2023-01-23
Renzi s’agita ma non dice cos’ha fatto con lo 007
Matteo Renzi e Marco Mancini
Da quasi due anni Matteo Renzi insegue il fantasma di una professoressa. Lei è un’insegnante di storia dell’arte, ma per il capo di Italia viva è peggio del diavolo. Non si sa bene di che cosa l’ex presidente del Consiglio la accusi, sta di fatto che dalla metà del 2021, questa donna di 44 anni è sospettata di essere al centro di una spy-story politica. A dire il vero, le spie le ha messe di mezzo il senatore semplice di Rignano. È lui infatti che il 23 dicembre del 2020, in piena pandemia, si incontra all’autogrill di Fiano romano con Marco Mancini, uno dei capi dei servizi segreti italiani, già noto alle cronache per la vicenda di Abu Omar, l’imam rapito dalla Cia e trasportato in fretta e furia in Egitto dove fu consegnato alle patrie galere. Non si conosce perché, alla vigilia di Natale di due anni fa, alla periferia della capitale, un ex premier abbia sentito l’esigenza di darsi appuntamento con uno 007. Ma si sa che quell’incontro venne ripreso con un telefonino da una sconosciuta docente in viaggio con i genitori, la quale pur non conoscendo l’identità dello spione, riconobbe la faccia di Renzi e per questo, incuriosita come solo lo possono essere le persone che vedono un personaggio famoso, invece di farsi un selfie con il senatore, gli fece un video. Ovviamente, pur essendo esperta di storia dell’arte e non di storia dei complotti politici, la professoressa si chiese perché un personaggio noto come Renzi sentisse l’obbligo di appartarsi in un’area di parcheggio autostradale per incontrare qualcuno che, pur non essendo noto, doveva essere un uomo importante, visto che entrambi erano accompagnati da autisti e servizi di scorta.Il colloquio tra l’ex premier e Mancini dura almeno un quarto d’ora e anche la sosta dell’insegnante si prolunga. Infatti, il padre che è con lei non si sente bene e fa la spola tra i bagni dell’autogrill e l’auto della figlia, la quale dal posto di guida scatta le foto e gira due brevi filmati. Circa 15 minuti trascorsi a scrutare e filmare Renzi e il capo divisione dei servizi di sicurezza. Ma il torto della prof non è aver ripreso a debita distanza l’incontro, bensì aver provato a trasmettere il video agli organi di informazione per scoprire chi fosse il misterioso e importante interlocutore di Renzi. Con una mail, la donna prova a contattare il Fatto quotidiano, ma in redazione dovevano essere distratti. Così, passate un po’ di settimane, il video finisce tra le mani dei giornalisti di Report che, una volta identificato Mancini, all’inizio di maggio del 2021 lo mandano in onda. Pochi giorni di tempo e arriva la denuncia di Matteo Renzi, il quale accusa la professoressa non solo di averlo spiato, ma di nascondere qualche cosa. Che cosa sospetti, come dicevo, non si sa, perché a quasi due anni di distanza, la poveretta è stata rivoltata come un calzino e oltre a verificare che le riprese erano state fatte con il suo telefonino, sul quale non si trovano tracce di rapporti misteriosi, i pm hanno anche fatto i debiti riscontri sul suo racconto. Il viaggio, il padre malato, i tempi e la casualità: tutto conferma il racconto della prof. Tuttavia, Renzi insiste, sospettando che la donna nasconda qualche cosa, magari un complotto oppure rapporti poco chiari con potenze estere, dispiaciute che lui dia una mano al Rinascimento arabo.Non so bene che cosa sospetti il senatore semplice di Rignano. Ma mi è chiara una cosa, ossia che atteggiandosi a vittima di oscure forze della reazione, Renzi da quasi due anni è riuscito a evitare di spiegarci perché, alla vigilia di Natale del 2020, abbia sentito l’esigenza di incontrarsi con una spia. Di certo l’appuntamento non era istituzionale, perché altrimenti si sarebbe dovuto svolgere nelle dovute sedi e non nel parcheggio di un autogrill. Ed è altrettanto sicuro che in quei giorni si decideva il destino del Conte 2, il governo che il Rottamatore si preparava a sfasciare togliendogli la fiducia. Dunque, che ruolo hanno avuto, se lo hanno avuto, i servizi segreti italiano in una vicenda che riguarda solo il Parlamento e non gli 007? È possibile che qualcuno si sia dato da fare per evitare una crisi che rispedisse a casa il fu avvocato del popolo? C’è stata o no una trattativa Renzi-007 come si sussurra? Una cosa mi pare ovvia: se c’è qualcuno che deve spiegare che cosa è successo, questa non è la professoressa.