2024-11-29
Putin minaccia super missili su Kiev. Berlino spinge sui Patriot in Polonia
Lo zar pensa agli Oreshnik per abbattere i centri decisionali della capitale ucraina. Un milione di cittadini al buio dopo i raid russi sulle strutture energetiche. Scholz vuole fornire a Varsavia sistemi di difesa aerea.«Trump è intelligente, Biden sta provando a creargli problemi». Così si è espresso ieri Vladimir Putin, intervenuto a margine della sessione del Consiglio di sicurezza collettiva ad Astana, in Kazakistan. Un messaggio lanciato dal presidente russo per evidenziare una volta di più quanto questo periodo di transizione alla Casa Bianca, tra la rielezione del tycoon avvenuta lo scorso 5 novembre e l’insediamento ufficiale previsto per il prossimo 20 gennaio, possa diventare determinante negli equilibri della guerra in Ucraina. Uno spazio temporale che lo zar sta cercando di sfruttare in ogni modo così da presentarsi al tavolo delle trattative che potrebbero spalancare le porte alla pace promessa da Donald Trump in una posizione vantaggio e maggiore forza contrattuale. Non è un caso, infatti, che nell’ultimo mese l’esercito russo abbia incrementato in maniera massiccia gli attacchi e i bombardamenti su Kiev e sui punti più cruciali del conflitto, dal Donetsk a Zaporizhzhia passando per Dnipro, Odessa, Kherson e Mykolaiv. In queste zone e in tutto il Paese, da mercoledì sera fino a nuovo ordine l’aeronautica ucraina ha diramato un allarme aereo nazionale a causa di un’elevata minaccia missilistica.Ieri, in particolare, le truppe comandate da Mosca hanno messo sotto scacco gran parte del sistema energetico ucraino, con un massiccio raid che ha colpito e danneggiato 12 impianti elettrici, motivo per cui oltre un milione di cittadini nella parte occidentale del Paese sono rimasti senza corrente e fornitura di acqua, la circolazione dei trasporti è stata interrotta e le scuole immediatamente chiuse in seguito alla decisione della compagnia energetica Ukrenergo di introdurre urgentemente interruzioni di corrente per far fronte all’emergenza. «L’obiettivo è il nostro settore energetico. Un totale di circa 100 droni d’attacco, più di 90 missili di vario tipo. In diverse regioni sono stati registrati attacchi con munizioni a grappolo che hanno preso di mira le infrastrutture civili», ha denunciato Volodymyr Zelensky attraverso un post pubblicato su Telegram. «Questa è un’escalation molto spregevole delle tattiche terroristiche russe». Il presidente ucraino ha colto l’occasione per bussare nuovamente alla porta dell’Occidente e della Nato per chiedere un cospicuo incremento degli aiuti, in particolar modo sistemi di difesa aerea: «Ciascuno di questi attacchi dimostra che i sistemi di difesa aerea sono ora necessari in Ucraina, dove salvano vite umane, e non nelle basi di stoccaggio. Ciò è particolarmente importante in inverno, quando dobbiamo proteggere le nostre infrastrutture dagli attacchi russi mirati. Lavoriamo costantemente con i partner per avere più potere di difesa e consegne tempestive adesso». Zelensky ha inoltre sostenuto un colloquio telefonico con il premier britannico Keir Starmer. I due hanno discusso di cooperazione in materia di difesa, dei tre miliardi di sterline all’anno stanziati dal governo laburista da destinare all’Ucraina, ma anche e soprattutto della possibilità che Kiev possa ricevere un invito di adesione alla Nato in modo da poter sviluppare ulteriormente le proprie capacità di utilizzare armi a lungo raggio. A tal proposito ieri l’Europarlamento ha approvato a Strasburgo la risoluzione che accoglie con favore il via libera con cui Joe Biden ha permesso all’Ucraina di impiegare i missili a lungo raggio per colpire obiettivi militari sul territorio russo. L’idea sarebbe dunque di dotare le forze di difesa ucraina oltre che dei missili da crociera a lungo raggio, tra cui i Taurus tedeschi su cui però la Germania si è sempre opposta, anche dei moderni sistemi di difesa aerea come i Patriot e i Samp/T. Il governo tedesco, tuttavia, tramite il ministro della Difesa Boris Pistorius, ha messo sul tavolo una proposta che sulla carta dovrebbe aiutare la Nato a proteggere le linee di rifornimento di armi all’Ucraina schierando proprio i Patriot lungo il confine polacco a partire dal mese di gennaio. Secondo Berlino ciò consentirebbe di difendere un hub logistico e assicurare così il rifornimento di veicoli, armi e munizioni all’esercito ucraino. Dall’altro lato, di fronte a tali dinamiche e sviluppi, Putin non sta a guardare e mantiene costantemente alto il livello delle minacce: «Se l’Ucraina diverrà una potenza nucleare, la Russia risponderà con ogni mezzo di distruzione possibile» ha tuonato zar chiamando in causa direttamente l’Occidente. «Abbiamo ripetutamente detto che il permesso dato all’Ucraina di colpire il nostro territorio avrebbe significato il coinvolgimento diretto di questi Paesi nel conflitto. L’uso di queste armi senza la partecipazione diretta del personale Nato è semplicemente impossibile». Lo spauracchio più grande per l’Occidente, tuttavia, riguarda al momento il nuovo missile balistico Oreshkin, testato da Mosca lo scorso 21 novembre sulla fabbrica Piv Demnach nella città di Dnipro e che la macchina bellica russa ha cominciato a produrre in serie. Secondo le dichiarazioni del presidente russo, riportate dalla Tass, il ministero della Difesa e lo Stato maggiore dell’esercito russo stanno selezionando gli obiettivi da distruggere sul territorio ucraino, selezionando tra strutture militari, imprese dell’industria della difesa o centri decisionali nella capitale ucraina. Kiev deve inoltre fare i conti con una evidente carenza numerica di soldati, al punto che da Washington l’amministrazione Biden ha consigliato a Zelensky di abbassare la leva da 25 a 18 anni. Una scelta che potrebbe minare ulteriormente il consenso, sempre più a picco, del partito del presidente ucraino. Secondo un sondaggio pubblicato da Europe elects, se si andasse alle urne si verificherebbe un crollo di Servitore del popolo e ci sarebbe una vittoria dei popolari moderati guidati dall’ex presidente Petro Poroshenko, l’ex primo ministro Julija Tymoshenko e il sindaco di Kiev Vitalij Klitschko, con un’astensione però al 41%.
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
Sempre più risparmiatori scelgono i Piani di accumulo del capitale in fondi scambiati in borsa per costruire un capitale con costi chiari e trasparenti. A differenza dei fondi tradizionali, dove le commissioni erodono i rendimenti, gli Etf offrono efficienza e diversificazione nel lungo periodo.