2020-07-07
Respingiamo i turisti, accogliamo i migranti
Il governo riscopre la linea dura sulla difesa delle frontiere solo contro i visitatori che vengono dall'America. Chi invece arriva sui barconi da Paesi ben più insicuri trova le porte aperte. Altro che Tso agli italiani ribelli, è l'esecutivo che è da ricovero.Qualche giorno fa un gruppo di turisti provenienti dagli Stati Uniti è atterrato con un jet privato all'aeroporto di Cagliari. Alla polizia di frontiera i vacanzieri hanno dichiarato di aver prenotato alcuni giorni in un hotel di lusso, per poi essere ospitati in una villa. Gli agenti però non si sono fatti intenerire e nonostante quelli insistessero per entrare nel nostro Paese hanno fatto rispettare le norme, che al momento non consentono agli americani l'ingresso in Italia e in generale in Europa. Negli Usa ci sono troppi contagi da coronavirus, dunque meglio essere prudenti e scoraggiare gli arrivi dei turisti a stelle e strisce. La Ue, a dire il vero, frena anche gli sbarchi dei cittadini di Paesi extracomunitari, prevedendo una quarantena: dopo quello che abbiamo passato e che ancora non possiamo dire interamente alle spalle meglio procedere con precauzione. Bene. Peccato che mentre respingiamo gli americani, accettiamo chiunque arrivi dall'Africa o dall'Asia, dichiarandolo benvenuto. Per gli stranieri che arrivano sui barconi non è richiesto il rigido rispetto delle norme: avendo essi la patente di migranti e dunque di persone da soccorrere, sono tutti accolti a braccia aperte, senza discutere e senza andare troppo per il sottile. Per loro si mobilitano i medici e gli assistenti sanitari, spedendoli a fare tamponi a spese dello Stato che molti italiani, pur avendoli richiesti per poter dormire sonni tranquilli, ancora non sono riusciti a fare. Francesco Borgonovo ha già descritto ieri con efficacia la schizofrenia di chi sta al governo. Da un lato il ministro della Salute Roberto Speranza si dice molto preoccupato da un ritorno del Covid-19, invitando gli italiani a tenere «la guardia alta», in quanto la battaglia non è ancora vinta; dall'altro però consentiamo lo sbarco di persone che arrivano dalla Libia, uno dei Paesi che le stesse organizzazioni non governative definiscono tra i più esposti al contagio. Ma se non consentiamo ai turisti americani di entrare in Italia, in quanto potenziali untori dacché arrivano da un Paese ancora in emergenza, perché accettiamo invece senza discutere chi arriva da Paesi dove i rischi sono altrettanto (non diciamo di più, ma altrettanto) alti e i controlli sono ridotti al minimo? La domanda è di tale buon senso che infatti non ha consentito finora di avere una risposta dalle autorità preposte a fornirla. La follia del respingimento dei turisti, ai quali ci risulta non sia stato consentito neppure di fare a loro spese un tampone per dimostrare di non essere contagiosi, e dell'accoglimento dei migranti, ai quali invece il tampone è fatto a spese dello Stato, cioè di tutti i contribuenti, meriterebbe di certo il Tso di chi dà simili disposizioni. Un trattamento sanitario obbligatorio che, dopo il caso dell'imprenditore veneto tornato dalla Serbia senza controlli, oggi si vorrebbe imporre a tutti quegli italiani che tengono comportamenti a rischio per l'incolumità delle persone. Cioè, tradotto, se sei positivo al Covid e rifiuti il ricovero, per te con le nuove norme potrà essere disposto il ricovero coatto, un po' come si fa per quelli fuori di senno. Se invece non fai entrare i turisti e spalanchi le porte ai migranti, meriti un posto al governo, perché appartieni a quella schiera di sapientoni che la sanno lunga e dunque hai i titoli per occupare una poltrona ministeriale.Il risultato dell'incredibile comportamento è la nave lazzaretto che staziona davanti a Porto Empedocle, nota località turistica della provincia di Agrigento. Invece di promuovere le mete siciliane per attirare visitatori e rilanciare la principale attività dell'isola, risollevandone anche le sorti economiche in un anno già di per sé difficile, le autorità si danno da fare per pubblicizzare in Italia e nel mondo le splendide spiagge come punto d'arrivo per migranti. Persona degna di fiducia e soprattutto con esperienza nel settore della pubblica sicurezza mi ha raccontato che in passato in alcuni Paesi africani i mercenari dell'immigrazione reclamizzavano i viaggi in Italia, descrivendone la facilità di approdo. Oggi, grazie alla pandemia, c'è un motivo in più per sponsorizzare il nostro Paese: mentre altri chiudono le frontiere per paura di beccarsi un'altra ondata di coronavirus, noi le apriamo. O meglio: teniamo le porte spalancate solo a chi arriva dall'Africa o dal Bangladesh, provvedendo immediatamente a richiuderle appena si presenta qualcuno che giunge da un Paese minimamente passabile dal punto di vista sanitario. Già, me lo vedo il cartellone pubblicitario: vieni in Italia, l'unico Paese al momento che caccia gli americani per fare spazio agli immigrati. Chiamate le ambulanze. A Palazzo Chigi c'è bisogno di un intervento d'urgenza.