2024-03-23
Rai, il Pd lancia l’amica della Murgia. Per Fdi fuori Paglia, ipotesi Mazza
Chiara Valerio (Getty Images)
Elly Schlein prova a sparigliare le carte per il Cda puntando sulla scrittrice arcobaleno Chiara Valerio. In quota meloniani si fa spazio anche la giornalista Terranova. Simonetta Agnes (Fi) verso la presidenza.Calma e gesso, Elly sta ancora riflettendo. Le candidature per le nomine Rai dovevano essere chiuse il 15 marzo, ma il Pd ha preteso dieci giorni in più (quindi fino a lunedì prossimo) per individuare la figura giusta, capace di evitare la gastrite a qualcuna delle sette correnti del Nazareno. Un mal di testa per la segretaria, con un dettaglio surreale: dopo avere inscenato un sit-in da commedia beckettiana davanti al cavallo morente di Francesco Messina chiedendo «via i partiti dalla Rai», è proprio il suo il più infervorato alla ricerca della pedina perfetta per il nuovo consiglio d’amministrazione della più grande azienda culturale del Paese, con quello vecchio in scadenza a giugno.Il casting è un cammino di Santiago. Troppo di sinistra Sandro Ruotolo, peraltro già sbilanciato verso un principesco scranno a Bruxelles come candidato del Sud; troppo riformista l’uscente Francesca Bria, che l’ex ministro Andrea Orlando doveva istruire in pizzeria (come da foto rubata) prima degli snodi chiave; troppo radical chic Giovanna Melandri, icona della gauche Vuitton destinata al cda del gruppo francese Kering. A Elly Schlein piacerebbe sparigliare, quindi sta lanciando Chiara Valerio, la scrittrice arcobaleno che tenne l’elogio funebre di Michela Murgia, molto attenta alle tematiche di genere ma del tutto digiuna di televisione.«Impiegherebbe un anno per capire dov’è il suo ufficio e non toccherebbe palla», obiettano i marpioni. Sono consapevoli che - al di là delle ammuine per raggirare i polli - il Pd ha finora gestito il potere vero dentro l’azienda non solo grazie all’80% dei giornalisti di area (su 1858) ma soprattutto eleggendo il maggior numero di consiglieri (11) nella storia del cda dopo l’entrata in vigore della legge Gasparri. E quando ancora esistevano Ds e Margherita, ne piazzava due per volta. In questa tornata il candidato giusto per il centrosinistra ci sarebbe: è quell’Antonio Di Bella già direttore di Raitre, Tg3, Rainews, Approfondimenti, profondo conoscitore di ogni anfratto dell’azienda, dotato di uno stile equilibrato e inclusivo così da ottenere consensi trasversali. Ma non piace ai cattodem (area Dario Franceschini) e non è una donna. Quindi in queste ore al Nazareno si risale «per li rami» fino a rispolverare (dicunt, tradunt) Rita Borioni, che fu in quota Pd nel cda del 2018.Le grandi manovre per i posti di potere nei prossimi tre anni sono in pieno svolgimento in tutte le segreterie. Con l’intento - tranne forse per Pd e Forza Italia - di arrivare a comporre il puzzle prima delle elezioni europee dell’8-9 giugno, per evitare che eventuali nuovi equilibri possano compromettere vecchi accordi e disaccordi. Mentre si conclude l’era di Marinella Soldi, la superfavorita per la presidenza è Simona Agnes, figlia di cotanto Biagio e in quota Forza Italia. Ma sponsorizzata anche da Giorgia Meloni, che punta a nominare il suo gran visir catodico Giampaolo Rossi amministratore delegato al posto dell’uscente Roberto Sergio. Oggi Rossi è direttore generale e al suo posto è pronto l’evergreen Marcello Ciannamea, a meno che non si decida di sdoppiare il sofà (editoriale e corporate) per accontentare qualcuno in più.Per un paio delle cinque poltrone da consigliere i giochi sono già fatti. Davide Di Pietro dovrebbe essere confermato come rappresentante dei dipendenti e Alessandro Di Majo (in quota Movimento 5Stelle) continuerà ad essere il braccio armato di Giuseppe Conte. Detto delle contorsioni piddine in via di definizione, rimangono le due posizioni che spettano al centrodestra. Per la prima è in pole Alessandro Casarin, storico direttore che ha fatto la fortuna della TgR puntando decisamente su cronache e approfondimenti dai territori; vicino alla Lega, è sulla soglia della pensione, quindi pronto a sedersi nel cda. La sostituzione dovrebbe essere automatica: la testata regionale verrà affidata al suo condirettore Roberto Pacchetti in piena continuità.Per l’ultima sedia, da palazzo Chigi era stato indicato Guido Paglia, ex capo delle relazioni esterne Rai ed ex presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, uomo della destra storica, quindi impallinato dai cecchini di redazione (a proposito di colonizzazione) e costretto ieri a un passo indietro. «Per certi pseudo-colleghi democratici e antifascisti conta solo il peccato originale. Non mi resta che prenderne atto e trarne le debite conseguenze proprio per non danneggiare Fratelli d’Italia e la stessa Rai». Bruciato Paglia, torna in quota periscopio un altro sempreverde: l’ex direttore di Raiuno e del Tg2 Mauro Mazza. A meno che, per equilibri dovuti alla parità di genere, non venga cooptata la vicedirettrice del Secolo d’Italia Annalisa Terranova.Sullo scenario incombe un punto interrogativo. Poiché la presidente in pectore dovrà essere nominata dai due terzi della commissione di Vigilanza, diventeranno determinanti i voti dei rappresentanti del Movimento 5Stelle. E quando l’ago della bilancia è grillino le trattative diventano incandescenti perché Conte sa come si fa: al mattino grida contro la lottizzazione e al pomeriggio la pratica con religioso trasporto. È molto probabile che bussi al centrodestra chiedendo per compensazione una testata giornalistica. In quota pentastellata attendono buone notizie Giuseppe Carboni (ex direttore del Tg1 ora a Rai Parlamento) e Simona Sala, oggi sulla tolda di Rai Radio2. Per i partiti fuori dalla Rai ci si rivede al prossimo sit-in sotto il cavallo.
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)
Lo stabilimento Stellantis di Melfi (Imagoeconomica)
Ecco #DimmiLaVerità del 12 settembre 2025. Il capogruppo del M5s in commissione Difesa, Marco Pellegrini, ci parla degli ultimi sviluppi delle guerre in corso a Gaza e in Ucraina.