2023-10-28
Per i proprietari di case solo tasse. Fi vuole modifiche sugli affitti brevi
La prossima legge di bilancio non aiuta i proprietari di case: più imposte per 10 anni per chi vende dopo il 110. Azzurri contro la cedolare al 26%.La prossima legge di bilancio non aiuta i proprietari di case. In particolare, stando alla bozza, arriverà un’altra stretta sul Superbonus. Bisognerà, infatti, attendere almeno dieci anni dal termine dei lavori per poter rivendere un immobile senza pagare le tasse sulle plusvalenze. Questo vale solo nel caso in cui le riqualificazioni siano state fatte a zero spese, cioè nel caso dello sconto in fattura o di cessione del credito. In alternativa, in caso di vendita dopo cinque anni le spese potranno essere calcolate al 50%. Inoltre, per quanto riguarda la plusvalenza generata dall’aumento di valore dell’immobile dovuto ai lavori realizzati tramite Superbonus, quest’ultima sarà tassata al 26%. In questo modo si vuole evitare che si goda doppiamente dell’agevolazione a spese dello Stato, ristrutturando a costo zero e rivendendola a un prezzo maggiore. Naturalmente, tutto questo non vale nel caso si sia scelta la detrazione delle spese in dichiarazione dei redditi.Confermata, almeno finora, anche la norma sugli affitti brevi. In questo caso, la tassazione sulla cedolare secca sale dal 21 al 26%. Un «incremento di quasi il 30%», dice Giorgio Spaziani Testa presidente di Confedilizia, «il cui unico effetto sarebbe la crescita del sommerso». Inoltre, secondo una sentenza del Consiglio di Stato saranno le piattaforme online a doversi far carico della riscossione (e del versamento) della cedolare secca maggiorata. «Si tratta», continua Spaziani Testa, «di un grave errore del governo, di cui peraltro non sono note le ragioni. Quel che è certo è che l’aumento dal 21 al 26% dell’aliquota della cedolare secca porterebbe pochi spiccioli nelle casse dello Stato (se quello del maggior gettito fosse l’intento) e neppure sarebbe in grado di disincentivare gli affitti brevi (se l’obiettivo fosse questo). L’unico effetto della norma sarebbe la crescita del sommerso, che era proprio ciò che il governo Berlusconi volle contrastare quando introdusse la cedolare». Sul tema, nella maggioranza va in scena lo scontro fra Fi e Fdi. Antonio Tajani ha evocato una marcia indietro: «Stiamo vigilando, discutendo, vedremo quali garanzie saranno date anche ai cittadini che sono proprietari di case e poi affittano per tempi brevi». E Paolo Barelli ha rincarato dicendo che la manovra «deve essere ancora migliorata specialmente per quanto riguarda l’esclusione di tasse sulla casa». Ma il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari ha escluso passi indietro: «L’aumento della cedolare secca al 26% sugli affitti brevi non è per fare cassa, è fatta a tutela di famiglie e studenti universitari: avere la stessa cedolare per chi nelle grandi città affitta a una famiglia o agli studenti e chi affitta casa legittimamente in ambito turistico è ciò che ha creato l’enorme carenza di case ».Sempre nella bozza della manovra, inoltre, è comparso l’obbligo sottoscrivere polizze contro i danni catastrofali entro il 2024. Le imprese che non rispettano questo obbligo sono passibili di multe fino a 1 milione di euro. La norma non vale per le persone fisiche. Novità pure per gli italiani che hanno immobili all’estero. Nella bozza della manovra 2024 ci dovrebbe essere anche un importante aumento dell’Ivie, una sorta di Imu. L’aliquota passa dallo 0,76% all’1,06%, un incremento di quasi il 40%.Per finire, ci sono aumenti anche sul fronte dei bonus edilizi. Via, infatti, al rincaro della ritenuta d’acconto sui bonifici parlanti. Si tratta di quelle operazioni per cui bisogna sempre riportare codice fiscale o partita Iva del contribuente e del percettore e il richiamo alla legge che dà diritto all’agevolazione. Una volta avvenuto il bonifico, ora le banche che operano da sostituto di imposta trattengono l’8%, somma che viene girata al Fisco. La cifra in questione salirà all’11%. Un aumento importante. Addio, per finire, all’Iva agevolata per le case green. In parole povere, la detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di immobili in classe energetica A o B terminerà nel 2023, salvo eventuali proroghe.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
L'ex procuratore di Pavia Mario Venditti (Ansa)