2023-02-18
«Prescrizione medica necessaria». La tesi che smonta l’obbligo vaccinale
Sarà presentata nei prossimi giorni alla Corte europea: a sostegno, ci sono i documenti rilasciati dagli stessi produttori, ma anche da Ema e Aifa. Un avvocato conferma: «È legittimo pretendere un risarcimento danni».Nuovi guai si profilano, per la Commissione europea. Sta per essere depositato il primo, complesso fascicolo di richiesta d’annullamento dell’autorizzazione dei vaccini a mRna.Alla Corte europea, avvocati di diversi Paese presenteranno nei prossimi giorni la documentazione degli impegni non mantenuti dalle case farmaceutiche e dalla Ue. Come le sperimentazioni cliniche sui gruppi di controllo, richieste ai fini dell’autorizzazione condizionata e poi annullate; o la questione delle sostanze a mRna definite vaccini contro le malattie infettive, e che richiederebbero ben altri controlli e vigilanze, trattati a priori come fossero vaccini tradizionali.Significativa sarà anche l’argomentata accusa, nei confronti della Commissione Ue, di non aver vigilato sull’applicazione da parte delle autorità sanitarie delle direttive imposte in merito all’obbligo della prescrizione medica per il vaccino a mRna.Nell’autorizzazione condizionata per l’immissione sul mercato di Comirnaty di Pfizer Biontech, del dicembre 2020, c’era scritto espressamente che si trattava di «medicinale soggetto a prescrizione medica», contenente una «nuova sostanza attiva», come l’aveva definito il Chmp, il comitato per i medicinali per uso umano dell’Ema.Nei centri vaccinali, la prescrizione non è mai stata chiesta. Nemmeno nel nostro Paese. Eppure, la determina del 23 dicembre 2020 dell’Agenzia italiana del farmaco, alla voce «regime di fornitura» del vaccino Pfizer indicava chiaramente che si tratta di «medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa (Rrl)». Una prescrizione medica che non prevede un uso ripetitivo, è necessaria per ogni singola inoculazione, quindi non era possibile alcuna imposizione di trattamento, tantomeno per intere categorie di cittadini.Non solo, un farmaco soggetto a Rrl può essere utilizzato unicamente in ambienti specializzati, da personale altrettanto specializzato. I medici che operavano negli hub, i farmacisti, certo non potevano qualificarsi in questo modo.Aifa ribadiva l’obbligo nell’aggiornamento della determina del settembre 2022, dopo la decisione della Commissione europea di modificare l’autorizzazione all’immissione in commercio di Comirnaty da condizionata a non subordinata. Milioni di persone hanno dato il braccio, invece, limitandosi a sottoscrivere un consenso informato anche quando ne erano obbligati, per poter continuare a lavorare e avere di che vivere.Come l’operatrice socio sanitaria di Sondrio, costretta a farsi tre dosi e che è stata tra le prime a rispondere all’invito dell’avvocato Renate Holzeisen di scrivere alla direzione sanitaria, presentando istanza di accesso alla prescrizione medica che era necessaria per l’inoculazione del vaccino anti Covid. La risposta della direzione è che la vaccinazione anti Covid, in base alla normativa «ancora vigente, è ad accesso libero e non soggetta ad alcuna prescrizione medica». Il documento si conclude con la dichiarazione che «non esiste nessuna prescrizione medica necessaria all’inoculazione del vaccino», da fornire all’interessata.Quindi, le direttive della Commissione europea e delle agenzie regolatorie, Aifa compresa, sono state vergognosamente ignorate, malgrado si trattasse di un farmaco sottoposto a monitoraggio addizionale. L’articolo 71 della direttiva 2001 del Parlamento e del Consiglio europeo, sul codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano, prevede l’obbligo della prescrizione medica nei casi in cui i farmaci contengono delle sostanze la cui efficacia, ed eventi avversi, devono ancora essere sperimentati meglio e in ogni caso per tutti i farmaci che contengono delle sostanze nuove per le quali mancano informazioni importanti.Come i vaccini a base di mRna, legalmente utilizzabili solo dopo accurata valutazione di ogni situazione individuale, ma iniettati da camici bianchi che sapevano assai poco del loro funzionamento. «Ci sono tutte le basi per chiedere il risarcimento danni, e ci sono denunce penali pendenti», spiega l’avvocato, che ha messo insieme le risposte negative di direzioni sociosanitarie di tutta Italia.«Se non viene rilasciata la prescrizione medica che doveva accompagnare ogni singolo inoculo, significa che la vaccinazione era stata fatta violando il regolamento di queste sostanze, sancito dall’Ema, dalla Commissione europea e poi dall’Aifa», precisa il legale. «Nel rilascio della stessa, peraltro, dovevano essere prese in considerazione le dichiarazioni dei produttori sulle informazioni mancanti riguardo a efficacia e rischio, come indicato nei loro Risk management plan (Rmp), che costituiscono parte integrante e necessaria della procedura di autorizzazione del farmaco».La richiesta di ostensione della prescrizione medica sarà utile anche in caso di eventi avversi da vaccino anti Covid, già sofferti o che si potranno presentare a medio e lungo termine. Sarà interessante vedere che cosa risponderà, al riguardo, la Commissione europea, perché altri silenzi saranno difficilmente tollerati.
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