2023-09-20
Effetti avversi a RadioRai, scatta la censura
Marcello Foa (Imagoeconomica)
La trasmissione di Marcello Foa, già nel mirino della sinistra, fa dibattere l’ipervaccinista Massimo Galli e un medico più scettico. Parte la bufera e l’azienda prende le distanze. Ma la vera posizione antiscientifica è quella di chi nega i danni.Vietato parlare di effetti avversi in Rai. Ieri a Giù la maschera, il programma su Radio1 condotto da Marcello Foa, un medico ha provato a trattare il tema, che un altro ospite, Massimo Galli, aveva rubricato alla voce «fanfaluche». Apriti cielo, il Pd ha protestato e il direttore di rete Francesco Pionati si è dissociato. Più che per Giù la maschera, strepitano Indietro tutta! Lungi dal dare una connotazione negativa al fantastico show con Renzo Arbore e Nino Frassica di fine anni Ottanta, troviamo che la polemica grottesca divampata intorno alla puntata di ieri, su Radio1, sia un penoso segnale della discontinuità che spaventa. Se non c’è la mamma Rai del pensiero unico, nemmeno la par condicio sembra far contenta la sinistra piagnona. Il conduttore, Marcello Foa, martedì si era occupato di «Covid, abbiamo imparato la lezione?» e, assieme alla sondaggista Alessandra Ghisleri, aveva come ospiti l’infettivologo Massimo Galli, l’ex funzionario Oms Francesco Zambon, lo psicoterapeuta Massimo Citro Della Riva che venne sospeso dall’Ordine dei medici di Torino perché non si voleva vaccinare. Nella scaletta degli interventi, il suo era l’ultimo. Tra le affermazioni rilasciate in diretta radiofonica, ha detto che «questi non sono vaccini perché l’antigene, cioè la famosa proteina Spike, che viene fatta produrre dalle nostre cellule, non è mai stato attenuato, cioè reso incapace di nuocere». Il risultato, sarebbe che «introduciamo una pericolosa tossina senza nessuna attenuazione, che infatti produce tutti i danni che stiamo vedendo». Questa è la posizione di Citro Della Riva, espressa dopo che il professor Galli aveva liquidato la questione eventi avversi post vaccino come «fanfaluche». Per l’ex primario dell’ospedale Sacco di Milano, «se lei vaccina un’intera popolazione, altre malattie si manifesteranno in maniera indipendente dal vaccino» e «fino ad adesso, non si è avuto un reale significativo riscontro di eventi collaterali gravi», post inoculo. L’infettivologo del «2+2 fa 5» non tiene in alcuna considerazione il dramma di tante persone che hanno perso la salute dopo aver offerto il braccio, lo psicoterapeuta esprime i suoi dubbi sui vaccini. In una trasmissione gestita dall’ex presidente Rai con equilibrio e rispetto degli ospiti, posizioni così diverse devono far preoccupare? In realtà, è stato fatto schiamazzo solo per le parole espresse dal medico torinese. Il primo, a strepitare, è stato il senatore del Pd, Filippo Sensi. «Mi chiedo che idea di servizio pubblico ci sia dietro l’invito a Massimo Citro Della Riva», è stato il suo indignatissimo tweet. «Mi chiedo cosa stiano facendo della Rai, della responsabilità nei confronti di chi ascolta. Vergogna». Si è sentito in dovere di intervenire anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, inorridito perché «la nuova trasmissione radiofonica della stagione di occupazione dell’azienda da parte della destra ha superato ogni limite: ora fanno parlare di Covid un medico sospeso dall’Ordine dei medici che lancia agli italiani il messaggio che i vaccini sono pericolosi. E questo sarebbe servizio pubblico?». Ivan Scalfarotto, senatore di Italia viva, l’ha definita «una cosa non soltanto intollerabile ma anche, poiché diffonde disinformazione sul tema della salute, pericolosa. Un’altra perniciosa conseguenza di questa destra al governo».Non poteva mancare la reprimenda dei dottori. «È inaccettabile che le trasmissioni pubbliche, su tematiche così rilevanti sul piano scientifico e per la tutela della salute pubblica, diano voce a tesi che sono palesemente infondate», ha tuonato il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli.Purtroppo, a giro di breve è arrivata anche la nota aziendale del direttore di Rai1, Francesco Pionati, che sulle affermazioni fatte ha detto: «Ho l’obbligo di chiarire che esse non corrispondono in alcun modo né al mio personale pensiero, né alla linea editoriale dei Gr e di Radiouno». Non gli sembrava di aver bacchettato a sufficienza l’ex presidente della Rai, che conduce Giù la maschera, perciò ha aggiunto: «Colgo l'occasione per invitare tutti i conduttori, in presenza di dichiarazioni estreme rese dai loro ospiti, a chiarire che le stesse sono fatte a titolo personale e non rispecchiano in alcun modo la posizione della redazione e della Rete». Ma pensa un po’, si è era mai letto un comunicato simile dopo tutti siparietti su Rai3 di Roberto Burioni, nelle sue presenze fisse a Che tempo che fa? Sempre rete pubblica è, eppure dalle sparate scientificamente errate del virologo, tipo «il vaccino protegge dal contagio» non si era mai dissociato l’allora conduttore Fabio Fazio, o qualche direttore. Nemmeno quando ha attaccato la «pratica degli antibiotici», provocando l’ira di allevatori e veterinari che gli hanno ricordato come siano vietati da vent’anni in Italia.La trasmissione condotta da Foa su Radio1 ha come «unico obiettivo raggiungere il pubblico […] che mostra disaffezione nei confronti sia dei partiti sia della stampa mainstream e riconquistare la sua fiducia». Dal primo momento ha dichiarato di volerlo fare «attraverso una narrazione non ideologica, che non cerca la polemica politica, bensì incoraggia la riflessione e la comprensione della nostra epoca». Quello che è mancato in tre anni di pandemia gestita con ben poca scienza, senza lasciar parlare quanti non condividevano la propaganda sul vaccino come unica voce credibile. Ma per la sinistra si tratta di democrazia pericolosa.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)