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Raimo choc su droga. Pro Vita & Famiglia: «Devastante messaggio e con un italiano zoppicante»

Raimo choc su droga. Pro Vita & Famiglia: «Devastante messaggio e con un italiano zoppicante»
Christian Raimo (Ansa)

«Se non fosse tutto vero, potremmo riderci sopra come facciamo su tante parodie di politici. Ma purtroppo da ridere non c'è proprio nulla. Leggete cosa ha davvero scritto sul suo profilo Facebook Christian Raimo, assessore alla cultura del III Municipio: 'In questi giorni non si trova roba. Gli spacciatori sono chiaramente scomparsi. I rifornimenti sono chiaramente bloccati. Zero fumo, erba, coca, eroina. I tossicodipendenti ma anche chi ne fa un uso non abituale, anche solo ludico, stanno subendo contraccolpi fisici e psichici notevoli. I medici sono surclassati da richieste di aiuto. Tra le tante cose che questa pandemia ci fa capire è il valore dell'antiproibizionismo, e che il proibizionismo ha anche degli effetti sociali devastanti'. A essere devastante, caro scrittore Raimo, è il tuo messaggio scritto anche con un italiano zoppicante» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita & Famiglia.

«Invece di pensare alla cultura della morte» - hanno continuato Brandi e Coghe - «perché non pensa a fornire a queste persone valide iniziative e alternative sociali alla droga, la quale non vediamo come possa mai essere definita 'ludica'. È un'occasione unica, per tutte queste persone che soffrono per colpa della tossicodipendenza, di trovare il coraggio e la spinta per uscire da quella condizione di devastazione in cui versano. Molti di loro cercheranno ora una mano per uscirne, non nuove tentazioni per tornare nell'autodistruzione. È indubbio poi, dal punto di vista pubblico, che al di là delle singole problematiche il numero del consumo scenderà, e questo è un dato positivo che dovrà farci riflettere sulle future politiche dei governi». «In questo momento così delicato per il Paese, dove l'invito a tutti è quello di stare a casa, a ritrovare il senso della vita e il valore delle relazioni, del contatto umano, dell'amicizia e dell'amore, Raimo si concentra sugli "spacciatori scomparsi" con un senso delle istituzioni che ci fa vergognare» hanno concluso Brandi e Coghe.

Dagli antichi romani a Melegatti. Così il pandoro è diventato un dolce simbolo del Natale
(IStock)
La sua data di nascita è ufficiale: il 14 ottobre 1894 a Verona. Ma sugli «antenati» si discute ancora. Leggero al gusto più del panettone, è però molto «generoso» con le calorie.

Diciamolo subito. Ormai è diventata prassi la dicotomia team pandoro o team panettone: pensate che ci sono anche le magliette con queste scritte per dichiararsi dell’una o dell’altra fazione. Ma, dicevamo, diciamolo: esiste anche la terza via dei doppiostaffisti, o ecumenici, che dir si voglia, che apprezzano sia il panettone che il pandoro.

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