
La kermesse musicale più famosa d'Italia continua a convincere un'ampia fetta di pubblico. Che siano solo le canzoni o anche le mise sfoggiate a incantare gli spettatori?Alla faccia di chi diceva «quest'anno non guardo San Remo». Il Festival di Amadeus, arrivato alla 70esima edizione, registra ascolti record ogni sera, addirittura aumentando lo share, dimostrando, ancora una volta, che uno dei programmi clou della televisione italiana, seguito perfino oltreoceano, attira più delle mosche sul miele. Merito del conduttore e della «spalla», si fa per dire, Fiorello? Degli ospiti? Di Tiziano Ferro? Dei 24 big in gara? Delle canzoni? Beh, più probabile che sia un mix di tutti questi ingredienti che riescono a sfornare una torta pressoché perfetta. E la ciliegina è, senza dubbio, il lato fashion, quei vestiti, sia da donna che da uomo, con la capacità di far sognare ma anche di imbestialire chi è convinto che il Festival è il festival e non ci si va in jeans e maglietta. I dissacratori non sono mai mancati ma sul palcoscenico dell'Ariston, quest'anno, regna il vero abito da sera e chi cerca di svicolare è subito punito da voti bassissimi dai vari critici modaioli che si sprecano su giornali e tivù. I grandi stilisti, ci sono quasi tutti. Giorgio Armani è il re della situazione. Fiorello ha indossato un completo Giorgio Armani della linea Made to Measure, con giacca doppiopetto in velluto rubino e pantaloni neri tuxedo; Francesco Gabbani uno smoking composto da giacca con revers a scialle ricamata all-over, camicia e pantaloni blu, tutto della collezione Emporio Armani; Roberto Benigni uno smoking Giorgio Armani; Gianna Nannini un frac nero della collezione Emporio Armani e così Enrico Nigiotti, Riki, Leo Gassman e Ana Mena.Elisa Toffoli (la cantante Elisa) è uscita in total look nero della collezione Prefall 2020 di Alberta Ferretti in occasione della promozione del concerto «Una. Nessuna. Centomila», contro la violenza sulle donne. Margherita Mazzucco e Gaia Girace, le due protagoniste de L'amica geniale, hanno scelto abiti di Philosophy di Lorenzo Serafini.Di Ermenegildo Zegna XXX era lo smoking (giacca jacquard blu con disegno geometrico e revers sciallati in seta a contrasto) indossato da Pierfrancesco Favino. Nicola Savino e Diletta Leotta in Etro. Georgina Rodriguez abito a sirena sexy di Alessandro Rinaudo per Atelier Pronovias e straordinario gioiello firmato Pasquale Bruni (collana Goddess garden: oro rosa, diamanti bianchi, diamanti champagna e Morganite oltre agli anelli in oro e diamanti). In Gucci verde smeraldo Achille Lauro. Dolce e Gabbana per Alketa Vejsiu e Alberto Urso. In Versace Elodie. Pleasedontbuy signed by Twinset per Elettra Lamborghini. Levante in Marco de Vincenzo e Antonio Grimaldi per Emma D'Aquino. Nina Zilli ha scelto Moschino. E Raphael Gualazzi Carlo Pignatelli. Per tutte le cinque sere Amadeus indossa camicie Bagutta e abiti dell'amico Gai Mattiolo che veste anche la moglie.Da 70 anni esatti il Festival di Sanremo racchiude non solo il meglio della musica italiana ma un vero e proprio viaggio nella moda e nel costume che ha il suo cuore sul palco dell'Ariston e che ha reso protagonisti gli artisti non solo per le canzoni interpretate ma anche per gli outfit indossati. Una storia di costume e di musica che, in occasione delle celebrazioni dell'anniversario della kermesse, è stata celebrata con una serata di gala all'interno della quale ha trovato spazio una mostra dedicata a tracciare le tappe del Festival negli anni attraverso i look indossati dai cantanti. Un posto d'onore è dedicato alla creazione che Gianluca Saitto ha firmato per Patty Pravo e che lei ha indossato durante Sanremo 2016: un lungo e scenografico abito di velluto di seta nero con il dettaglio della coda. Un ruolo di primo piano anche per la creazione firmata Carlo Pignatelli e indossato da Achille Lauro durante l'edizione dello scorso anno di Sanremo: uno smoking in shantung di seta bianco ricco di bagliori.
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L’episodio è avvenuto a Lucca: la donna alla guida del bus è stata malmenata da baby ubriachi: «Temo la vendetta di quelle belve».
Città sempre più in balia delle bande di stranieri. È la cronaca delle ultime ore a confermare quello che ormai è sotto gli occhi di tutti: non sono solamente le grandi metropoli a dover fare i conti con l’ondata di insicurezza provocata da maranza e soci. Il terrore causato dalle bande di giovanissimi delinquenti di origine straniera ormai è di casa anche nei centri medio-piccoli.
Quanto accaduto a Lucca ne è un esempio: due minorenni di origine straniera hanno aggredito la conducente di un autobus di linea di Autolinee toscane. I due malviventi sono sì naturalizzati italiani ma in passato erano già diventati tristemente noti per essere stati fermati come autori di un accoltellamento sempre nella città toscana. Mica male come spottone per la politica di accoglienza sfrenata propagandata a destra e a manca da certa sinistra.
Zohran Mamdani (Ansa)
Le battaglie ideologiche fondamentali per spostare i voti alle elezioni. Green e woke usati per arruolare i giovani, che puntano a vivere le loro esistenze in vacanza nelle metropoli. Ma il sistema non può reggere.
Uno degli aspetti più evidenti dell’instaurazione dei due mondi sta nella polarizzazione elettorale tra le metropoli e le aree suburbane, tra quelle che in Italia si definiscono «città» e «provincia». Questa riflessione è ben chiara agli specialisti da anni, rappresenta un fattore determinante per impostare ogni campagna elettorale almeno negli ultimi vent’anni, ed è indice di una divisione sociale, culturale ed antropologica realmente decisiva.
Il fatto che a New York abbia vinto le elezioni per la carica di sindaco un musulmano nato in Uganda, di origini iraniane, marxista dichiarato, che qualche mese fa ha fatto comizi nei quali auspicava il «superamento della proprietà privata» e sosteneva che la violenza in sé non esista ma sia sempre un «costrutto sociale», così come il genere sessuale, ha aperto un dibattito interno alla Sinistra.
Jean-Eudes Gannat
L’attivista francese Jean-Eudes Gannat: «È bastato documentare lo scempio della mia città, con gli afghani che chiedono l’elemosina. La polizia mi ha trattenuto, mia moglie è stata interrogata. Dietro la denuncia ci sono i servizi sociali. Il procuratore? Odia la destra».
Jean-Eudes Gannat è un attivista e giornalista francese piuttosto noto in patria. Nei giorni scorsi è stato fermato dalla polizia e tenuto per 48 ore in custodia. E per aver fatto che cosa? Per aver pubblicato un video su TikTok in cui filmava alcuni immigrati fuori da un supermercato della sua città.
«Quello che mi è successo è piuttosto sorprendente, direi persino incredibile», ci racconta. «Martedì sera ho fatto un video in cui passavo davanti a un gruppo di migranti afghani che si trovano nella città dove sono cresciuto. Sono lì da alcuni anni, e ogni sera, vestiti in abiti tradizionali, stanno per strada a chiedere l’elemosina; non si capisce bene cosa facciano.
Emanuele Orsini (Ansa)
Dopo aver proposto di ridurre le sovvenzioni da 6,3 a 2,5 miliardi per Transizione 5.0., Viale dell’Astronomia lamenta la fine dei finanziamenti. Assolombarda: «Segnale deludente la comunicazione improvvisa».
Confindustria piange sui fondi che aveva chiesto lei di tagliare? La domanda sorge spontanea dopo l’ennesimo ribaltamento di fronte sul piano Transizione 5.0, la misura con dote iniziale da 6,3 miliardi di euro pensata per accompagnare le imprese nella doppia rivoluzione digitale ed energetica. Dopo mesi di lamentele sulla difficoltà di accesso allo strumento e sul rischio di scarse adesioni, lo strumento è riuscito nel più classico dei colpi di scena: i fondi sono finiti. E subito gli industriali, che fino a ieri lo giudicavano un fallimento, oggi denunciano «forte preoccupazione» e chiedono di «tutelare chi è rimasto in lista d’attesa».






