2024-12-01
Pure gli ucraini stanchi del conflitto. Questo bagno di sangue deve finire
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro danese Mette Frederiksen visitano i soldati feriti in un ospedale militare a Kiev (Ansa)
Chiedere un impegno per lo stop alle ostilità non è putinismo, ma realismo. Anche Volodymyr Zelensky è rassegnato a cedere alcuni territori. Poi ci sarà da pensare alla fase post bellica: tutte quelle armi sono un pericolo.Non contento di aver contribuito, con aiuti militari miliardari, a eliminare un’intera generazione di giovani ucraini, Joe Biden si sta impegnando per riuscire a sterminarne un’altra. Pare infatti che prima di lasciare la Casa Bianca, il presidente americano, insieme al suo stato maggiore, stia premendo affinché Volodymyr Zelensky abbassi l’età di arruolamento di nuovi soldati. Mentre Vladimir Putin dispone di forze fresche da mandare al macello nelle trincee del Donbass, rinforzando il proprio esercito con militari nordcoreani e mercenari yemeniti, Kiev deve fare i conti con diserzioni di massa, che lasciano sguarnite ampie porzioni del fronte. Per evitare di indossare la divisa e imbracciare il fucile, migliaia di giovani sono fuggiti all’estero, mentre altrettanti pare si stiano dando alla macchia, abbandonando i propri reparti per non finire al camposanto o mutilati. Secondo alcune fonti, a scappare prima di essere arruolati o a fuggire dopo aver visto l’orrore della guerra sarebbe una percentuale di abili al servizio militare che oscilla fra il 10 e il 20 per cento degli effettivi. Mica poco. Tanto da far osservare a più di un esperto che il problema dell’Ucraina non sono le munizioni, ma i soldati. Anche se Zelensky invoca ogni volta nuove armi, sostenendo di aver bisogno di missili sempre più potenti, di carri armati sempre più veloci o di droni sempre più piccoli per sfuggire ai radar, ciò che davvero manca all’esercito di Kiev sono gli uomini. In una guerra d’attrito, come quella in corso con la Russia, sono i soldati a fare la differenza, non i missili o i velivoli. Le truppe di Putin avanzano, anche se a prezzo di enormi perdite, perché gli effettivi sono più numerosi di quelli di Zelensky e non si possono fermare solo con i razzi a lunga gittata. Dunque, il suggerimento dei consiglieri militari di Joe Biden è l’abbassamento dell’età per arruolare altri ucraini. Secondo gli Stati Uniti, Kiev dovrebbe portare l’obbligo di indossare la divisa a 18 anni. Anche i tedeschi, durante la seconda guerra mondiale, avendo scarsità di soldati da spedire al fronte a un certo punto cominciarono a costringere i giovanissimi a imbracciare il fucile. Così si sacrificarono ragazzi di 16 anni, ma l’arruolamento di minorenni non impedì la sconfitta, come temo che non basteranno i diciottenni che ora l’America vuole mandare al massacro.Purtroppo, e lo dico con profondo rammarico, la guerra in Ucraina è persa e prima ce ne renderemo conto, prima si eviteranno altre sofferenze. Non ho mai desiderato darla vinta a Putin, che considero - da sempre, non da quando ha scatenato un conflitto con un milione di vittime - un dittatore. Ma fin dal principio mi è stato chiaro che Kiev non avrebbe potuto resistere alla folle aggressività russa e gli aiuti occidentali sarebbero consistiti in molte armi e moltissime parole, ma null’altro. Un po’ tutti quelli che fino a ieri dicevano di sostenere Zelensky senza se e senza ma ora se ne rendono conto. Lo stesso presidente ucraino, in un’intervista rilasciata pochi giorni fa ha aperto uno spiraglio alla possibilità di un cessate il fuoco che lasci le cose come stanno, cioè consentendo alla Russia di continuare a occupare il Donbass, a patto che il resto del Paese sia sotto l’ombrello della Nato. Del resto, in base ai sondaggi la maggioranza della popolazione sarebbe pronta a rinunciare a una parte del proprio territorio pur di tornare alla normalità. Un sentimento che alcuni giornali, come la rivista britannica London Review of Books, hanno analizzato con lunghi reportage, arrivando, come ha fatto Internazionale, a dire che gli ucraini sono stanchi della guerra e la cessione dei territori a Mosca in cambio della fine del conflitto non è più un tabù.La fine della guerra tuttavia, non rappresenterebbe la fine dei problemi, perché mille giorni di conflitto e milioni di munizioni nelle mani di uomini abituati a combattere non si cancellano con qualche firma. Già nei primi giorni di guerra, fonti di intelligence mettevano in guardia i Paesi europei dal rischio che parti delle forniture di armi date a Kiev finissero nelle mani sbagliate, di bande criminali o organizzazioni terroristiche. È dei giorni scorsi la notizia di una rete di trafficanti di droga che in Spagna usava droni ucraini per importare stupefacenti dal Marocco. A guidare il gruppo a quanto pare era un veterano della guerra contro la Russia, con il passaporto di Kiev. Ovviamente, mentre qualche solone si rallegra per il crollo del rublo, spiegando che le sanzioni alla fine funzionano, io mi auguro che un bagno di realismo induca a raggiungere al più presto una tregua, per evitare altri bagni di sangue. Tuttavia, so che anche quando le armi tacessero, tutto non sarà finito, perché i danni provocati dalla guerra in Ucraina si sentiranno a lungo. E spero di sbagliarmi.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.