2021-09-15
Sgarbo di Prodi ai cattolici armeni. Non li invita al G20 delle religioni
Cattolici armeni durante una funzione (Getty Images)
Al festival interreligioso di Bologna interverranno ben nove rappresentanti azeri.È in corso in questi giorni a Bologna il G20 delle religioni, una 4 giorni di incontri con al centro il dialogo interreligioso, all'insegna della pace e della fratellanza. Forte la presenza di esponenti della comunità cristiana, ebraica e anche islamica, ma si notano nel programma dei vari dibattiti gli inviti a politici stranieri ma soprattutto italiani. A chiudere i lavori giovedì sarà l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi, durante una cerimonia di chiusura insieme anche con Alberto Melloni, segretario della Fondazione per le scienze religiose, l'organizzatore dell'evento. Ma c'è una nota stonata. Non sono stata invitate le istituzioni dell'Armenia, uno sgarbo che si fa sentire, dal momento che la Chiesa armena può vantare il primato tra le antiche comunità cristiane di essere stato il primo regno cristiano. A quanto risulta alla Verità l'invito da parte dell'organizzazione non sarebbe neppure stato recapito. C'è chi parla di un problema tecnico, chi invece ci vede una scelta politica dietro alla mancata presenza della comunità armena. Una decisione che porta all'annosa questione che riguarda le tensioni tra Azerbaijan e Armenia intorno alla regione del Nagorno Karabakh. Si tratta di un conflitto che pesa soprattutto sugli abitanti dei villaggi armeni e che lo scorso anno ha portato alla distruzione di chiese come alla profanazione di monumenti cristiani da parte dell'esercito azero. Per di più, quest'anno ricorre il 106° anniversario del genocidio armeno, portato avanti dall'Impero ottomano tra il 1915 al 1923 e che portò la morte di 1,5 milioni di armeni. Ebbene il G20 di Bologna ha pensato bene di non invitare esponenti delle istituzioni dell'Armenia. Ma invece è riuscito a portare a questo festival interreligioso ben 9 rappresentati delle istituzioni dell'Azerbaijan, dal ministro dell'Istruzione Anar Karimov all'ambasciatrice Mammad Ahmadzada, c'è persino il caporedattore della rivista My Azerbaijan Emil Nasirli e anche Milikh Yevdayev, presidente della Comunità degli ebrei di montagna dell'Azerbaigian, senza dimenticare Ruslan Rzayev, consigliere dell'Ambasciata dell'Azerbaigian in Italia o Farida Zeynalova, vicedirettore capo sempre di My Azerbaijan. Insomma la delegazione è nutrita e ben rappresentata. Per gli armeni si segnala solo Khazhak Barsamian, rappresentante della chiesa armena a Roma. È noto come l'Azerbaijan abbia rapporti privilegiati con l'Italia, anche perché è tra i principali fornitori di petrolio del nostro Paese. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella fece una visita a Baku nel 2018, avviando una lunga collaborazione commerciale tra i due Paesi, aiutata anche dall'avvio del Tap (gasdotto Trans-Adriatico). Lo scorso anno è stato l'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte a incontrare il presidente della Repubblica dell'Azerbaijan Ilham Aliyev. Lo stesso Prodi presente in questi giorni al G20 delle religioni è sempre stato considerato un amico dagli azeri, sin dai tempi di palazzo Chigi.