2025-09-11
«Le ibride plug in inquinano più di quanto detto»
La denuncia di T&E basata sull’analisi di dati Ue: emissioni cinque volte superiori.T&E, la principale organizzazione indipendente europea per la decarbonizzazione dei trasporti, ha lanciato l’allarme dopo aver analizzato i nuovi dati pubblicati dall’Ue sulle quattro ruote elettriche, le cui emissioni sarebbero in media quasi cinque volte superiori a quelle indicate dai test ufficiali di immatricolazione. «Le auto ibride plug in (Phev) inquinano più di quanto dichiarino», ha spiegato T&E. Secondo l’analisi effettuata sui dati dell’Agenzia europea dell’ambiente, le Phev emettono in media 139 grammi di CO2 per chilometro, rispetto ai 28 grammi per chilometro rilevati nei test ufficiali. I dati reali sono stati raccolti da sistemi di monitoraggio dei consumi di carburante su 127.000 veicoli ibridi plug in immatricolati nel 2023. In virtù di queste discrepanze, Bruxelles ha fissato dei fattori di correzione (utility factor) per rettificare la scala emissiva di queste auto. Gli utility factor fissati per il 2025 e il 2027 riducono gradualmente il divario tra emissioni ufficiali e reali, il che significa che le case automobilistiche, per rispettare gli obiettivi della Commissione in materia di CO2, spiega sempre T&E, dovrebbero ridurre le vendite di veicoli ibridi plug in, o aumentare ulteriormente, a compensazione, le vendite di auto elettriche a batteria. Auto a batteria che però sono state decisamente bocciate dal mercato, come dimostrano i dati sulle immatricolazioni. «Chiunque sia minimamente addentro al settore automotive», ha sottolineato Andrea Boraschi, direttore di T&E in Italia, «sa benissimo, e non da oggi, che i valori sui libretti di immatricolazione differiscono radicalmente dalla CO2 emessa in condizioni reali di guida. Oggi abbiamo solo la certezza che il divario tra emissioni ufficiali e reali è ancora peggiore di quanto sin qui stimato». Le Phev alternano un motore elettrico alimentato da una batteria, ricaricata tramite collegamento alla rete elettrica, e un motore a benzina o diesel. Rappresentano l’8,6% delle vendite di auto in Europa e le case automobilistiche vogliono continuare a venderle anche dopo il bando dei motori termici nel 2035.Questa ennesima bocciatura dei veicoli eco (o presunti tali) forse potrebbe far suonare la sveglia a Bruxelles: se la guerra ai motori tradizionali - che ha terremotato l’industria europea - è stata fatta anche in base a dati sballati, ecco un altro buon motivo per fare marcia indietro ed eliminare il bando delle macchine a diesel e a benzina dal 2035.
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