2019-12-01
«Punto su orologi ispirati alle super auto»
True
Ferruccio Lamborghini, 28 anni, ad dell'impresa di famiglia, che si dedica a hotel, arredamento, ristorazione, smartphone e accessori: «Otto nuovi modelli con il designer Fulvio Locci e un'azienda svizzera specializzata. Mia sorella Elettra? Ne siamo fieri, era una show girl già a 5 anni».La Luna vista da Missoni in mostra al Maga di Gallarate. Le fotografie di Luca, direttore artistico dell'archivio di famiglia che si occupa di custodire e valorizzare il patrimonio storico e artistico del marchio, sono state esposte in tutto il mondo.Nel Salotto di Milano le eccellenze del Made in Italy si aprono al mondo. Tre i requisiti per essere ammessi agli spazi: non avere negozio o showroom a Milano, non essere distribuiti in Lombardia e essere l'eccellenza della manifattura italiana.Lo speciale comprende tre articoli e gallery fotografiche. Il cognome è di quelli impegnativi. Che appena lo senti l'immaginazione corre veloce come un bolide. D'altronde la partenza è stata lì: prima trattori e poi auto straordinarie, avveniristiche. Ma nel 1974 tutto cambiò, Ferruccio Lamborghini vendette l'azienda e iniziò un altro percorso di vita compreso quello del «pensionato» che gestiva la grande tenuta agricola, 100 ettari sul lago Trasimeno, dove si producevano un milione di bottiglie l'anno. Intanto, il figlio Tonino prende un'altra strada e nel 1981 fonda a Bologna un «lifestyle experience brand», un'ampia gamma di prodotti che, contandoli oggi, arriva a più di 1.000 prodotti: orologi, occhiali, cellulari, profumi, complementi d'arredo, abbigliamento, accessori sportivi, golf e utility cart, beverage, hotel a 5 stelle, progetti immobiliari, caffetterie e ristoranti a marchio. Resta, come ovvio, l'eredità Lamborghini, fonte di ispirazione di tutti gli accessori del brand che vantano accorgimenti stilistici dedicati in particolar modo a un target di appassionati del mondo delle auto sportive di lusso, dell'ingegneria meccanica e dell'italianità. Ora alla ribalta c'è un nuovo Ferruccio, nipote del primo, 28 anni e già amministratore delegato della Tonino Lamborghini. «Sono il primogenito», racconta, «ho altre tre sorelle che, almeno per ora, fanno altro. Elettra è più famosa di noi, siamo orgogliosissimi, ci stupisce quotidianamente, era così a cinque anni, già una show girl a quella età. Ginevra, Flaminia e Lucrezia studiano ancora. Il lato artistico non manca a nessuno, tutti suonano uno strumento, tutti vanno verso l'arte e la musica». All'inizio, per Ferruccio, super appassionato di corse motociclistiche e pure bravo, vincitore di un campionato italiano, entrare in azienda è stato sinonimo di gavetta e un apprendimento continuo accanto agli esperti, a partire dal padre. Ma il Dna non mente e in breve tempo la linfa creativa della famiglia è uscita alla grande. Quando ha iniziato a lavorare alla Lamborghini?«Sono entrato giovanissimo, nel 2015. Ero già al lavoro anche durante l'università. Sono stato responsabile marketing e assistente di mio padre. La nostra azienda è familiare e il passaggio generazionale delle consegne avviene in maniera graduale. Da cosa nasce cosa e dopo un anno ho iniziato ad avere compiti manageriali e di responsabilità per lo sviluppo del business. L'azienda è nata grazie alla passione di mio padre di coniugare l'accessorio maschile con elementi di design di derivazione meccanica e ingegneristica». Quali sono i prodotti di punta?«I tre prodotti forti di Tonino Lamborghini sono gli orologi, gli occhiali e la nuova categoria smartphone It, che fanno parte della divisione “Icon accessories" e rappresentano da soli il 35% del fatturato. A seguire la categoria “Home" (arredamento, rubinetteria e rivestimenti ceramici), che fattura il 30%, quindi il segmento “Hospitality" (hotel, real estate e café a marchio), con il 25%, mentre altri prodotti (come per esempio bevande, accessori di design e sportivi) generano il restante 10%». Ora è arrivato un cambio radicale nel campo dell'orologeria.«Nel primo semestre dell'anno i progetti di brand extension più sfidanti per il marchio si confermano essere il real estate e gli orologi. Per quanto riguarda gli orologi, presentiamo otto nuovi modelli più tre continuativi che rappresentano passato e presente e che sono stati bestseller dal 2007 al 2010: era importante mantenerli. Insieme al designer italiano Fulvio Locci e a uno storico produttore svizzero di alta orologeria abbiamo creato queste nuove linee che combinano elegantemente l'esperienza nel mondo delle due ruote con la tradizione del marchio Tonino Lamborghini. Una nuova gamma di orologi svizzeri ad alte prestazioni dedicati a persone audaci e intraprendenti. Gli orologi sono uno dei miei accessori preferiti, da un lato perché il loro movimento richiama l'heritage meccanico della mia famiglia, dall'altro perché il design applicato al settore dell'orologeria è una mia grande passione sin dagli esordi. I miei orologi sono dedicati agli amanti delle quattro ruote: dalla forma della cassa ai contatori, dal design del quadrante fino ai materiali e ai colori, tutti i modelli sono caratterizzati da accorgimenti stilistici che richiamano il mondo delle auto». Dove avviene la produzione?«Come tutta la gamma delle creazioni Tonino Lamborghini, anche gli orologi sono prodotti in uno specifico distretto manifatturiero di eccellenza. La competenza e il know how degli orologiai svizzeri hanno permesso al marchio del Toro di trasferire i propri valori e il proprio design all'avanguardia in un nuovo standard di orologi che si distinguono per stile, selezione dei materiali e prestazioni di movimento. La nostra strategia è portare nei mercati internazionali la nostra italianità. Nella sede di Funo di Argelato alle porte di Bologna non si produce, le produzioni sono attraverso partner terzi e le partnership sono stabilite con i licenziatari che si coordinano con noi . In base al tipo di prodotto selezioniamo il made in più caratteristico e per gli orologi non potrebbe che essere la Svizzera. Non voglio prendere il 95% dei componenti all'estero e assemblarli per l'ultima lavorazione sostanziale in Italia per poi dire è un prodotto made in Italy, quella è una presa in giro. Il mio sogno è realizzare un orologio totalmente fatto in Italia. Ho fatto ricerca e la possibilità c'è. Per ora manca la struttura. Il mio progetto è molto spinto ma bisogna partire con delle ambizioni. L'orologio è il focus. Il mobile e l'occhiale sono già prodotti in Italia, la tecnologia resta made in China o Corea o Giappone. L'orologio può diventare davvero made in Italy».
Julio Velasco e Alessia Orro (Ansa)
Rod Dreher (Getty Images)