
- Ferruccio Lamborghini, 28 anni, ad dell'impresa di famiglia, che si dedica a hotel, arredamento, ristorazione, smartphone e accessori: «Otto nuovi modelli con il designer Fulvio Locci e un'azienda svizzera specializzata. Mia sorella Elettra? Ne siamo fieri, era una show girl già a 5 anni».
- La Luna vista da Missoni in mostra al Maga di Gallarate. Le fotografie di Luca, direttore artistico dell'archivio di famiglia che si occupa di custodire e valorizzare il patrimonio storico e artistico del marchio, sono state esposte in tutto il mondo.
- Nel Salotto di Milano le eccellenze del Made in Italy si aprono al mondo. Tre i requisiti per essere ammessi agli spazi: non avere negozio o showroom a Milano, non essere distribuiti in Lombardia e essere l'eccellenza della manifattura italiana.
Lo speciale comprende tre articoli e gallery fotografiche.
Il cognome è di quelli impegnativi. Che appena lo senti l'immaginazione corre veloce come un bolide. D'altronde la partenza è stata lì: prima trattori e poi auto straordinarie, avveniristiche. Ma nel 1974 tutto cambiò, Ferruccio Lamborghini vendette l'azienda e iniziò un altro percorso di vita compreso quello del «pensionato» che gestiva la grande tenuta agricola, 100 ettari sul lago Trasimeno, dove si producevano un milione di bottiglie l'anno. Intanto, il figlio Tonino prende un'altra strada e nel 1981 fonda a Bologna un «lifestyle experience brand», un'ampia gamma di prodotti che, contandoli oggi, arriva a più di 1.000 prodotti: orologi, occhiali, cellulari, profumi, complementi d'arredo, abbigliamento, accessori sportivi, golf e utility cart, beverage, hotel a 5 stelle, progetti immobiliari, caffetterie e ristoranti a marchio. Resta, come ovvio, l'eredità Lamborghini, fonte di ispirazione di tutti gli accessori del brand che vantano accorgimenti stilistici dedicati in particolar modo a un target di appassionati del mondo delle auto sportive di lusso, dell'ingegneria meccanica e dell'italianità.
Ora alla ribalta c'è un nuovo Ferruccio, nipote del primo, 28 anni e già amministratore delegato della Tonino Lamborghini. «Sono il primogenito», racconta, «ho altre tre sorelle che, almeno per ora, fanno altro. Elettra è più famosa di noi, siamo orgogliosissimi, ci stupisce quotidianamente, era così a cinque anni, già una show girl a quella età. Ginevra, Flaminia e Lucrezia studiano ancora. Il lato artistico non manca a nessuno, tutti suonano uno strumento, tutti vanno verso l'arte e la musica».
All'inizio, per Ferruccio, super appassionato di corse motociclistiche e pure bravo, vincitore di un campionato italiano, entrare in azienda è stato sinonimo di gavetta e un apprendimento continuo accanto agli esperti, a partire dal padre. Ma il Dna non mente e in breve tempo la linfa creativa della famiglia è uscita alla grande.
Quando ha iniziato a lavorare alla Lamborghini?
«Sono entrato giovanissimo, nel 2015. Ero già al lavoro anche durante l'università. Sono stato responsabile marketing e assistente di mio padre. La nostra azienda è familiare e il passaggio generazionale delle consegne avviene in maniera graduale. Da cosa nasce cosa e dopo un anno ho iniziato ad avere compiti manageriali e di responsabilità per lo sviluppo del business. L'azienda è nata grazie alla passione di mio padre di coniugare l'accessorio maschile con elementi di design di derivazione meccanica e ingegneristica».
Quali sono i prodotti di punta?
«I tre prodotti forti di Tonino Lamborghini sono gli orologi, gli occhiali e la nuova categoria smartphone It, che fanno parte della divisione “Icon accessories" e rappresentano da soli il 35% del fatturato. A seguire la categoria “Home" (arredamento, rubinetteria e rivestimenti ceramici), che fattura il 30%, quindi il segmento “Hospitality" (hotel, real estate e café a marchio), con il 25%, mentre altri prodotti (come per esempio bevande, accessori di design e sportivi) generano il restante 10%».
Ora è arrivato un cambio radicale nel campo dell'orologeria.
«Nel primo semestre dell'anno i progetti di brand extension più sfidanti per il marchio si confermano essere il real estate e gli orologi. Per quanto riguarda gli orologi, presentiamo otto nuovi modelli più tre continuativi che rappresentano passato e presente e che sono stati bestseller dal 2007 al 2010: era importante mantenerli. Insieme al designer italiano Fulvio Locci e a uno storico produttore svizzero di alta orologeria abbiamo creato queste nuove linee che combinano elegantemente l'esperienza nel mondo delle due ruote con la tradizione del marchio Tonino Lamborghini. Una nuova gamma di orologi svizzeri ad alte prestazioni dedicati a persone audaci e intraprendenti. Gli orologi sono uno dei miei accessori preferiti, da un lato perché il loro movimento richiama l'heritage meccanico della mia famiglia, dall'altro perché il design applicato al settore dell'orologeria è una mia grande passione sin dagli esordi. I miei orologi sono dedicati agli amanti delle quattro ruote: dalla forma della cassa ai contatori, dal design del quadrante fino ai materiali e ai colori, tutti i modelli sono caratterizzati da accorgimenti stilistici che richiamano il mondo delle auto».
Dove avviene la produzione?
«Come tutta la gamma delle creazioni Tonino Lamborghini, anche gli orologi sono prodotti in uno specifico distretto manifatturiero di eccellenza. La competenza e il know how degli orologiai svizzeri hanno permesso al marchio del Toro di trasferire i propri valori e il proprio design all'avanguardia in un nuovo standard di orologi che si distinguono per stile, selezione dei materiali e prestazioni di movimento. La nostra strategia è portare nei mercati internazionali la nostra italianità. Nella sede di Funo di Argelato alle porte di Bologna non si produce, le produzioni sono attraverso partner terzi e le partnership sono stabilite con i licenziatari che si coordinano con noi . In base al tipo di prodotto selezioniamo il made in più caratteristico e per gli orologi non potrebbe che essere la Svizzera. Non voglio prendere il 95% dei componenti all'estero e assemblarli per l'ultima lavorazione sostanziale in Italia per poi dire è un prodotto made in Italy, quella è una presa in giro. Il mio sogno è realizzare un orologio totalmente fatto in Italia. Ho fatto ricerca e la possibilità c'è. Per ora manca la struttura. Il mio progetto è molto spinto ma bisogna partire con delle ambizioni. L'orologio è il focus. Il mobile e l'occhiale sono già prodotti in Italia, la tecnologia resta made in China o Corea o Giappone. L'orologio può diventare davvero made in Italy».
La Luna vista da Missoni in mostra al Maga di Gallarate
Trenta stampe fotografiche di grande formato oltre a un'installazione immersiva, realizzata specificamente per questa occasione, che evidenzia la profonda passione dell'artista per la Luna e le sue infinite variazioni. Luca Missoni firma la personale dal titolo Moon Atlas ospitata fino al 19 gennaio 2020 al MaGa di Gallarate. Negli anni Sessanta, quando i programmi spaziali resero possibili le prime esplorazioni lunari, Missoni, ancora bambino, iniziò a perlustrare il satellite terrestre attraverso un piccolo telescopio.
Oggi Missoni vive tra Varese e New York, tra gli impegni della famiglia e il suo lavoro di direttore artistico dell'archivio Missoni che si occupa di custodire e valorizzare il patrimonio storico e artistico del marchio Missoni, attraverso progetti di ricerca e di comunicazione sempre innovativi. Tra la passione per il volo, gli aerei e lo spazio, la fotografia per Missoni ha sempre rappresentato una parte fondamentale della sua indagine visiva. Le sue opere fotografiche sono state presentate nel 2001 dalla Photology Gallery di Milano. Missoni ha tenuto la sua prima mostra personale nel 2002 alla Arthur Roger Gallery di New Orleans. Dal 2008 il suo lavoro è rappresentato dalla Michael Hoppen Gallery di Londra e da quest'anno anche dalla Benrubi Gallery di New York dove è attualmente in corso una sua mostra personale.
Sebbene Missoni abbia fotografato la Luna per due decenni dalla stessa posizione e utilizzando lo stesso strumento, l'espressione del satellite appare sempre diversa, come il ritratto di una persona. Il colore ottenuto durante la stampa e la linea d'ombra, che segna le differenti fasi lunari, sono le due variabili principali del suo lavoro.
«Fotografare la Luna è diventato un lavoro seriale, come fosse una ricerca scientifica», afferma Luca Missoni. «Per vedere come cambia in termini di luce sulla superficie, ho sempre cercato di replicare nella stampa fotografica le stesse dimensioni e tonalità».
L'allestimento della mostra, all'interno della Sala Arazzi Ottavio Missoni, è stato progettato dallo stesso Luca Missoni in collaborazione con Maurizio Bortolotti, con lo scopo di favorire un dialogo tra le opere e gli arazzi di suo padre Ottavio.
Nel Salotto di Milano le eccellenze del Made in Italy si aprono al mondo
Si chiama "Il Salotto di Milano", un nome e un programma che da subito vuole esprimere il carattere di atmosfera raccolta, di sensazione intima che solo una casa privata sa dare. Mille metri quadri in corso Venezia, in una delle vie del Quadrilatero milanese, dove trovare quel che non c'è in giro in fatto di moda, arte, arredamento, design, gioielleria e food and beverage. «È l' incontro fra estetica e tecnologia, fra arte e realtà immersiva», racconta Massimo Colautti, titolare e proprietario dell'attività. In pratica, una shopping house del lusso, vetrina delle eccellenze del made in Italy.
«Il Salotto ha aperto i battenti un anno e mezzo fa in via Spiga con l'obiettivo di realizzare un concept molto complesso, molto articolato. La stessa idea, l'abbiamo ora sviluppata nella nuova sede dove si trovano la giusta collocazione e gli spazi adeguati. Questa è una realtà unica in Italia e anche all'estero». La grande metratura, compresa una terrazza da 300 mq, è sfruttabile in molti modi e la versatilità sta alla base dell'offerta. «Si può creare un ambiente unico così come si può separare in tante esperienze diverse, volta per volta. Il progetto è sempre stato quello di dare spazio alle eccellenze del made in Italy in diversi settori».
A partire dall'arredamento, elegante e sofisticato, è già una forma di esposizione tanto che i vari salotti vantano diversi brand tra arte, fashion, accessori di moda, design. «Rappresentare le eccellenze del made in Italy è il nostro credo. E intendiamo dare il pieno valore a queste parole. Vogliamo che la filiera dei vari prodotti sia in Italia e non solo l'esibizione dell'etichetta made in Italy. Vogliamo creare un luogo d'incontro tra l'offerta, spesso di alta qualità, e il giusto mercato. Che non sono solo i brand conosciuti ma anche quelle eccellenze che non hanno voce, tutte le piccole realtà che hanno difficolta a farsi conoscere nel mercato italiano e non hanno modo di conoscere le grandi potenzialità del mercato straniero. Proprio quel mercato, quest'ultimo che cerca il made in Italy e non riesce a trovarlo». La missione è mettere in contatto produttori con compratori in un luogo ricercato e di lusso. «Supportiamo le aziende che accompagniamo in un posizionamento di mercato, le affianchiamo per tutto quello che concerne la loro immagine, suggerimenti sul prodotto, suggerimenti sui prezzi di vendita, piano marketing se ne hanno bisogno e tutto quello che comporta la vendita finale verso i buyer il cliente finale».
Qui si va oltre le classificazioni usuali di show-room, negozio, museo. «La bellezza e l'innovazione convergono in uno spazio che interessa a buyers, amanti dell'arte, ricercatori di made in Italy puro, fruitori del lusso come abito mentale, prima che fisico. Il punto di incontro di ogni progetto è l'eccellenza: alla couture si affianca il tavolo digitale che materializza immagini attraverso un touch screen. Le superfici sonore di Fonica, uniche al mondo per lo spessore di 25mm, accompagnano collezioni di gioielli, di mobili fatti dagli ebanisti del Regno delle due Sicilie. E via così attraverso quella che possiamo definire Luxury Experience: la possibilità di vivere e acquistare ogni prodotto/progetto attraverso un percorso multi sensoriale che materializza la magia dell'italianità vera».
I requisiti per entrare a far parte del Salotto di Milano sono tre, estremamente chiari: non avere negozio o showroom a Milano, non essere distribuiti in Lombardia e essere l'eccellenza della manifattura made in Italy. Ogni marchio ha a disposizione molteplici servizi, quali copywriting e stoytelling, press office, elaborazione di una strategia di marketing, personale specializzato capace di promuovere la vendita B2B e B2C, una serie di eventi, la produzione di video e foto, comunicazione attraverso i profili social e il blog del Salotto, fruizione dello spazio per momenti di relax, momenti conviviali, occasioni di incontro con la propria clientela. Una parte del vasto spazio di corso Venezia 7 viene adibito a Temporary store su richiesta dei clienti: l'affitto dello spazio può essere periodico oppure giornaliero, al fine di dare un servizio di qualità a chiunque ricerchi spazi per eventi temporanei, per campagne vendita, per press days.









