2024-12-11
La riforma del mare parte in Sicilia: «Un’authority unica per tutti i porti»
Pasqualino Monti (Imagoeconomica)
Pasqualino Monti (ad Enav) propone di accorpare gli enti per risparmiare e aumentare l’efficienza.Una riforma con il modello della società mista fra Stato e privati. Una sorta di Enav del mare che metta insieme la stabilità della proprietà pubblica con il dinamismo dell’investimento privato. Con questa proposta Pasqualino Monti prepara l’addio all’Autorità portuale della Sicilia Occidentale dopo quasi otto anni. Un mandato nel quale ha completamente cambiato il fronte del porto di Palermo trasformandola da «città sul mare» a «città di mare». Il Mediterraneo non più come minaccia ma fonte di ricchezza e affari. Un salto di qualità enorme per una comunità che ha sempre vissuto il fronte marino come un pericolo visto che le ventidue invasioni di cui la Sicilia è stata vittima non potevano che arrivare dal mare. Anche per questo, unica città al mondo trova il Palazzo Reale inserito nelle fortificazioni sul lato della montagna, tenendo il litorale alla maggiore distanza possibile. Come eredità prima di lasciare l’incarico Monti rilancia la proposta di riforma del sistema portuale italiano mutuando il modello dall’Enav di cui è amministratore delegato da quasi un anno e mezzo. Illustra il suo progetto nel corso della sesta edizione del convegno «Noi Mediterraneo» che si è svolto a Palermo nell’auditorium che rappresenta il fiore all’occhiello ristrutturazione del vecchio porto effettuata da Monti a tempo di record. L’Enav del mare dovrebbe mettere a sistema le 16 autorità portuali italiane, con l’obiettivo di razionalizzare gli investimenti e rendere il sistema più competitivo. «Solo così avremo una riforma veramente completa», ha sottolineato evidenziando la necessità di una governance capace di attrarre capitali e di operare con maggiore agilità sul mercato. La nuova società partirebbe con la dote di 2,7 miliardi di ricavi e circa 1.200 dipendenti. Monti non esclude la quotazione in Borsa così come accaduto con Enav.Un’idea che, se realizzata, potrebbe segnare una svolta nella gestione delle infrastrutture portuali italiane, mettendo le basi per una crescita sostenibile e moderna del settore. «L’ennesima riforma non serve, serve la vera riforma», ha dichiarato, esprimendo una visione più ampia e strutturale per il rilancio del settore. Il presidente ha ricordato i successi ottenuti dal porto di Palermo sotto la sua guida. Innanzitutto crescita del traffico a doppia cifra, con un aumento di ben 45 volte del fatturato rispetto al 2017.Monti nell’intervento finale ha ricordato i traguardi raggiunti durante il suo mandato come presidente dell’Autorità portuale. In particolare il completamento di infrastrutture fondamentali come il nuovo terminal aliscafi, il terminal crociere e il molo trapezoidale, quest’ultimo in grado di ospitare fino a 14 mega yacht. «Questi numeri erano davvero inaspettati», ha dichiarato con soddisfazione, rivolgendo il suo ringraziamento alla squadra che ha contribuito a trasformare il porto di Palermo in un punto di riferimento nel Mediterraneo.Il piano di investimenti, che ha superato il miliardo di euro, ha portato a un significativo miglioramento delle infrastrutture, tra cui la demolizione di edifici fatiscenti e il recupero di terreni, contribuendo al rilancio economico e sociale della città. Il traffico passeggeri, in particolare quello crocieristico, ha avuto un’impennata impressionante, passando da 400.000 croceristi nel 2017 a una previsione di 1,1 milioni a fine anno.A pochi mesi dalla scadenza del mandato, Monti ha tracciato un bilancio positivo, evidenziando la continuità delle opere in corso, come il waterfront e la riqualificazione del Molo Sud, destinati a migliorare ulteriormente la connessione tra porto e città. «Abbiamo ricostruito tutta l’infrastruttura», ha spiegato, «per trasferire nella città un vero e proprio asset economico e sociale».
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)