
Con una decisione surreale, il Riesame alleggerisce le accuse a carico di due aguzzini. Un altro si dichiara innocente. E quelli che si sono indignati per Baobab, ora tacciono.La vignetta di Alfio Krancic è dolorosa ma perfetta: «Alla fine diranno che Desireé si è suicidata e tutto sarà derubricato a suicidio assistito». Più o meno, è la stessa cosa che ha detto Barbara Mariottini, la mamma della ragazzina di 16 anni drogata e stuprata fino alla morte da un gruppo di spacciatori immigrati a Roma. La signora non è riuscita a trattenere i singhiozzi: «Ora diranno che era consenziente?». Eppure, secondo i giudici del tribunale del Riesame, il senegalese Brian Minthe e il nigeriano Chima Alinno non sarebbero colpevoli di omicidio volontario. E nemmeno di stupro di gruppo. A leggere le cronache, sembra quasi che i due siano innocenti. In realtà, hanno violentato Desirée, solo che hanno fatto a turno. L'hanno pure drogata fino allo sfinimento, somministrandole farmaci, metadone, morfina, eroina, cocaina. Volevano stordirla per poi usarla a loro piacimento (e infatti la Procura conferma le accuse contro di loro). Tuttavia, secondo il Riesame, non volevano ucciderla: non immaginavano che il miscuglio di schifezze che le hanno imposto di prendere fosse letale. Lo stesso vale per Yusif Salia, di origine ghanese: nei suoi confronti l'accusa di omicidio era già caduta. Ieri, l'uomo ha dichiarato di aver avuto un rapporto con Desirée, ma «consensuale». Quanto alla sorte del quarto indagato, Mamadou Gara, il tribunale ha deciso di prendere altro tempo prima di pronunciarsi. Insomma, questi signori - alcuni dei quali già colpiti da decreto di espulsione - hanno seviziato e drogato una sedicenne che poi è morta. Tuttavia non sono assassini, a parere dei giudici. Al massimo semplici stupratori. Di fronte a questa assurdità ci si aspetterebbe una ondata di sdegno. Ma di commenti indignati se ne vedono ben pochi in giro. Laura Boldrini, che invocava pene severissime per i carnefici di Desirée, ieri si preoccupava della nomina della leghista Stefania Pucciarelli (accusata di istigazione all'odio razziale) alla presidenza della Commissione diritti umani del Senato. Ma sulla minorenne ammazzata a Roma da immigrati non ha proferito verbo. Stesso atteggiamento da parte di personaggi come Gad Lerner, Nicola Zingaretti e Monica Cirinnà del Pd. Si sono precipitati a pubblicare sui social network dichiarazioni roventi per contestare il «disumano» sgombero di Baobab. Ma sulla sciagurata decisione del Riesame su Desirée hanno scelto il silenzio. Tipico. La sinistra tutta s'infuria con i magistrati e le forze dell'ordine quando toccano il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, gli attivisti pro migranti di Baobab o le Ong. Ma se un tribunale alleggerisce il carico a chi ha stuprato e drogato una ragazzina portandola alla morte, beh, allora va tutto bene. Non c'è niente da dire. Che fine fa, in questo caso, la dignità femminile? Perché non si sbracciano, i progressisti e le femministe, per il corpo violato di Desirée? Era un corpo di fanciulla, quasi di bambina, ed è stato profanato e devastato. Però, a quanto pare, non merita attenzioni. La compassione, forse, gli impegnati di casa nostra l'hanno già spesa tutta per i poveri migranti vittime del decreto sicurezza o per gli sgomberati di Baobab. Ieri, intanto, a Firenze è stato individuato l'uomo che, circa un mese fa, molestò e cercò di violentare una ragazzina di 14 anni fuori dalla scuola. Si tratta di un pakistano di 31 anni, con il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Avete presente, no? È il permesso che Salvini ha voluto eliminare, suscitando l'ira di Pd e simili. Per quello sì che si sono fatti sentire...
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