2023-01-10
La raffineria di Priolo a Goi energy
Accordo per la vendita dello stabilimento della russa Lukoil al ramo energetico di un fondo cipriota. Ora serve l’ok del governo. Il petrolio sarà fornito da Trafigura.La raffineria di petrolio della russa Lukoil di Priolo Gargallo (Siracusa), chiamata Isab, passa nelle mani della Goi energy, ramo energetico del fondo di private equity cipriota Argus. A cedere la società è, in particolare, la Litasco, società controllata al 100% da Lukoil. L’operazione dovrebbe chiudersi entro fine marzo. In particolare, la Goi energy ha in pista accordi in esclusiva di fornitura con Trafigura, uno dei principali commercianti indipendenti di petrolio e prodotti petroliferi al mondo. Gli accordi garantiranno una fornitura sicura di petrolio alla raffineria e un’offerta garantita di prodotti raffinati, fattore che sosterrà a lungo i conti della società e l’occupazione di chi vi lavora. L’operazione, come spesso capita in questi casi, è soggetta al verificarsi di alcune condizioni sospensive relative, tra l’altro, all’ottenimento delle autorizzazioni da parte di tutte le autorità competenti, incluso il governo italiano. Isab, uno tra i maggiori impianti in Europa, è un complesso petrolchimico che combina impianti di raffinazione, gassificazione e cogenerazione di energia elettrica ed è costituito da tre siti produttivi interconnessi. Goi energy, dal canto suo, può fare affidamento su una alleanza di partner strategici esperti nel settore dell’energia e degli investimenti, con una competenza riconosciuta nella raffinazione e nel commercio del petrolio e un vasto know how nella ristrutturazione delle raffinerie sotto un profilo operativo e finanziario.L’amministratore delegato di Goi energy, Michael Bobrov, è anche ad e azionista di maggioranza di Green oil energy, che a sua volta è l’azionista di maggioranza di Bazan group, uno dei più grandi e complessi gruppi energetici in Israele, che gestisce il più grande impianto integrato di raffinazione e petrolchimico del Paese. «Siamo lieti di annunciare di aver raggiunto un accordo con Litasco», ha detto Bobrov. «Siamo profondamente consapevoli dell’importanza di Isab per l’economia italiana, per la Sicilia e per la comunità locale. Crediamo fermamente che Isab abbia un potenziale di sviluppo importante e abbiamo un solido piano aziendale per riuscire a valorizzarlo. In stretta collaborazione con il governo italiano, siamo ottimisti sul fatto che l’operazione sarà completata con successo». In realtà, nei giorni scorsi erano emerse indiscrezioni sull’interessamento di una cordata guidata dal fondo americano Crossbridge e di un’altra squadra di investitori (anche italiani) capitanati dall’uomo d’affari qatarino Ghanim Bin Saad Al Saad, tra i cui consulenti figurava anche l’ex premier Massimo D’Alema. La partita è stata però vinta da Goi energy, parte di Argus group, fondo con sede a Cipro con un patrimonio da oltre 2 miliardi di euro e che investe in settori di importanza cruciale per l’economia globale, con l’obiettivo di generare rendimenti a lungo termine e sicuri per gli investitori.Dal fondo cipriota, precisano di essere un investitore e non un fondo speculativo. Per questo Argus, spiega una nota, segue un percorso di sviluppo sostenibile e intende non solo garantire la continuità occupazionale dei lavoratori Isab (che considerando anche l’indotto occupa circa 10.000 persone), ma anche migliorarne le condizioni attraverso nuovi strumenti per la sicurezza e la salute dei dipendenti.
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