La ripresa del mercato del lavoro e la maggiore indipendenza tengono viva la Borsa di Madrid. Bene il settore energetico con Repsol, il bancario con Santander e l’alimentare con Deoleo. Tra i titoli migliori c’è Telefonica.
La ripresa del mercato del lavoro e la maggiore indipendenza tengono viva la Borsa di Madrid. Bene il settore energetico con Repsol, il bancario con Santander e l’alimentare con Deoleo. Tra i titoli migliori c’è Telefonica.Anche se negli ultimi giorni la Borsa di Madrid ha visto forti vendite con diversi titoli importanti che hanno toccato i minimi annuali, questa piazza resta fra quelle che in Europa ha reagito meglio a questi tempi di crisi.Detto questo, la Spagna sta soffrendo per la frenata dell’economia mondiale, l’alta inflazione e i blocchi alle catene logistiche, ma rispetto ad altri Paesi Madrid ha meno legami con la Russia sul fronte energetico e ha saputo organizzarsi meglio come fornitori e fonti di energia.«La riforma del lavoro varata alla fine dello scorso anno sta funzionando con quasi il 50% dei nuovi assunti a tempo indeterminato e con il 73% di assunzioni ex novo», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di SoldiExpert Scf. «I principali istituti di ricerca hanno rivisto al ribasso al 4,1% nel 2022 la crescita del Pil spagnolo e al 3,3% nel 2023, con la ripresa che potrebbe accelerare nell’ultima parte dell’anno, sostenuta da consumi privati, turismo e investimenti».«Tranne alcune importanti eccezioni come Bbva», spiega Gaziano, «il settore bancario si sta comportando bene da inizio anno e la risalita dei tassi d’interesse (si sta già vedendo l’Euribor tornare dopo anni in zona positiva) dovrebbe favorire gli istituti e Banco Santander ha il vantaggio di avere una grande esposizione a mercati dove hanno già avviato un progressivo rialzo dei tassi come Brasile, Stati Uniti, Regno Unito o Polonia».Il settore energetico è stato naturalmente riscoperto con il campione nazionale Repsol che ha raddoppiato l’utile netto rispetto all’anno precedente, nonostante un minor livello di produzione media nel primo trimestre. La guerra in Ucraina, la carenza di olio di girasole e il divieto di esportazione dell’olio di palma da parte di alcuni dei principali Paesi produttori, unito al forte aumento del prezzo del burro hanno favorito anche Deoleo, società leader mondiale nella produzione di olio d’oliva (il gruppo controlla anche marchi in Italia molto noti come Bertolli, Carapelli, Sasso, Friol, Maya, Giglio Oro, Friggi Bene).Fra i titoli migliori c’è inoltre Telefonica, grazie anche alla bassa valutazione unita ai buoni risultati 2021, l’adeguato controllo dell’indebitamento, nonché la nuova strategia di business di offrire una gamma di servizi diversificati ai propri utenti.Anche tra i fondi che puntano sulla Spagna l’offerta non manca. Va detto, però, che si tratta di prodotti che stanno anche loro soffrendo la crisi russo ucraina e l’inflazione galoppante, Il Fidelity Iberia, ad esempio, in tre anni ha messo a segno lo 0,19%, mentre a un anno ha ceduto il 12,5%. Non benissimo nemmeno l’Amundi Etf Msci Spain che ha perso il 9,18% negli ultimi 36 mesi e l’11,27% in un anno. La speranza, però, è che il mercato spagnolo sia tra i primi a riprendersi in Europa quando il vento di crisi in arrivo dall’Europa dell’Est smetterà di soffiare e il costo delle materie prime e dell’energia sarà più basso.
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Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.