2024-08-04
Pure l’Onu è a favore di esami sulle atlete: «I test sessuali sono semplici e dignitosi»
La relatrice anti violenza sulle donne: «Va garantita la sicurezza agli sportivi». Andrea Abodi: «Il tema va affrontato in modo scientifico».Lo vogliono far passare come un complotto di sovranisti, destrorsi e filorussi. Repubblica titola in prima pagina che «il sovranismo di Giorgia isola Roma nello sport». E non c’è dubbio che la vicenda relativa a Imane Khelif e al suo corpo androgino si prestasse a essere sfruttata politicamente e sia stata in effetti sfruttata. Non v’è dubbio nemmeno sul fatto che qualcuno abbia alzato i toni e abbia tagliato le argomentazioni con l’accetta. Ma ci sono almeno un paio di non irrilevanti elementi da considerare. Il primo è che, se strumentalizzazione c’è stata, è stata senz’altro bipartisan. Il secondo, ben più pregnante, è che in realtà un problema con la differenza sessuale esiste eccome, e non sono stati certo i sovranisti o i putiniani a crearlo, ma la pura e semplice realtà. Soltanto in Italia politici e commentatori vogliono fingere che si tratti di una paranoia fascistoide, e a dimostrarlo basterebbe il fatto che tra i primi a interrogarsi sulla legittimità del match fra Angela Carini e la Khelif ci sono stati i media progressisti britannici, e poi J.K. Rowling. E adesso, a ruota, il mondo intero. Se fosse tutta una montatura, Rafael Lozano si sarebbe espresso molto diversamente. Ultimo pugile spagnolo a vincere una medaglia olimpica e allenatore della nazionale, parlando a Radio Marca ha dichiarato: «Non lo trovo giusto, non lo trovo equo. Ognuno può pensare quello che vuole, ma io la vedo così». A proposito della Khelif, Lozano ha aggiunto: «Stavano facendo un ritiro qui a La Blume e non potevamo metterla con nessuno. L’abbiamo messa con Jennifer Fernández e le ha fatto male. Con chiunque l’abbiamo messa, le ha fatto male. Abbiamo messo José Quiles ed erano pari. Dal mio punto di vista non lo vedo giusto». Che sia un sovranista anche lui? Un franchista, forse? O forse è semplicemente un atleta con enorme esperienza che sa quel che dice?Di sicuro non è sovranista o fascista Reem Alsalem, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne e le ragazze. La signora sta preparando un rapporto, che sarà presentato a ottobre, sul caso di Imane Khelif e sul modo in cui è stato gestito dal comitato olimpico. «È davvero importante garantire che la sicurezza fisica di ogni giocatore venga tutelata», ha detto Alsalem in un’intervista. «Sappiamo che esistono metodi semplici, efficaci e dignitosi per effettuare test sessuali... Che non sono invasivi, sono economici e affidabili». Il punto della rappresentante speciale dell’Onu è: se esistono questi test e permettono, nel rispetto di tutti, di risolvere un problema, per quale motivo non si dovrebbero utilizzare? A quanto risulta, Alsalem ne ha discusso direttamente con i vertici del Cio. Per inciso, il capo del suddetto comitato, Thomas Bach, dopo aver incontrato Giorgia Meloni ha sì ribadito che la Khelif «è una donna», ma anche aggiunto che sarà «migliorato il background scientifico» al fine di «rendere la situazione più comprensibile». In pratica, ha ammesso che servano controlli più stringenti e più trasparenti. Ora, può anche darsi che Bach abbia voluto dare un contentino al presidente del Consiglio italiano (cosa che eventualmente, però, dimostrerebbe che non siamo così «isolati» come qualche furbastro pretende). Ma la sensazione è che le proteste e le voci che si sono levate in mezzo pianeta abbiamo smesso anche i capoccioni del Cio, i quali si sono resi conto che una questione c’è, è molto seria e non si può liquidare con frasi del tipo «è donna sui documenti e tanto basta». Anzi, a dirla tutta sono state proprio uscite simili ad alimentare il polverone, assieme alla scarsa chiarezza eroticamente corretta del comitato olimpico e dei vari corifei del pensiero dominante.«Sicuramente è stato sollevato un problema che dovrà essere affrontato, ne ha parlato anche ieri la presidente Meloni con il presidente Bach», ha detto all’Agi il ministro dello Sport e dei giovani, Andrea Abodi, parlando da Casa Italia a Parigi. Ed è difficile dargli torto. «Credo che ulteriori approfondimenti abbiano consentito un ragionamento con un maggior equilibrio, una maggiore serenità», ha aggiunto. «Il tema va affrontato in maniera scientifica, non solo dal punto di vista burocratico, sarebbe fin troppo banale ricondurre tutto al passaporto e al concetto di inclusività che va comunque combinato con la coesione». Non sembrano parole di un fanatico religioso o di un esaltato nazistoide, semmai sono frasi di buon senso. «Credo che la scienza possa aiutare a comprendere come garantire due elementi importanti, la salute, questo vale per tutti, questo vale sia per l’atleta algerina che per l’atleta che incontrerà in futuro, e questo vale per tutti i casi scientifici, e poi l’equa competizione. Va considerato che ci sono competizioni che presuppongono la velocità, o la capacità di arrivare un secondo prima o lanciare più lontano, e poi ci sono discipline che presuppongono il contatto fisico e lì la tutela della salute deve essere preminente. Mi auguro che questa esperienza sia di aiuto a tutti per superare il problema più a livello metodologico e meno ideologico». Già: sarebbe davvero opportuno mettere da parte l’ideologia, ma negli ultimi giorni è stato fatto l’esatto contrario. Pur di dimostrare che il governo è ignorante e fascista non solo è stata dileggiata e insultata Angela Carini, ma è stato bandito il più banale buon senso, e si è accuratamente evitato di trattare con intelligenza un problema serio, serissimo, e soprattutto reale. Così sono i progressisti di casa nostra: pur di colpire il nemico politico sono disposti a mettere a rischio la salute delle donne.
(Totaleu)
«Tante persone sono scontente». Lo ha dichiarato l'eurodeputato della Lega in un'intervista al Parlamento europeo di Strasburgo.