e il contrasto con la forza argomentativa della leader di Fdi, Giorgia Meloni, si sono manifestati in tutta la loro evidenza ieri mattina alla Camera. Dopo l’ok della maggioranza alla propria risoluzione, che non dice nulla poiché partorita al termine di una estenuante discussione tra i partiti della coalizione, arriva il turno di mettere in votazione quella di Fratelli d’Italia, un testo identico a quello presentato e bocciato al Senato il giorno prima, sul quale il governo aveva espresso parere contrario. Ieri tocca alla Camera, dunque, dove accade l’imprevedibile: dopo aver ascoltato l’accorato e incisivo intervento in aula di Giorgia Meloni, il governo cambia idea sulla risoluzione di Fdi e si rimette all’Aula. La maggioranza si astiene, e così il testo, che vede come primo firmatario il capogruppo Francesco Lollobrigida, viene approvato con 47 voti favorevoli, 22 contrari e 388 astensioni. La risoluzione di Fdi impegna tra l’altro il governo «a promuovere l’istituzione di un apposito fondo», si legge nel testo, «alimentato con risorse europee e delle nazioni alleate, volto a compensare i danni economici subiti dai singoli Stati conseguenti la crisi degli approvvigionamenti in atto; a sollecitare la necessità di fissare un tetto al prezzo dei prodotti energetici nell’ambito dell’Unione e di istituire una centrale unica europea per l’acquisto del gas; a promuovere» si legge ancora, «un piano straordinario dell’Unione europea per l’autosufficienza alimentare del continente europeo». Temi concreti, solidi, che ora Draghi potrà porre al Consiglio europeo forte del sostegno parlamentare. Il sì dell’Aula arriva, come dicevamo, grazie all’intervento di Giorgia Meloni: «È il tempo di dire da che parte sta l’Italia e di chiedere in cambio quello che all’Italia serve perché questo, sì. Solidarietà diamo e solidarietà pretendiamo. In questa guerra non ci può essere chi paga e chi ci guadagna. Per questo», argomenta la Meloni, «per primi abbiamo chiesto un fondo di compensazione per le nazioni più colpite dalle sanzioni». Montecitorio ascolta con attenzione e in silenzio, il governo si rimette all’Aula e arriva la sorpresa, il voto favorevole. «Grazie a Fratelli d’Italia», commenta la Meloni, «l’Italia si presenterà al Consiglio europeo con una linea chiara di politica internazionale: pieno sostegno all’Ucraina nel quadro delle alleanze occidentali di cui fa parte la nostra nazione e un impegno preciso per istituire un fondo di compensazione per gli Stati più colpiti economicamente dalle sanzioni. La risoluzione di Fratelli d’Italia», aggiunge, «ha colmato le lacune del debole testo elaborato dalla maggioranza, nel tentativo di mettere insieme le contrastanti posizioni dei partiti di governo».«Un indirizzo limpido e inequivocabile», sottolinea il capogruppo Lollobrigida, «all’azione del governo italiano nello scacchiere geopolitico internazionale alla fine non lo dà la risoluzione di maggioranza, ma quella di Fratelli d’Italia. Abbiamo infatti impegnato il governo italiano a promuovere in sede europea l’istituzione di un apposito fondo, alimentato con risorse europee e delle nazioni alleate, volto a compensare i danni economici subiti dai singoli Stati conseguenti la crisi degli approvvigionamenti in atto; un ringraziamento», aggiunge Lollobrigida, «ai colleghi di Coraggio Italia e Noi con l’Italia, in particolare a Marco Marin e Maurizio Lupi, il cui appoggio ha contribuito all’approvazione in Aula della nostra risoluzione».