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2020-12-16
Regalare lo sport a Natale è sempre una buona idea
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Nel 2019 l'Anif - Associazione nazionale sport e fitness, palestre, piscine e campi sportivi - aveva stimato un fatturato di circa 12 miliardi di euro. Un anno dopo, la stima per il 2020 che si appresta ad andare in archivio registra un crollo verticale del 70%, pari a 8,5 miliardi di euro di danni. Il riferimento ovvio è ai numerosi problemi creati dal coronavirus con tutte le attività che si sono dovute fermare per il lockdown. E ora che la situazione sembra pian piano migliorare, anche se tuttora rimangono chiuse palestre e centri sportivi, tutti gli appassionati e praticanti di qualunque attività non vedono l'ora di rimettersi in pista con l'anno nuovo, in vista delle riaperture.
Ecco, quindi, che con il Natale alle porte, scegliere di regalare, e perché no, regalarsi, qualcosa che abbia a che fare con lo sport rappresenta senza alcun dubbio un'ottima idea per svariate ragioni. In primis fare sport fa bene, non solo alla salute, ma anche alla mente, e in molti casi anche alle tasche, visto che esistono moltissime discipline economiche. E, a proposito di economia, in un momento storico in cui tutti gli sport devono fare i conti con gli effetti della pandemia, decidere di mettere sotto l'albero un dono legato al mondo dello sport significa dare un aiuto concreto a tutto il settore. E di idee ce ne sono a bizzeffe e per tutti i gusti. Per chi è già pratico, ma anche per chi è neofita e ha voglia di cimentarsi con una nuova esperienza sportiva. Quale modo migliore allora di cominciare sfruttando un regalo di Natale ricevuto da un amico o un parente che conosce i nostri gusti e le nostre esigenze? In questo senso, il regali più gettonati rimangono quelli relativi al mondo del fitness e della palestra, con il classico buono per un abbonamento o degli attrezzi - come pesi, bilancieri, tappetini - ma anche abbigliamento tecnico, che soprattutto di questi tempi in cui siamo costretti ad allenarci in casa o al parco può risultare ancora più utile.
Quando si parla di sport, però, si apre un mondo. Soprattutto di idee, soprattutto se si devono fare dei regali. Una racchetta nuova per gli amanti del tennis o del padel e dello squash, due varianti che vanno molto di moda oggi; una bicicletta o accessori per gli amanti del ciclismo, così come per quelli del running; ma anche discipline meno blasonate ma che riscuotono comunque un buon successo. È il caso del climbing, meglio conosciuto come arrampicata sportiva. In attesa della prossima stagione, sperando che le restrizioni attualmente in vigore vengano allentate, ci si può portare avanti regalando una nuova attrezzatura. A venire incontro agli appassionati di questa disciplina è Climbing Technology, famoso brand che produce dispositivi sicuri, semplici da usare e funzionali, dall'imbracatura mono-fibbia al quarzo, dotata di una struttura interna che permette all'atleta di ripartire il carico in maniera ottimale, allo zaino falesia, una borsa che dà la possibilità di portare con sé tutto il necessario.
Ci sono poi tutti gli sport della mente da cui si può attingere per un'originale idea regalo. Dalla scacchiera alla dama, passando per i giochi di carte come il bridge. Proprio la Federazione italiana gioco bridge ha intrapreso una bellissima iniziativa decidendo di regalare ai propri iscritti - 20.000 in tutta Italia - dei corsi su quella che è definita la vera disciplina sportiva della mente. Un'iniziativa dedicata a tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo del bridge e a chi ha già qualche conoscenza di questo gioco di carte, per imparare a giocare e scoprire tutti i segreti dell'unico gioco di carte riconosciuto dal Coni come sport. Oltre alle carte da gioco, i protagonisti dei corsi saranno gli istruttori qualificati della Figb che proporranno un vero e proprio vademecum da seguire per iniziare a muovere i primi passi all'interno del mondo del bridge tra regole, tecniche e curiosità. Un regalo innovativo, divertente e gratuito, da provare a Natale, per mettere alla prova la concentrazione, la velocità di calcolo e la memoria. A sottolineare la bontà dell'iniziativa è il presidente della Federazione italiana gioco bridge, l'avvocato Francesco Ferlazzo Natoli: «È un Natale particolare e diverso dal solito quello che andremo a trascorrere. Per questo la Figb ha voluto provare a dare il proprio contributo regalando corsi online di bridge. Un'occasione importante che ci vede protagonisti e che ha l'obiettivo di diffondere ulteriormente la cultura del nostro sport anche a chi non lo ha mai sperimentato. Un progetto di apprendimento online reso possibile dalla competenza e professionalità dei nostri istruttori, fondamentali per attivare questo nuovo percorso ideale per persone di tutte le età. Un regalo natalizio originale che oltre ad avere una valenza ludica permette di tenere allenata la mente e non perdere la concentrazione».
Onda-Schwarzy
Connesso allo sport, c'è poi il mondo della medicina estetica. Può essere un'ottima idea regalo far trovare sotto l'albero un trattamento per rimettersi in forma attraverso un potenziamento muscolare e un rimodellamento corporeo. Nello specifico, ultimamente hanno visto un'impennata di richieste i trattamenti non invasivi, in particolare pacchetti completi da regalare all'interno degli studi medici, sempre più attenti a questi trend e all'utilizzo della tecnologia per la remise en forme. Si tratta di percorsi personalizzati di tonificazione della durata di meno di trenta minuti e con oltre 20.000 contrazioni, grazie a Schwarzy, l'ultimo dispositivo presentato da Deka che con programmi personalizzati agisce su tre livelli di stimolazione muscolare: aerobico, rimodellamento e potenziamento. È utilizzato in sinergia con Onda Coolwaves, emette speciali microonde, ne potenzia gli effetti su adiposità, cellulite e rilassamento cutaneo. Tra i primi ad utilizzare il nuovo sistema Schwarzy il dottor Massimo Gualerzi, medico cardiologo, co-fondatore e direttore scientifico di The Longevity Suite, con sedi a Parma e Milano, che dichiara: «I pazienti richiedono sempre più spesso e, soprattutto nell'avvicinarsi delle vacanze natalizie, se sia possibile perdere peso, intervenire sulle adiposità localizzate senza trascurare il tono muscolare. Oggi finalmente possiamo suggerire percorsi studiati sul fisico di ogni paziente per migliorare bellezza esteriore ma anche il benessere grazie alle tecnologie di ultima generazione sempre più a supporto dei pazienti che richiedono trattamenti non invasivi ma efficaci».
Idee regalo per gli sportivi
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Dal classico buono per l'abbonamento in palestra all'imbracatura per l'arrampicata, dalle freccette ai giochi per allenare la mente, come il bridge, fino alla medicina estetica, ce n'è per tutti i gusti. Tra corsi, prove, abbigliamento e attrezzature ci sono tantissime esperienze sportive da mettere sotto l'albero e rilanciare l'economia di un settore messo in crisi dalla pandemia.Nel 2019 l'Anif - Associazione nazionale sport e fitness, palestre, piscine e campi sportivi - aveva stimato un fatturato di circa 12 miliardi di euro. Un anno dopo, la stima per il 2020 che si appresta ad andare in archivio registra un crollo verticale del 70%, pari a 8,5 miliardi di euro di danni. Il riferimento ovvio è ai numerosi problemi creati dal coronavirus con tutte le attività che si sono dovute fermare per il lockdown. E ora che la situazione sembra pian piano migliorare, anche se tuttora rimangono chiuse palestre e centri sportivi, tutti gli appassionati e praticanti di qualunque attività non vedono l'ora di rimettersi in pista con l'anno nuovo, in vista delle riaperture.Ecco, quindi, che con il Natale alle porte, scegliere di regalare, e perché no, regalarsi, qualcosa che abbia a che fare con lo sport rappresenta senza alcun dubbio un'ottima idea per svariate ragioni. In primis fare sport fa bene, non solo alla salute, ma anche alla mente, e in molti casi anche alle tasche, visto che esistono moltissime discipline economiche. E, a proposito di economia, in un momento storico in cui tutti gli sport devono fare i conti con gli effetti della pandemia, decidere di mettere sotto l'albero un dono legato al mondo dello sport significa dare un aiuto concreto a tutto il settore. E di idee ce ne sono a bizzeffe e per tutti i gusti. Per chi è già pratico, ma anche per chi è neofita e ha voglia di cimentarsi con una nuova esperienza sportiva. Quale modo migliore allora di cominciare sfruttando un regalo di Natale ricevuto da un amico o un parente che conosce i nostri gusti e le nostre esigenze? In questo senso, il regali più gettonati rimangono quelli relativi al mondo del fitness e della palestra, con il classico buono per un abbonamento o degli attrezzi - come pesi, bilancieri, tappetini - ma anche abbigliamento tecnico, che soprattutto di questi tempi in cui siamo costretti ad allenarci in casa o al parco può risultare ancora più utile.Quando si parla di sport, però, si apre un mondo. Soprattutto di idee, soprattutto se si devono fare dei regali. Una racchetta nuova per gli amanti del tennis o del padel e dello squash, due varianti che vanno molto di moda oggi; una bicicletta o accessori per gli amanti del ciclismo, così come per quelli del running; ma anche discipline meno blasonate ma che riscuotono comunque un buon successo. È il caso del climbing, meglio conosciuto come arrampicata sportiva. In attesa della prossima stagione, sperando che le restrizioni attualmente in vigore vengano allentate, ci si può portare avanti regalando una nuova attrezzatura. A venire incontro agli appassionati di questa disciplina è Climbing Technology, famoso brand che produce dispositivi sicuri, semplici da usare e funzionali, dall'imbracatura mono-fibbia al quarzo, dotata di una struttura interna che permette all'atleta di ripartire il carico in maniera ottimale, allo zaino falesia, una borsa che dà la possibilità di portare con sé tutto il necessario.Ci sono poi tutti gli sport della mente da cui si può attingere per un'originale idea regalo. Dalla scacchiera alla dama, passando per i giochi di carte come il bridge. Proprio la Federazione italiana gioco bridge ha intrapreso una bellissima iniziativa decidendo di regalare ai propri iscritti - 20.000 in tutta Italia - dei corsi su quella che è definita la vera disciplina sportiva della mente. Un'iniziativa dedicata a tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo del bridge e a chi ha già qualche conoscenza di questo gioco di carte, per imparare a giocare e scoprire tutti i segreti dell'unico gioco di carte riconosciuto dal Coni come sport. Oltre alle carte da gioco, i protagonisti dei corsi saranno gli istruttori qualificati della Figb che proporranno un vero e proprio vademecum da seguire per iniziare a muovere i primi passi all'interno del mondo del bridge tra regole, tecniche e curiosità. Un regalo innovativo, divertente e gratuito, da provare a Natale, per mettere alla prova la concentrazione, la velocità di calcolo e la memoria. A sottolineare la bontà dell'iniziativa è il presidente della Federazione italiana gioco bridge, l'avvocato Francesco Ferlazzo Natoli: «È un Natale particolare e diverso dal solito quello che andremo a trascorrere. Per questo la Figb ha voluto provare a dare il proprio contributo regalando corsi online di bridge. Un'occasione importante che ci vede protagonisti e che ha l'obiettivo di diffondere ulteriormente la cultura del nostro sport anche a chi non lo ha mai sperimentato. Un progetto di apprendimento online reso possibile dalla competenza e professionalità dei nostri istruttori, fondamentali per attivare questo nuovo percorso ideale per persone di tutte le età. Un regalo natalizio originale che oltre ad avere una valenza ludica permette di tenere allenata la mente e non perdere la concentrazione». Onda-SchwarzyConnesso allo sport, c'è poi il mondo della medicina estetica. Può essere un'ottima idea regalo far trovare sotto l'albero un trattamento per rimettersi in forma attraverso un potenziamento muscolare e un rimodellamento corporeo. Nello specifico, ultimamente hanno visto un'impennata di richieste i trattamenti non invasivi, in particolare pacchetti completi da regalare all'interno degli studi medici, sempre più attenti a questi trend e all'utilizzo della tecnologia per la remise en forme. Si tratta di percorsi personalizzati di tonificazione della durata di meno di trenta minuti e con oltre 20.000 contrazioni, grazie a Schwarzy, l'ultimo dispositivo presentato da Deka che con programmi personalizzati agisce su tre livelli di stimolazione muscolare: aerobico, rimodellamento e potenziamento. È utilizzato in sinergia con Onda Coolwaves, emette speciali microonde, ne potenzia gli effetti su adiposità, cellulite e rilassamento cutaneo. Tra i primi ad utilizzare il nuovo sistema Schwarzy il dottor Massimo Gualerzi, medico cardiologo, co-fondatore e direttore scientifico di The Longevity Suite, con sedi a Parma e Milano, che dichiara: «I pazienti richiedono sempre più spesso e, soprattutto nell'avvicinarsi delle vacanze natalizie, se sia possibile perdere peso, intervenire sulle adiposità localizzate senza trascurare il tono muscolare. Oggi finalmente possiamo suggerire percorsi studiati sul fisico di ogni paziente per migliorare bellezza esteriore ma anche il benessere grazie alle tecnologie di ultima generazione sempre più a supporto dei pazienti che richiedono trattamenti non invasivi ma efficaci».
Il motore è un modello di ricavi sempre più orientato ai servizi: «La crescita facile basata sulla forbice degli interessi sta inevitabilmente assottigliandosi, con il margine di interesse aggregato in calo del 5,6% nei primi nove mesi del 2025», spiega Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie di investimento di SoldiExpert Scf. «Il settore ha saputo, però, compensare questa dinamica spingendo sul secondo pilastro dei ricavi, le commissioni nette, che sono cresciute del 5,9% nello stesso periodo, grazie soprattutto alla focalizzazione su gestione patrimoniale e bancassurance».
La crescita delle commissioni riflette un’evoluzione strutturale: le banche agiscono sempre più come collocatori di prodotti finanziari e assicurativi. «Questo modello, se da un lato genera profitti elevati e stabili per gli istituti con minori vincoli di capitale e minor rischio di credito rispetto ai prestiti, dall’altro espone una criticità strutturale per i risparmiatori», dice Gaziano. «L’Italia è, infatti, il mercato in Europa in cui il risparmio gestito è il più caro», ricorda. Ne deriva una redditività meno dipendente dal credito, ma con un tema di costo per i clienti. La «corsa turbo» agli utili ha riacceso il dibattito sugli extra-profitti. In Italia, la legge di bilancio chiede un contributo al settore con formule che evitano una nuova tassa esplicita.
«È un dato di fatto che il governo italiano stia cercando una soluzione morbida per incassare liquidità da un settore in forte attivo, mentre in altri Paesi europei si discute apertamente di tassare questi extra-profitti in modo più deciso», dice l’esperto. «Ad esempio, in Polonia il governo ha recentemente aumentato le tasse sulle banche per finanziare le spese per la Difesa. È curioso notare come, alla fine, i governi preferiscano accontentarsi di un contributo una tantum da parte delle banche, piuttosto che intervenire sulle dinamiche che generano questi profitti che ricadono direttamente sui risparmiatori».
Come spiega David Benamou, responsabile investimenti di Axiom alternative investments, «le banche italiane rimangono interessanti grazie ai solidi coefficienti patrimoniali (Cet1 medio superiore al 15%), alle generose distribuzioni agli azionisti (riacquisti di azioni proprie e dividendi che offrono rendimenti del 9-10%) e al consolidamento in corso che rafforza i gruppi leader, Unicredit e Intesa Sanpaolo. Il settore in Italia potrebbe sovraperformare il mercato azionario in generale se le valutazioni rimarranno basse. Non mancano, tuttavia, rischi come un moderato aumento dei crediti in sofferenza o gli choc geopolitici, che smorzano l’ottimismo».
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Il 29 luglio del 2024, infatti, Axel Rudakubana, cittadino britannico con genitori di origini senegalesi, entra in una scuola di danza a Southport con un coltello in mano. Inizia a colpire chiunque gli si pari davanti, principalmente bambine, che provano a difendersi come possono. Invano, però. Rudakubana vuole il sangue. Lo avrà. Sono 12 minuti che durano un’eternità e che provocheranno una carneficina. Rudakubana uccide tre bambine: Alice da Silva Aguiar, di nove anni; Bebe King, di sei ed Elsie Dot Stancombe, di sette. Altri dieci bimbi rimarranno feriti, alcuni in modo molto grave.
Nel Regno Unito cresce lo sdegno per questo ennesimo fatto di sangue che ha come protagonista un uomo di colore. Anche Michael dice la sua con un video di 12 minuti su Facebook. Viene accusato di incitamento all’odio razziale ma, quando va davanti al giudice, viene scagionato in una manciata di minuti. Non ha fatto nulla. Era frustrato, come gran parte dei britannici. Ha espresso la sua opinione. Tutto è bene quel che finisce bene, quindi. O forse no.
Due settimane dopo, infatti, il consiglio di tutela locale, che per legge è responsabile della protezione dei bambini vulnerabili, gli comunica che non è più idoneo a lavorare con i minori. Una decisione che lascia allibiti molti, visto che solitamente punizioni simili vengono riservate ai pedofili. Michael non lo è, ovviamente, ma non può comunque allenare la squadra della figlia. Di fronte a questa decisione, il veterano prova un senso di vergogna. Decide di parlare perché teme che la sua comunità lo consideri un pedofilo quando non lo è. In pochi lo ascoltano, però. Quasi nessuno. Il suo non è un caso isolato. Solamente l’anno scorso, infatti, oltre 12.000 britannici sono stati monitorati per i loro commenti in rete. A finire nel mirino sono soprattutto coloro che hanno idee di destra o che criticano l’immigrazione. Anche perché le istituzioni del Regno Unito cercano di tenere nascoste le notizie che riguardano le violenze dei richiedenti asilo. Qualche giorno fa, per esempio, una studentessa è stata violentata da due afghani, Jan Jahanzeb e Israr Niazal. I due le si avvicinano per portarla in un luogo appartato. La ragazza capisce cosa sta accadendo. Prova a fuggire ma non riesce. Accende la videocamera e registra tutto. La si sente pietosamente dire «mi stuprerai?» e gridare disperatamente aiuto. Che però non arriva. Il video è terribile, tanto che uno degli avvocati degli stupratori ha detto che, se dovesse essere pubblicato, il Regno Unito verrebbe attraversato da un’ondata di proteste. Che già ci sono. Perché l’immigrazione incontrollata sull’isola (e non solo) sta provocando enormi sofferenze alla popolazione locale. Nel Regno, certo. Ma anche da noi. Del resto è stato il questore di Milano a notare come gli stranieri compiano ormai l’80% dei reati predatori. Una vera e propria emergenza che, per motivi ideologici, si finge di non vedere.
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Una fotografia limpida e concreta di imprese, giustizia, legalità e creatività come parti di un’unica storia: quella di un Paese, il nostro, che ogni giorno prova a crescere, migliorarsi e ritrovare fiducia.
Un percorso approfondito in cui ci guida la visione del sottosegretario alle Imprese e al Made in Italy Massimo Bitonci, che ricostruisce lo stato del nostro sistema produttivo e il valore strategico del made in Italy, mettendo in evidenza il ruolo della moda e dell’artigianato come forza identitaria ed economica. Un contributo arricchito dall’esperienza diretta di Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, e dal suo quadro autentico del rapporto tra imprese e consumatori.
Imprese in cui la creatività italiana emerge, anche attraverso parole diverse ma complementari: quelle di Sara Cavazza Facchini, creative director di Genny, che condivide con il lettore la sua filosofia del valore dell’eleganza italiana come linguaggio culturale e non solo estetico; quelle di Laura Manelli, Ceo di Pinko, che racconta la sua visione di una moda motore di innovazione, competenze e occupazione. A completare questo quadro, la giornalista Mariella Milani approfondisce il cambiamento profondo del fashion system, ponendo l’accento sul rapporto tra brand, qualità e responsabilità sociale. Il tema di responsabilità sociale viene poi ripreso e approfondito, attraverso la chiave della legalità e della trasparenza, dal presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Giuseppe Busia, che vede nella lotta alla corruzione la condizione imprescindibile per la competitività del Paese: norme più semplici, controlli più efficaci e un’amministrazione capace di meritarsi la fiducia di cittadini e aziende. Una prospettiva che si collega alla voce del presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli, che denuncia la crescente vulnerabilità digitale delle imprese italiane e l’urgenza di strumenti condivisi per contrastare truffe, attacchi informatici e forme sempre nuove di criminalità economica.
In questo contesto si introduce una puntuale analisi della riforma della giustizia ad opera del sottosegretario Andrea Ostellari, che illustra i contenuti e le ragioni del progetto di separazione delle carriere, con l’obiettivo di spiegare in modo chiaro ciò che spesso, nel dibattito pubblico, resta semplificato. Il suo intervento si intreccia con il punto di vista del presidente dell’Unione Camere Penali Italiane Francesco Petrelli, che sottolinea il valore delle garanzie e il ruolo dell’avvocatura in un sistema equilibrato; e con quello del penalista Gian Domenico Caiazza, presidente del Comitato «Sì Separa», che richiama l’esigenza di una magistratura indipendente da correnti e condizionamenti. Questa narrazione attenta si arricchisce con le riflessioni del penalista Raffaele Della Valle, che porta nel dibattito l’esperienza di una vita professionale segnata da casi simbolici, e con la voce dell’ex magistrato Antonio Di Pietro, che offre una prospettiva insolita e diretta sui rapporti interni alla magistratura e sul funzionamento del sistema giudiziario.
A chiudere l’approfondimento è il giornalista Fabio Amendolara, che indaga il caso Garlasco e il cosiddetto «sistema Pavia», mostrando come una vicenda giudiziaria complessa possa diventare uno specchio delle fragilità che la riforma tenta oggi di correggere. Una coralità sincera e documentata che invita a guardare l’Italia con più attenzione, con più consapevolezza, e con la certezza che il merito va riconosciuto e difeso, in quanto unica chiave concreta per rendere migliore il Paese. Comprenderlo oggi rappresenta un'opportunità in più per costruire il domani.
Per scaricare il numero di «Osservatorio sul Merito» basta cliccare sul link qui sotto.
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