2020-09-17
Ripartenza scuola, a Milano è caos sull'assistenza agli studenti disabili
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Lunedì e martedì i soci della Cooperativa Insieme non si presentano per aiutare i ragazzi con disabilità durante il tragitto garantito da Atm. L'azienda di trasporti a La Verità: «Abbiamo subito fatto una lettera di richiamo». Andrea Buragina, genitore di un ragazzo autistico: «Avere ora un disservizio di questo tipo è stato per noi e per i nostri figli, oltre che fonte di disagio, anche una beffa»La Milano dell'accoglienza sbanda in piena emergenza coronavirus sui servizi di accompagnamento dei ragazzi disabili nelle scuole. Non bastavano le difficoltà di questi giorni per la gestione delle classi, con le assenze di professori e personale di servizio, nel capoluogo lombardo l'inizio dell'anno scolastico è diventato un'odissea per gli studenti con disabilità. Eppure stando alle parole dello stesso sindaco Giuseppe Sala Milano era già pronta a fine agosto per il rientro nelle aule scolastiche. Il ministro all'Istruzione Lucia Azzolina si era persino spinta più in là, sostenendo che «gli alunni con disabilità sono una priorità assoluta». Non è andata così. Lunedì 14 settembre, prima dello squillo della campanella, i pulmini dell'Atm, azienda di trasporti del comune, vanno a prelevare i ragazzi a casa. E' un servizio che dura da tempo. Ha funzionato per quasi vent'anni senza particolari intoppi. Atm fornisce gli autisti, ma deve subappaltare a persone qualificate l'assistenza fino alla scuola. E' sempre stato gestito dalla cooperativa Progetto A, specializzata proprio nell'assistenza di persone con disabilità. Ha fornito per anni operatori, già pagati ai minimi consentiti dalla legge. Nell'ultimo anno però qualcosa è cambiato. Nell'ultimo bando di Atm, infatti, l'asta è stata al ribasso, in pratica l'azienda di trasporti ha voluto tagliare i costi. «E' stato un efficientamento dei costi», spiegano a La Verità dalla sede di via Foro Bonaparte. Accade così che la storica cooperativa decida di ritirarsi, pur conoscendo bene la complessità che un servizio di questo tipo comporta. A vincere è la Cooperativa Insieme. Lunedì è tutto pronto per l'inizio del nuovo anno scolastico. Ma qualcosa va storto. Perché gli operatori della nuova cooperativa non si presentano sul posto di lavoro. Per chi vive a Milano e ha un bambino disabile alle già note carenze nella scuola si uniscono quindi anche quelle per il trasporto. In totale si parla di circa 15 accompagnatori che non si sono presentati nei primi due giorni di apertura scuole. Atm conferma al nostro giornale le criticità del primo giorno. «Abbiamo ricevuto segnalazioni e abbiamo subito fatto una lettera di richiamo alla cooperativa Insieme». Sulla riduzione delle risorse per il personale di assistenza, l'azienda dei trasporti milanesi spiega che si tratta di una «semplice ottimizzazione dei costi». Eppure in piena emergenza coronavirus il taglio voluto da Atm rischia di diventare un problema. 'Andrea Buragina, genitore di un ragazzo autistico, nel direttivo di Angsa Lombardia (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) spiega: «Come genitori e soci di Angsa Lombardia ci eravamo mossi per tempo, sollecitando, prima dell'estate, Comune e Atm su questo tema. Avere ora un disservizio di questo tipo, che si aggiunge all'annoso problema legato al ritardo nell'assegnazione delle ore di sostegno ed educativa, e' stato per noi e per i nostri figli, oltre che fonte di disagio, anche una beffa». Poi aggiunge: «Confidavo che fosse solo un incidente di percorso limitato ai primi due giorni e che la cosa si sarebbe poi normalizzata. Il disservizio si è invece riproposto, anche se in maniera diversa, nella giornata di giovedì 17 settembre. Il pulmino e', infatti, questa volta regolarmente partito con l'accompagnatore a bordo ma il ragazzo e' stato portato nel centro diurno che frequenta nel pomeriggio, invece che sotto casa, dove il genitore lo ha inutilmente atteso per 1 e 20 minuti (il tragito casa scuola e' di 20 minuti circa), venendo poi avvertito dal personale del centro diurno dell''accaduto».