2025-01-09
Caso Ramy, la sinistra dà i numeri: «Militari assassini»
Il segretario del Pd lombardo, Silvia Roggiani, semina odio: «Esultavano mentre uccidevano un immigrato». Ilaria Salis giustifica le violenze nel quartiere, Ilaria Cucchi chiede di togliere la divisa agli uomini coinvolti. Matteo Salvini in difesa: «Hanno fatto il loro dovere».Qualcuno, a sinistra, ha già deciso: Ramy Elgaml, il diciannovenne di origine egiziana rimasto ucciso dopo un lungo inseguimento dei carabinieri mentre si trovava sul sedile posteriore di un motorino, è morto per mano delle forze dell’ordine. È bastato che il Tg3 diffondesse, martedì sera, i filmati inediti di quella notte milanese del 24 novembre 2024, per fare ripartire il circo delle dichiarazioni.«Oggi qualcuno ha condannato i poliziotti che hanno ucciso Ramy?», ha domandato Silvia Roggiani, deputata e segretaria del Pd in Lombardia, a Calibro 8, trasmissione condotta da Francesco Borgonovo su Radio Cusano Campus. «Dopo che è successa la vicenda di Ramy, ci hanno detto che era indegno che noi volessimo che quei poliziotti venissero indagati», ha continuato. Per poi ribadire: «Qualcuno adesso ha condannato quei poliziotti che esultavano mentre uccidevano un immigrato?». «La polizia può benissimo cercare la targa e andare poi a prendere le persone a casa o dove ritiene», ha aggiunto poco dopo. «E comunque credo che le parole da loro dette, incluso “bravo l’hai fatto cadere” o “evviva ha perso il casco”, siano da condannare in ogni caso, soprattutto visto quello che è successo dopo. La polizia ha il compito di garantire la sicurezza, anche nei confronti di chi sta compiendo un reato. Lo diciamo nelle carceri, lo abbiamo detto sempre e io credo che noi dobbiamo dire che queste sono delle mele marce. C’è un comparto che dobbiamo ringraziare, ma queste sono mele marce».Partendo dal presupposto che si tratta di carabinieri e non, come erroneamente sostenuto dall’onorevole, di polizia, nessuno nega che il fatto sia serio. Un ragazzo è rimasto ucciso e, pertanto, è sacrosanto che vengano svolte delle indagini per capire eventuali responsabilità. Altra cosa, però, è affermare prima del tempo che i carabinieri abbiano ucciso Ramy, senza per altro ricordare la dinamica della vicenda.Come ha evidenziato il conduttore in diretta, non si può dimenticare che, se il ventiduenne tunisino alla guida del motorino si fosse fermato al posto di blocco, nemmeno sarebbe partito l’inseguimento e il suo passeggero sarebbe ancora vivo. E se i due, nel fuggire, avessero fatto del male o peggio ucciso qualcuno, staremmo parlando di un’altra storia. Dopo aver paragonato la sua detenzione in Ungheria con quella di Cecilia Sala, Ilaria Salis ha voluto dire la sua anche su questa vicenda. «Il video dell’inseguimento in cui Ramy ha perso la vita è terribile e lascia addosso una rabbia profonda», ha commentato su X. «Le parole dei carabinieri e ancor più il loro comportamento, sono inaccettabili in un Paese civile». Anche occupare abusivamente case popolari, ma questa è un’altra storia.«Se oggi il caso non può più essere insabbiato», continua, «come è già accaduto altre volte in situazioni simili, lo dobbiamo anche alle proteste del quartiere Corvetto, grazie a cui l’opinione pubblica ha iniziato a interessarsi della vicenda». L’europarlamentare di Avs, dunque, giustifica le violenze di fine novembre in cui è stato messo a ferro e fuoco un quartiere. Anzi, le reinterpreta in chiave marxisteggiante: «Queste proteste», conclude sotto, «raccontano qualcosa che va oltre Corvetto: ci parlano del razzismo sistemico e del classismo che permeano la nostra società e che si manifestano nella mancanza di opportunità per chi vive nelle periferie e, spesso, negli abusi di potere. È la gioventù proletaria e meticcia di questi quartieri popolari che ha alzato la voce, rifiutando di essere trattata come una cittadinanza di serie B».Tornando coi piedi per terra, di fronte a dichiarazioni simili appaiono quasi moderate le parole sul caso di Ilaria Cucchi, la quale ha inviato una lettera aperta al comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Salvatore Luongo. Dopo un preambolo sulle vicende riguardanti il fratello, la senatrice - sempre tra le fila di Avs - dice di rivolgersi al generale perché si ostina «ad avere fiducia nell’Arma dei carabinieri» e in lui. «Oggi ho visto le terribili immagini trasmesse dal tg», scrive riferendosi al diciannovenne egiziano. Poi, sottolineando di non potere né volere «trarre sentenza», perché ritiene «che questo sia compito della magistratura» - «lo lascio fare ad altri che, pur essendo ministri della Repubblica, cedono alle lusinghe di una facile e “ignorante” propaganda», aggiunge provocatoriamente -, chiede, dopo aver confuso Ramy con il conducente del mezzo a due ruote, «la sospensione e conseguente destituzione dei carabinieri che hanno messo negli atti ufficiali una ricostruzione dell’accaduto che» le «pare proprio incompatibile con quanto documentato dalle immagini».Non è tardata la replica di Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega. «Il linciaggio mediatico sul caso Ramy è ripartito con un’intensità indecente», scrive l’esponente del Carroccio in una nota. «Il nuovo video», continua, «dimostra che nella fase finale dell’inseguimento non c’è stato alcun speronamento». In difesa delle forze dell’ordine anche il vicepremier, Matteo Salvini: «Di fronte a un posto di blocco forzato, i carabinieri hanno fatto il loro dovere. C’è un’indagine, spero ci sarà anche giustizia. Provo sdegno verso chi, dalla mattina alla sera, getta fango sulle nostre forze dell’ordine».
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 16 settembre con Carlo Cambi
Il killer di Charlie Kirk, Tyler Robinson (Ansa)