2024-12-20
Prosegue il tracollo delle auto elettriche. Un terzo incomodo fra Honda e Nissan
A novembre, in Europa vendite di veicoli a batteria giù del 9,5%. Foxconn punta le quote di Renault nella casa di Yokohama.L’automotive resta in panne e scende la quota dell’elettrico. Lo dimostrano gli ultimi dati pubblicati ieri dall’Acea, l’associazione europea dei costruttori: Le immatricolazioni di nuove auto nell’Ue sono diminuite dell’1,9% nel mese di novembre a 869.816 unità. Tra i quattro mercati principali, la Francia ha registrato la flessione più marcata (-12,7%), seguita dall’Italia (-10,8%). Nel mercato tedesco ristagno a -0,5%. Solo la Spagna ha registrato una crescita (+6,4%). Sostanzialmente stabile, invece, il dato relativo al periodo tra gennaio e novembre, con le immatricolazioni di nuove auto degli undici mesi del 2024 che hanno raggiunto i 9,7 milioni di unità (+0,4%). Mentre il mercato in Spagna ha registrato un andamento positivo (+5,1%), si sono verificati cali in Francia (-3,7%), Germania (-0,4%) e Italia (-0,2%). Guardando i dati per fonte di alimentazione, la quota di mercato delle auto elettriche a batteria nell’Unione europea è scesa al 15% nel mese di novembre, a fronte del 16,3% dello scorso anno. I volumi sono diminuiti del 9,5% a 130.757 unità, un calo che l’associazione attribuisce alla significativa diminuzione delle immatricolazioni in Germania (-21,8%) e Francia (-24,4%). Questo ha comportato una flessione del 5,4% da inizio anno, con una quota di mercato totale ora al 13,4%. In discesa anche le immatricolazioni di auto ibride plug in (-8,8%) a novembre, dopo una performance negativa in Francia (-19,6%), Belgio (-61,4%) e Italia (-31,4%), mentre crescono le vendite di auto ibride-elettriche (+18,5%), con una quota di mercato che sale dal 27,5% al 33,2%, superando le immatricolazioni di auto a benzina per il terzo mese consecutivo. Queste ultime hanno osservato una flessione del 7,8% a novembre con 266.115 nuove auto immatricolate e una quota di mercato in discesa al 30,6%. Il diesel continua a perdere terreno, con un calo delle immatricolazioni del 15,3% a novembre. Quanto ai singoli costruttori, il gruppo Volkswagen, che negli ultimi mesi è diventato l’emblema della crisi senza precedenti del settore automotive europeo, nel mese di novembre ha visto crescere le immatricolazioni del 4,1% a 241.194 unità nell’Ue. In discesa le altre case tedesche, con Bmw che ha registrato 62.972 immatricolazioni (-6,5%) e Mercedes Benz 52.158 unità (-0,6%). Calo a doppia cifra per Stellantis, che ha immatricolato a novembre in Europa, Paesi Efta e Regno Unito 142.425 auto, il 10,8% in meno dello stesso mese del 2023. La quota di mercato è in calo al 13,5% rispetto a 14,8% di un anno fa. Negli undici mesi il gruppo ha venduto 1.843.335 auto, il 7,4% in meno dello stesso periodo del 2023. La quota di mercato è pari al 15,5% contro il 16,9% dell’anno scorso. Tra i marchi del gruppo, Peugeot ha venduto il 17% di auto in più rispetto allo stesso mese del 2023 mentre Opel/Vauxhall ha registrato un calo del 20% da novembre 2023. Le immatricolazioni di Ds sono calate del 3% a novembre mentre quelle di Citroën sono scese del 9,6%. Fiat ha registrato un calo delle vendite del 40% a novembre mentre Jeep ha segnato una flessione dell’1,3%, Lancia/Chrysler ha venduto il 78% di auto in meno e Alfa Romeo il 2,7%.Male anche Tesla, che ha registrato 18.786 immatricolazioni (-40,1%). In crescita, invece, il gruppo Renault che ha venduto 101.347 veicoli (+8,3%). Tra le case asiatiche, Hyundai ha registrato 63.240 immatricolazioni (-13,4%), Toyota 73.308 (+17,3%), Honda 2.838 (-18%), mentre la svedese Volvo cars 23.606 (+13,3%)Con questi numeri europei sullo sfondo, nel frattempo, è partito il risiko globale delle quattro ruote con il gigante taiwanese Foxconn, famoso come produttore degli iPhone, che potrebbe essere il terzo incomodo nel matrimonio tra Honda e Nissan. Foxconn sarebbe in trattative con il maggiore azionista dell’azienda produttrice della Micra, cioè Renault, per verificare la disponibilità dei francesi a vendere in tutto o in parte il loro pacchetto della casa giapponese. Il direttore della strategia di Foxconn, Jun Seki, anch’egli ex dipendente di Nissan, ha visitato personalmente la Francia. Negli ultimi anni, Foxconn ha intensificato l’impegno per sviluppare veicoli elettrici e l’acquisizione di Nissan le permetterebbe di rafforzare la sua presenza nel mercato giapponese, sfruttando tecnologie consolidate. Dal canto suo, Nissan mostra da tempo segnali di debolezza e una fusione con Honda potrebbe esserle conveniente. Di fronte a una redditività sempre più limitata, anche Honda deve aumentare la propria competitività soprattutto alla luce del fatto che, a maggio, l’azienda ha annunciato l’intenzione di raddoppiare gli investimenti nell’elettrificazione entro il 2030, con l’obiettivo di produrre veicoli 100% elettrici entro il 2040, mentre attualmente la sua gamma non ne comprende nessuno. Honda e Nissan sono rispettivamente il secondo e il terzo produttore giapponese di auto. Se la loro fusione andasse a buon fine - coinvolgendo anche Mitsubishi - potrebbe dar vita alla terza azienda di automotive al mondo, dietro Toyota e Volkswagen.
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