2024-10-21
La Rai celebra Mike Bongiorno con una miniserie evento
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Mike. La voce degli italiani, adattamento televisivo dell’autobiografia La versione di Mike, debutta stasera su RaiUno in prima serata. Due puntate, la seconda andrà in onda domani, a ricostruire il volto pubblico e quello privato dello storico presentatore a 100 anni dalla sua nascita.Il primo ricordo, nell’andirivieni fra il passato e il presente di allora, risale al 1929: il crollo della Borsa a New York, la disperazione che ne fu figlia. Philip Bongiorno, padre di quel Mike cui sarebbe bastato il solo nome di battesimo per imprimersi nella memoria eterna di chiunque lo abbia incontrato, sia pure per mezzo di uno schermo, fu uno dei tanti costretti in ginocchio. Lasciò la moglie, Enrica, per evitare che le perdite economiche la tirassero a picco. La signora, da parte sua, lasciò gli Stati Uniti per fare ritorno in Italia. Torino, città che avrebbe dovuto essere casa transitoria, un rifugio temporaneo. Con lei, portò Mike, un bambino troppo piccolo per imporre la propria volontà. Mike partì con la promessa di rientrare un giorno nella propria America, di ricomporre la famiglia che la crisi aveva distrutto. Ma quel giorno non arrivò mai. Enrica decise di restare a Torino, stretta, piccola, estranea al figlio. Mike crebbe in Italia, i contatti con il padre li perse. Non fu mai felice fino in fondo della scelta materna, ma l’Italia divenne casa del suo successo. Un successo immenso, rivoluzionario, che, a cent’anni dalla sua nascita e a settanta dalla sua prima trasmissione televisiva, la Rai ha deciso di ripercorrere.Mike, adattamento televisivo dell’autobiografia La versione di Mike, debutterà su RaiUno nella prima serata di lunedì 21 ottobre per concludersi il giorno seguente. Due sole parti, dunque, a ricostruire il volto pubblico e quello privato di Mike Bongiorno.«Mike Bongiorno è in assoluto il nome a cui ancora oggi, più di tutti, viene associata la televisione in Italia. Anzi, si può con obiettività affermare che la televisione nel nostro Paese sia nata con lui e che, per decenni e per generazioni di telespettatori italiani, Mike è stato più di una figura popolare: è stato una presenza paragonabile a un parente, a un fidanzato, a un amico di famiglia. Per me la sfida è proprio questa: come si può raccontare al grande pubblico una figura così familiare e presente nelle vite di tanti italiani? Cosa può aggiungere a ciò che tutti sanno già? Qual è il punto di vista più giusto?», ha chiesto e si è chiesto, durante l’anteprima romana della serie, Giuseppe Bonito, regista, spiegando poi come «Ciò che ho fatto è stato scordarmi di tutto ciò che già sapevo e ricordavo di Mike, compiendo intanto un percorso di conoscenza il più profondo possibile. Ho scoperto una vita straordinaria e degna di essere raccontata anche alle nuovissime generazioni, non solo per ciò che Mike ha significato per la storia culturale e sociale del nostro Paese, ma anche perché la sua vicenda ci racconta di temi universali che riguardano tutti noi: i legami problematici tra genitori e figli, il bisogno degli altri, l’importanza delle proprie radici, la ricerca tenace dell’amore. L’ambizione è quella di esplorare e di raccontare l’uomo Mike, al di là della figura iconica e leggendaria che tutti conosciamo». Per farlo, Bonito ha campionato l’autobiografia di Mike, affidandone l’interpretazione all’attore Claudio Gioè e muovendosi, cauto, fra un passato e un presente capaci - insieme - di ricostruire (anche) l’evoluzione del costume e della società italiane.