2022-12-14
Preso il genio fricchettone delle cryptotruffe
Sam Bankman-Fried (Getty Images)
Sam Bankman-Fried, il fondatore ed ex amministratore delegato di Ftx, catturato alle Bahamas: deve rispondere di otto capi di imputazione. Sostenitore dei dem americani e «amico» dell’ambiente, ha mandato sul lastrico un milione di investitori.Alla fine lo hanno preso. Sam Bankman-Fried, il fondatore ed ex amministratore delegato di Ftx, la piattaforma di trading di criptovalute in bancarotta, è stato arrestato alle Bahamas.Classe 1992, nato a Stanford, figlio di professori di Yale. Un piccolo genio Sam Bankman-Fried, si laurea in fisica e matematica al Mit di Boston nel 2014 e prima di passare al trading di criptovalute alla fine del 2017, si occupa di fondi di investimento quotati in Borsa. Insomma, era considerato uno dei più geniali e alternativi miliardari del mondo.Sostenitore dei Democratici tanto da spendere più di 5 milioni per finanziare la campagna 2020 del presidente americano Joe Biden. Vegano, fanatico della sostenibilità (salvo dimenticarsene quando si occupava di criptovalute la cui creazione è notoriamente molto inquinante). Vive alle Bahamas, non da solo con un esercito di camerieri, come farebbe un normale miliardario, ma con 10 coinquilini-colleghi. Un alternativo a tutti i costi, sempre spettinato, maglietta felpa e tuta. Era amato nell’ambiente cypto perché considerato addirittura un generoso: si era precipitato a fare la moderna versione di Jp Morgan, salvando quindi aziende crypto in difficoltà. La ricchezza, i soldi, sembravano non importargli. Sembra che dorma in un sacco a pelo e guidi una macchina qualunque, naturalmente ecosostenibile. Un bravo ragazzo quindi, fino a quando un sito finanziario, Coindesk, decide di svelare un mega buco di bilancio e conti scoperti nella azienda che aveva fondato 2019 e di cui era amministratore delegato: la Ftx, una piattaforma per le transazioni digitali diventata tra le più importanti al mondo. L’arresto arriva dopo settimane di lavoro degli inquirenti. Deve affrontare un totale di otto accuse, tra cui frode telematica, riciclaggio di denaro e violazione delle leggi elettorali. La piattaforma di trading di criptovalute è finita in bancarotta l’11 novembre scorso dopo esser stata a lungo l’exchange più affidabile e credibile del panorama. Bankman non è riuscito a tamponare l’enorme richiesta di riscatti, circa 6 miliardi di dollari in sole 72 ore. In quel frangente è venuto fuori che proprio il miliardario bravo ragazzo vegano e non interessato ai soldi avrebbe utilizzato segretamente 10 miliardi di dollari dei suoi clienti per sostenere la sua attività commerciale. Naturalmente Bankman ha tentato di raccontare la sua versione rilasciando numerose interviste. I procuratori però ritengono che i fondi detenuti dall’operatore dell’exchange si sono spostati al di fuori degli Stati Uniti mentre si stava precipitando verso la bancarotta. Insomma non si tratterebbe di errori, secondo l’accusa sarebbe letteralmente scappato con il malloppo. Un malloppo di 600 milioni in criptovalute dalle riserve di Ftx. L’ufficio comunicazione dell’azienda però ha sempre parlato di un attacco hacker. L’ex amministratore delegato nel 2021 aveva spostato la sede di Ftx a Nassau, capitale delle Bahamas, mentre prima era a Hong Kong. Dopo l’arresto effettuato dalla Financial Crimes Investigation Unit delle Bahamas, sembra certo che gli Stati Uniti ne chiederanno l’estradizione per il processo. I danni saranno devastanti, gli avvocati hanno stimato che più di un milione di persone o imprese hanno perso denaro, con oltre 3 miliardi di dollari di perdite solo dai primi 50 creditori. «Accusiamo Sam Bankman-Fried di aver costruito un castello di carte su una base di inganni, mentre diceva agli investitori che era uno degli edifici più sicuri nel settore delle criptovalute», ha dichiarato il presidente della Sec Gary Gensler. L’autorità di vigilanza di Wall Street ha sostenuto che Bankman-Fried «ha orchestrato una frode lunga anni» per nascondere «il dirottamento dei fondi dei clienti di Ftx verso Alameda Research», la sua società di trading privata. Questa retorica dei bravi, puliti, democratici di sinistra, green o altro, sembra non reggere più. Ormai è chiaro. La verità è stata in parte svelata dal nuovo capo della piattaforma, John J. Ray III, (supervisionò la liquidazione della Enron), chiamato per risollevare le sorti di Ftx che ha dichiarato: «Il piccolissimo gruppo di individui inesperti e potenzialmente compromessi» di Bankman-Fried alle Bahamas aveva speso in modo sfarzoso per sé stesso, senza riuscire a tracciare i miliardi di dollari dei clienti. Il team lavorava senza elenchi centralizzati di conti bancari e nemmeno di dipendenti. Nella mia carriera non ho mai visto un così completo fallimento dei controlli aziendali e una così totale assenza di informazioni finanziarie affidabili». Nonostante questo Ftx era diventata una delle più grandi Borse finanziarie del mondo, con una rete di oltre 130 aziende commerciali, ora inevitabilmente fallite. Bankman-Fried reggeva tutto sulla credibilità, sulla reputazione, sull’essere pulito, alternativo, vegano e fricchettone. Ancora una volta era tutta una finzione.
«Murdaugh: Morte in famiglia» (Disney+)
In Murdaugh: Morte in famiglia, Patricia Arquette guida il racconto di una saga reale di potere e tragedia. La serie Disney+ ricostruisce il crollo della famiglia che per generazioni ha dominato la giustizia nel Sud Carolina, fino all’omicidio e al processo mediatico.