2021-09-08
Ricercati, terroristi e mullah: il Cencelli del governo talebano
Nel monocolore fondamentalista il premier è nella lista nera Onu, all'Interno c'è un obiettivo dell'Fbi. Nuovi spari sui manifestanti.Dopo vari tira e molla, dovuti alle diatribe interne che non mancheranno di farsi sentire anche quando l'Emirato sarà pienamente operativo, i talebani ce l'hanno infine fatta a formare un governo. La fumata bianca arriva dopo la vittoria sull'ultima sacca della resistenza. La caduta del Panjshir ha accelerato un processo che languiva per la rivalità tra le varie shure talebane ma anche perché il Panjshir costituiva l'ultima spina nel fianco dei mullah. «Sarà l'unico governo in 40 anni di storia a dominare sull'intero Afghanistan», ha infatti annunciato Ahmadullah Muttaqi, capo del settore multimedia della commissione culturale dell'Emirato.È stato ricordato così che la valle, mai conquistata dai talebani ai tempi di Ahmad Shah Massoud, è capitolata invece nonostante gli sforzi del figlio del «Leone del Panjshir», Ahmad. Una grossa mano ai talebani è stata data dai droni pakistani, che hanno bombardato la vallata: ieri, nelle piazze di Kabul, numerose sono state le proteste contro la «proxy war», la guerra per procura portata avanti dal Pakistan. L'ingerenza negli affari interni da parte dei confinanti ha «risvegliato» l'orgoglio degli afghani, che però sono stati dispersi a colpi di kalashnikov dai talebani. Questi non intendevano subire ulteriori rallentamenti nelle nomine e sono andati avanti spediti. Il nuovo governo sarà guidato - e questa è l'unica vera sorpresa rispetto alle previsioni - dal mullah Mohamad Hasan Akhund, mentre il superfavorito della vigilia, Abdul Ghani Baradar, sarà solamente il suo vice. Akhund, essendo meno noto alle cronache, è stato ritenuto una figura più «ripulita» da presentare come leader ma tutti i nomi in lista, indipendentemente dalla posizione ricoperta, hanno un comune denominatore, ossia l'essere stati già parte del primo Emirato Talebano, tra il 1996 e il 2001 o l'avere avuto rapporti stretti (amicizia, sodalizio, parentela) col fondatore del movimento, il mullah Omar. Il nuovo primo ministro era infatti consigliere politico di Omar, divenuto poi governatore di Kandahar e ministro degli Esteri del primo governo Talebano. Figura nella lista Onu dei «terroristi o associati ai terroristi». Non resta ancora troppo da dire su Abdul Ghani Baradar, co-fondatore dei talebani, passato direttamente dalle prigioni pakistane, dove era rinchiuso fino al 2018, al tavolo degli accordi di Doha come negoziatore con gli Usa. Pare che anche questo aspetto sia stato visto con sospetto da una parte dei talebani, che vogliono tenere a bada»Baradar ritenendolo comunque una figura in contatto con gli Stati Uniti. Non meno inquietante è il curriculum di altri componenti del nuovo esecutivo. Mohammad Yaqub, figlio d'arte del Mullah Omar, andrà alla Difesa mentre l'Interno se lo è aggiudicato Sirajuddin Haqqani. Anche lui è un figlio d'arte ma, in questo caso, di Jalaluddin Haqqani, il fondatore della potente rete - ritenuta terroristica dagli Usa e protagonista di alcuni dei più violenti attentati condotti in Afghanistan negli ultimi 20 anni - con potenti legami in Pakistan. Haqqani è ricercato dall'Fbi e sulla sua testa pende una taglia da 5 milioni di dollari. Nel 2008 la sua rete aveva messo a segno un attentato a Kabul in cui morì, tra gli altri, un cittadino americano. Il suo nome fu fatto anche in relazione ad un attentato all'ex presidente Karzai. Sembra quasi che il nuovo governo dei mullah si stia divertendo ad umiliare gli Usa in tutti i modi possibili. Completano la lista del governo dei mullah (e si notano tracce di altre possibili parentele con nomi del regime): Qari Din Hanif è stato nominato all'Economia, Mohammad Saquib a capo del ministero del Pellegrinaggio e degli Affari religiosi, Hakim Sharie alla Giustizia. Il mullah Esa Akhund guiderà il dicastero Miniere e petrolio, Noorullah Noori quello dei Confini e Khalilurahman Haqqani sarà il responsabile per i rifugiati. I Trasporti saranno appannaggio del mullah Akhundzada, l'Istruzione superiore di Abdul Baqi Haqqani, le Telecomunicazioni di Najibullah Haqqani. Dello Sviluppo rurale si occuperà Mohammad Akhundzada, dei Lavori pubblici Manan Omari, l'intelligence - importantissimo ministero - andrà a Abdul Haq Wasiq, mentre Haji Mohammad Idris sarà direttore della Banca centrale. Quest'ultimo dovrà cavarsela con le proteste ed i problemi dovuti alla limitazione dei fondi prelevabili per i cittadini afghani e di certo non saranno poche le difficoltà. A dare la linea al governo sarà, come previsto, Hibhatullah Akundzada, leader supremo spirituale. Vanta la responsabilità del settore giustizia, artefice di lapidazioni in piazza e torture di vario tipo, durante il primo Emirato. Al Qaeda gli ha giurato fedeltà. L'ennesimo sfregio agli Usa che a Doha chiedevano ai talebani di spezzare il legame con il terrorismo internazionale.