
Alcune «pecore nere» non si sono piegate agli ordini antiscientifici delle istituzioni. È il caso del presidente dell’Albo odontoiatri della Spezia, che per non violare il codice deontologico ha pagato di persona. Bisognerebbe denunciare chi non ha fatto come lui.E poi è arrivato il vaccino. È arrivato il 25 dicembre, come Gesù bambino. È passato dal Brennero, scortato da polizia, carabinieri, lagunari, paracadutisti, sommergibilisti, agenti di custodia, vigili urbani e boyscout. La scena del Brennero è stata molto bella. Più che una scena, una sceneggiata: dato che il farmaco arrivava dal Belgio, sarebbe stato più logico che passasse dalla Francia, più logico ma meno coreografico. Il furgone è stato poi aperto da un signora in camice bianco che ha preso la scatola con le mani: ma non doveva essere conservato a -80°?. Dovevano essere -80°, ma andavano bene anche -70, forse -20, va bene anche un normale frigo, e alla fine lo hanno fatto sulle spiagge. Anche i dati sulla durata dell’immunità che conferiva sono stati sofferti e controversi e attraverso passaggi successivi si è passati dall’infinito o comunque almeno 10 anni a sei mesi, forse tre. Di conseguenza il numero delle inoculazioni necessarie secondo una scienza certa e inappellabile è passato da una dose assolutamente sufficiente a un numero indefinito e quindi potenzialmente infinito. Ippocrateorg.org, associazione di medici per le terapie domiciliari, ha curato 70.000 pazienti, tutti documentati, con una mortalità dello 0,2%, 14 morti su 70.000 curati. I 14 decessi sono stati tutti di pazienti anziani, con patologie pregresse, presi in carico tardi, quando già la malattia era avanzata. La malattia era talmente grave e devastante per la società che nei mesi da settembre 2019 a gennaio 2020 in cui non è stata dichiarata né contrastata a livello statale, non ce ne siamo nemmeno accorti. La malattia è passata sulla popolazione Amish, un gruppo religioso della Pennsylvania che vive come nell’Ottocento, senza che se ne accorgesse, esattamente come non se ne sono accorti nei nostri campi nomadi e in Africa. Mentre il professor Bassetti brancolava nel buio (parole sue), l’Oms ha boicottato le terapie domiciliari, così che tachipirina, vigile attesa e intubazione hanno moltiplicato i morti. Politiche folli e anti scientifiche di chiusure hanno reso la vita un inferno, così che il mitico vaccino è diventato nella mente di molti l’unica possibilità di uscita dall’inferno. Questo li ha spinti a mettersi in coda agli hub vaccinali dalla petalosa forma di fiori, senza porsi domande. Si è sviluppato un odio isterico contro chi si è rifiutato di farsi iniettare farmaci sperimentali per prevenire una malattia curabile, l’odio che si ha per il peggior nemico, chi per pura malignità o scempiaggine ti sta impedendo l’unica uscita dall’inferno. In questa corsa a chi fa peggio, l’Italia ha brillato nel gruppo di testa, e ha anche tra le sue medaglie al disonore l’aver rifiutato il plasma iperimmune del professor De Donno, una terapia logica, efficace, economica, finita con derisione e denunce e poi una morte con lati oscuri. Il vaccino è arrivato preceduto da un marketing spettacolare ed è stato imposto grazie alla demonizzazione delle terapie domiciliari. Gravissime le responsabilità degli Ordini dei medici nell’ostacolare le cure. Chi dava le cure giuste è stato sospeso o radiato. Molti studi, tra cui quello sulla tossicità gravissima della clorochina, erano semplicemente falsi. Quando la falsità è stata riconosciuta, lo studio è stato ritirato ma i redattori della rivista Lancet che lo aveva pubblicato non si sono dimessi. È stato millantato per questi medicinali il 95% di efficacia e nessun effetto collaterale importante. Il 95% di efficacia era però un dato che riguardava l’efficacia relativa. L’efficacia assoluta è dello 0,8%: chiarisco questa impressionante differenza. Su 1.000 persone inoculate con questi farmaci 50 si ammalano di Covid. Vale la pena ricordare che la malattia colpisce solo una piccola percentuale della popolazione in maniera sintomatica. Su 1.000 persone non inoculate quante se ne ammalano? 58. La differenza quindi tra inoculati e non inoculati, l’efficacia assoluta, è dello 0,8%. Questi numeri erano intuibili già con i dati forniti inizialmente dalla Pfizer. Noi abbiamo sempre saputo che i farmaci hanno un’efficacia di meno dell’1%. Anche calcolando solo il loro costo economico, tuttora segreto, la cosiddetta vaccinazione non avrebbe avuto nessun senso. Poi ci sono però gli effetti collaterali. È molto facile curare un malato Covid. Tutti noi che abbiamo usato i protocolli che avevano senso, siamo riusciti senza difficoltà a guarire migliaia e migliaia di persone. Per curare un danno da vaccino non c’è nessun protocollo. Ci vuole una squadra di specialisti. È stato iniettato un farmaco sulla cui scheda tecnica è scritto che «non si conosce la genotossicità, non si conosce la cancerogenicità e non si conoscono gli effetti a distanza». I presidenti degli Ordini dei medici hanno firmato le mail che ingiungevano ai medici di inocularsi un farmaco in fase sperimentale senza nessuna capacità dichiarata di fermare la trasmissione della malattia. Scrivendo quella mail, i presidenti degli Ordini dei medici non solo hanno dimostrato di non essere capaci di leggere le schede tecniche dei farmaci, ma hanno tradito anche il loro giuramento. Per diventare presidente degli Ordini dei medici, occorre impegnarsi a rispettare la libertà terapeutica del medico. Costringere il medico a inocularsi viola questo giuramento, quindi i presidenti degli Ordini dei medici sono denunciabili. È sufficiente un’unica pecora nera perché l’affermazione che tutte le pecore sono bianche sia falsa. È sufficiente un unico presidente degli Ordini dei medici che non si sia uniformato a questo scempio, per dimostrare che era possibile rifiutarsi e che quindi avere eseguito gli ordini ministeriali è stata una colpa. Sandro Sanvenero, è stato presidente dell’albo odontoiatri dell’Ordine dei medici della Spezia dal 2006 al 2022, quando è stato destituito per aver espresso l’intenzione di rifiutarsi dal firmare le sospensioni per omessa vaccinazione Covid-19. Sulla regolarità di tale atto, il Consiglio di Stato ha rinviato al giudizio di merito. Gli iscritti avevano votato contro la destituzione, ma la loro volontà non è stata considerata. Sanvenero a gennaio 2022 ha scritto a tutti i presidenti d’Italia affermando che il Green pass era contrario agli obblighi imposti ai medici dal giuramento professionale e chiedendo un dibattito scientifico perché la normativa appariva in contrasto con le evidenze dei dati «sul campo». A maggio 2022 ha convocato un’assemblea straordinaria degli iscritti e ha rimesso la sua carica di presidente alla decisione assembleare, essendosi determinato a non firmare nessuna sospensione, poiché era palese l’inefficacia dei vaccini. Gli iscritti hanno votato a suo favore, ma la loro volontà non è stata considerata. Sanvenero ha ricordato che l’Ordine è un soggetto che per legge «concorre con le autorità locali e centrali nello studio e nell’attuazione dei provvedimenti», che è dotato di autonomia, e, soprattutto è dotato di poteri di «sussidiarietà» nei confronti degli altri organi componenti lo Stato; con una prevalenza dei principi etici su quelli normativi, giurando il medico fedeltà ad essi e non alla legge.Il vaccino non è mai stato in grado di raggiungere gli obbiettivi fissati dalla legge, cioè la prevenzione dell’infezione. Non essendo raggiungibile il fine, le sanzioni non potevano essere applicate e l’Ordine che deve far rispettare i principi etici (tra cui anche il consenso del paziente al trattamento sanitario) non poteva essere colui che «estorceva» tale consenso. Sandro Sanvenero ha dimostrato che sarebbe stato possibile, per i presidenti provinciali, opporsi alla sospensione degli iscritti renitenti all’obbligo. Quindi coloro che non si sono opposti sono denunciabili, sia per aver violato il codice deontologico, sia per gli eventuali danni da vaccino incorsi ai medici che loro hanno costretto a inocularsi per poter lavorare.
Rustem Umerov (Ansa)
Una delegazione di Kiev guidata da Umerov ricevuta a Miami da Witkoff (atteso giovedì al Cremlino), Kushner e Rubio. Il segretario di Stato: «Faremo in modo che l’Ucraina sia indipendente e sovrana».
«Tosti ma molto costruttivi», così nella serata di ieri, una fonte della Cnn ha definito i colloqui in atto tra Stati Uniti ed Ucraina. Una delegazione ucraina guidata da Rustem Umerov, ex ministro della Difesa ucraino e attuale segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa, è stata difatti ieri ricevuta vicino a Miami presso un club privato, lo Shell Bay, legato all’agenzia immobiliare dell’inviato speciale Usa Steve Witkoff. Scopo dell’incontro, la continuazione dei negoziati di pace, per aggiustamenti del piano in 28 punti elaborato durante i negoziati tra Washington e Mosca.
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa del 1° dicembre con Carlo Cambi
Giuseppe Benedetto (Imagoeconomica)
Giuseppe Benedetto, presidente di Fondazione Einaudi: «Il ddl Stupri porta le toghe dentro ai letti e, invertendo l’onere della prova, apre a vendette».
«Non basta la separazione delle carriere: serve la separazione dei “palazzi”. Giudici e pm non devono neanche incontrarsi». Giuseppe Benedetto, avvocato siciliano di lungo corso, è il presidente della Fondazione Einaudi, storico punto di riferimento della cultura liberale. Da quel centro studi è nato il Comitato «Sì separa», in prima linea per il sì al referendum sulla riforma della giustizia. «L’Anm è solo un sindacato privato, e con questa riforma smetterà di dettare legge sulle nomine. Serve un cambio culturale: le toghe sono dipendenti pubblici, non i sacerdoti dell’etica, che oggi mettono piede persino in camera da letto».
Roberto Scarpinato, ex magistrato e senatore del M5s (Imagoeconomica). Nel riquadro Anna Gallucci, pubblico ministero e già presidente dell’Anm a Rimini
La pm Anna Gallucci: «A Termini Imerese raccolsi elementi anche su politici progressisti, ma il mio capo Cartosio indicò di archiviarli, “d’intesa con Scarpinato”. Rifiutai, poi subii un procedimento disciplinare». Sarebbe questa l’indipendenza minata dal governo?
Anna Gallucci ricopre la funzione di pubblico ministero a Pesaro, dopo avere fatto il sostituto procuratore anche a Rimini e Termini Imerese. È relativamente giovane (è nata nel 1982) e ha svolto vita associativa: è iscritta alla corrente moderata di Magistratura indipendente ed è stata presidente della sottosezione riminese dell’Associazione nazionale magistrati. Ha lasciato la carica dopo il trasferimento nelle Marche, sua terra di origine. Nel 2022 si era espressa contro il vecchio referendum sulla responsabilità civile delle toghe e aveva manifestato giudizi negativi sulla separazione delle carriere. Ma adesso ha cambiato idea ed è molto interessante ascoltare le sue motivazioni.






