
La legge contro l'omotransfobia è arrivata ieri in Commissione giustizia della Camera. Le associazioni pro vita si schierano contro l'approvazione: «servono solo a calpestare i diritti umani inviolabili». Se da una parte l'Arcigay e le associazioni arcobaleno plaudono l'inizio dell'iter di approvazione del testo di legge contro l'omotransfobia redatto dal deputato Pd Alessandro Zan. Dall'altra, le associazioni pro vita, gridano allo scandalo e chiedono che si ponga fine a trattamenti di favore nei confronti degli italiani non appartenenti al mondo Lgbt. «Le leggi "anti-omofobia" servono solo a calpestare i diritti umani inviolabili che i Paesi civili hanno impiegato secoli a far rispettare come quello della libertà di pensiero e della libertà di parola» tuonano Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita & Famiglia, già organizzatori del Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona.Al deputato del Pd primo firmatario e relatore della legge contro l'omotransfobia, Brandi e Coghe ribattono poi: «Caro Alessandro Zan, in merito alla presunta "emergenza omofobia" nel nostro Paese, cioè ai crimini contro le persone Lgbt che sarebbero diffusi in modo allarmante in Italia, permettici di rinfrescarti le idee. L'Oscad, inserito nel Ministero dell'Interno, che monitora gli atti di discriminazione, ha ricevuto e registrato da gennaio a ottobre 2017 solo 13 casi, contro gli 83 del 2016, segnalando addirittura una controtendenza».E concludono: «Riprovevoli sono la violenza, il bullismo, l'emarginazione, l'ingiusta discriminazione, per qualsiasi motivo. Ma molti dati oggettivi e convergenti spingono a concludere che, in Italia, non esiste alcuna "emergenza omofobia", ma che questa è invocata dalla stampa e da certa politica per introdurre una legislazione di favore e di speciale tutela per la comunità Lgbt. Questo sì che è discriminatorio nei confronti degli italiani!».
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