2025-06-15
«Possiamo sparare per 24 ore filate»
Mohammed Nasser Al Atifi (Ansa)
La minaccia del ministro della Difesa degli Huthi: «L’Iran ha il diritto di vendicarsi».Il movimento yemenita degli Huthi, ormai il più importante proxy dell’Iran, ha rilasciato una serie di dichiarazioni di fuoco dopo che Israele ha attaccato la Repubblica islamica. Dal 7 ottobre questa tribù ha trasformato il Mar Rosso nel suo campo di battaglia , bersagliando di colpi tutto il naviglio diretto al Canale di Suez. Gli Huthi da mesi lanciano missili e doni su Israele cercando di colpire le città e l’aeroporto di Tel Aviv. Il generale Mohammed Nasser Al Atifi guida da 10 anni il ministero della Difesa del governo degli Huthi e prima è stato uno dei comandanti più importanti della guerra civile. Ministro l’attacco di Israele all’Iran ha definitivamente cambiato gli equilibri mediorientali.«Il mio governo denuncia con forza la brutale aggressione di Israele contro la Repubblica islamica dell’Iran. Noi dichiariamo il nostro pieno sostegno al diritto di Teheran di reagire con tutti i mezzi disponibili. Parlano di guerra perché i sionisti sanno parlare solo di guerra. sono loro l’unico problema per la convivenza in Medio Oriente. Siamo pronti a fare la nostra parte e siamo pienamente in grado di lanciare attacchi missilistici e con droni contro obiettivi strategici all’interno dei territori palestinesi occupati, in qualsiasi momento e in qualsiasi condizione. Non temiamo assolutamente la reazione dell’entità nemica israeliana, siamo pronti anche ad un’escalation. I sionisti attaccano i civili con la scusa di colpire le infrastrutture, ma pagheranno carissimo quello che fanno. Voglio anche aggiungere che l’Iran ha tutto il diritto di sviluppare il suo programma nucleare». Siete rimasti da soli dopo la decapitazione di Hezbollah e la fine del regime di Assad in Siria, adesso l’Iran sotto attacco: pensate di poter continuare a combattere?«Siamo in grado di lanciare attacchi missilistici per 24 ore consecutive senza mai fermarci. I fratelli di Hezbollah non sono finiti e anzi si risolleveranno più forti di prima. L’Iran è un grande alleato che vuole combattere l’egemonia statunitense e soprattutto la minaccia di Israele che vorrebbe conquistare tutto il Medio Oriente. Abbiamo grande fiducia nella vittoria della Repubblica islamica».Nonostante la vostra propaganda molto aggressiva aveva aperto un tavolo di trattativa con gli Stati Uniti e anche con l’Arabia Saudita, vostro storico nemico regionale. Questi accordi hanno fatto crescere il traffico marittimo nel Mar Rosso del 60%. Non credete che anche l’Iran dovrebbe tornare al tavolo delle trattative?«Nessuna propaganda, ma solo sentimenti spontanei di una nazione che chiede giustizia per il popolo palestinese. Siamo rimasti in pochi ad opporci al genocidio dei nostri fratelli. La gente scende in strada spontaneamente a Sanaa perché non può più sopportare la morte di migliaia di bambini innocenti. Abbiamo accettato la mediazione dell’Oman per aprire una trattativa con gli Stati Uniti ed è una grande vittoria diplomatica che Washington abbia compreso il nostro peso in questa area. Abbiamo accettato un momentaneo cessate il fuoco nel Mar Rosso permettendo il transito, ma non fermeremo gli attacchi contro Israele che anzi ora saranno sempre di più. In questo momento l’Iran ha tutto il diritto di vendicare il brutale attacco alla popolazione civile, servono azioni, non trattative, come dimostra quello che sta accadendo con l’entità sionista non ci deve essere nessuna trattativa».Gli attacchi contro Israele precedenti al presente conflitto (45 missili e 15 droni da marzo) sono ordinati dall’Iran? Che rapporto avete con Teheran?«Nessun Paese ordina al nostro governo di agire, noi siamo sovrani ed indipendenti. Siamo alleati ed amici dell’Iran, ma tutte le nostre decisioni vengono prese dallo Yemen. Anche economicamente non dipendiamo da nessuno e compriamo le armi dall’Iran soltanto perché apprezziamo la loro qualità. Lavoriamo con l’Oman e anche con il Qatar, mentre con l’Arabia Saudita abbiamo cominciato a parlare dopo che hanno capito che non ci avrebbero mai sconfitto militarmente. Noi portiamo avanti con orgoglio la lotta contro Israele e come ha detto Mahdi Al Mashat, presidente del Consiglio politico supremo “Mi rivolgo a tutti i sionisti in Israele da adesso in poi: state nei rifugi o lasciate il vostro Paese, perché il vostro governo fallimentare, prima o poi, non sarà in grado di proteggervi”».