2024-03-13
Ricompare il fondo Merlyn. Pronta una nuova lista per lo spezzatino di Tim
Il piano avalla la cessione della rete, di Brasile e Consumer. Dopo il crollo del titolo c’è «fermento» in vista dell’assemblea. Con una chiusura poco sotto la parità (- 0,33% a 0,211 euro) e volumi «appena» doppi rispetto alla media, quello di ieri per il titolo Tim può considerarsi il giorno della quiete dopo la tempesta. Tempesta finanziaria che ha visto tre giorni di sedute «folli», volumi che hanno superato il 30% del capitale e un piano, il 2024-2026, che ha fatto molto discutere gli analisti per il debito da 7,5 miliardi e la generazione di cassa attesa. Quiete per modo di dire, perché, in realtà, da oggi e per le prossime due settimane inizia un’altra partita che si gioca sulla possibile presentazione di una seconda lista per l’assemblea del 23 aprile che decide sul board, alternativa a quella presentata dal cda che ha confermato Pietro Labriola come ad e proposto alla presidenza l’avvocato d’affari Alberta Figari. C’è tempo fino al 28 marzo. Di sicuro l’andamento anomalo del Capital Market Day del 7 marzo ha rimescolato le carte in tavola e spinto fondi e società di consulenza a rimettersi al lavoro e magari a ripensare alcuni progetti che erano stati riposti nel cassetto. Così come è altrettanto sicuro che la Consob stia continuando il lavoro di verifica iniziato lo scorso giovedì. Al di là del piano infatti la speculazione ha fatto il suo corso. Al momento, è di tutta evidenza che l’attività di short selling sia stata di dimensioni modeste, mentre è possibile giustificare l’ondata di acquisti e vendite con il fenomeno dell’high-frequency trading, che si basano sul lavoro dei software guidati dagli algoritmi e che alla fine non porta a nessuna variazione significativa delle posizioni. È anche vero che le variazioni di posizioni rilevanti possono essere comunicate entro una settimana da acquisti e vendite. E quindi se per esempio, il primo azionista Vivendi fosse sceso dal 23,75% al 19,99 o salita al 25%, non sarebbe ancora noto. E comunque la Consob sta tutt’ora monitorando. Ma veniamo al punto. Chi si sta muovendo? Come aveva già scritto La Verità a inizio febbraio, il fondo Merlyn fondato nel 2020 dall’ex Jp Morgan Alessandro Barnaba e che a fine ottobre del 2023 aveva presentato un piano alternativo (rispetto alla vendita della rete) a quello del management, puntando sulla figura chiave dell’ex vice-direttore generale di Tim Stefano Siragusa, ha continuato a lavorare. Tra alti e bassi, e dopo la pessima figura rimediata nell’ultimo giro, il lavoro del fondo londinese non si è mai interrotto e adesso avrebbe ripreso quota con un ripensamento rispetto al piano originario. Secondo quanto risulta alla Verità, Barnaba & C. non mettono più in discussione la vendita della rete e l’accordo da 18,8 miliardi con Kkr, anzi si spingerebbero per la chiusura dell’affare il prima possibile una successiva integrazione con Open Fiber che porterebbe all’incasso di una parte degli earn out da 2,2 miliardi. L’obiettivo è quello di trasformare Tim in una vera TechCo e cedere quindi gli asset che vengono considerati meno core. Il Brasile è considerato certo una gallina dalle uova d’oro ma è sacrificabile, così come viene visto in grande movimento il mercato consumer. Il recente accordo tra Vodafone e Swisscom (Fastweb) a multipli parti a quasi 8 volte l’Ebitda fa ben sperare e l’obiettivo sarebbe quello di sfruttare il rinnovato fermento del mercato. In soldoni: si andrebbe incontro a un piano spezzatino con la cessione della rete, consumer e del Brasile che consentirebbe di abbattere il debito e gestire Tim Enterprise (Noovle, Olivetti e Telsy). Non che quella del fondo Merlyn sia l’unica ipotesi di lista alternativa in campo. Anzi. Risulta che anche altri attori stiano lavorando alla presentazione di elenchi con nuovi consiglieri, del resto è sufficiente avere una quota minima dello 0,5% del capitale del gruppo. E che ci siano diversi manager con esperienza consolidata nelle tlc in movimento. E Vivendi? È risaputo che a novembre avrebbe appoggiato l’iniziativa di Merlyn ed è sicuro che guarderà con interesse a tutte le nuove eventuali liste, visto l’ostracismo dichiarato verso l’attuale board, mentre è molto difficile che possa presentarne una propria.