2024-05-19
Portare la gioia a chi ha perso la speranza: Nuovi Orizzonti celebra il trentesimo anniversario
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Dischiudere Nuovi Orizzonti a chi vive situazioni di profondo disagio. È con questa missione che la Comunità fondata da Chiara Amirante offre un cammino di solidarietà e speranza che ha trasformato migliaia di vite. Tanti i presenti alla festa per i 30 anni, tra cui il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano. Ieri e oggi, il 18 e 19 maggio 2024, presso il Palazzetto dello Sport di Veroli, si è tenuto un evento speciale dal titolo “Convertiti alla Gioia!” per celebrare il trentesimo anniversario dalla fondazione dell'associazione fondata da Chiara Amirante. Il fine settimana, che ha coinciso con la solennità di Pentecoste, ha rappresentato un momento di festa e spiritualità, riunendo tutta la famiglia Nuovi Orizzonti e numerosi ospiti speciali. Tra i presenti, spiccavano figure di grande rilievo come il Cardinale Prefetto Emerito del Dicastero per i Vescovi S.Em. Marc Ouellet, il Vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino S.E. Mons Ambrogio Spreafico, e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano. La presenza di personaggi dello spettacolo e della cultura ha aggiunto ulteriore prestigio all'evento: il cantautore Filippo Neviani, conosciuto come NEK, il celebre maestro Andrea Bocelli, la giornalista e conduttrice Francesca Fialdini, l'attrice Sarah Maestri, e l'imprenditore Matteo Marzotto sono solo alcuni dei nomi che hanno partecipato a questo significativo anniversario. Don Davide Banzato e Silvia Piasentini hanno condotto le due giornate, caratterizzate da testimonianze, momenti di spiritualità e spettacoli, ripercorrendo le tappe fondamentali dei 30 anni di storia della Comunità. Le storie condivise sono state testimonianze di vite che, grazie all'incontro con il Carisma della gioia, tipico della comunità Nuovi Orizzonti, sono tornate a risplendere. Nuovi Orizzonti è una Comunità Internazionale, diffusa in molti paesi, che si impegna a intervenire in tutti gli ambiti del disagio sociale. Con azioni di solidarietà mirate, la Comunità sostiene chi è in grave difficoltà, con particolare attenzione ai ragazzi di strada e al mondo giovanile. La missione della Comunità si estende anche alla formazione, affrontando una crisi di senso e di valori attraverso percorsi innovativi di ricostruzione integrale della persona, unendo dimensione psicologica, umana e spirituale. Il trentesimo anniversario di Nuovi Orizzonti è stato dunque non solo un momento di celebrazione, ma anche un’occasione per rinnovare l'impegno verso chi vive nel disagio, portando avanti con determinazione il messaggio di speranza e gioia che ha contraddistinto la Comunità sin dalla sua fondazione. Qui sotto riportiamo, in versione integrale, l'intervento del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano.“Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me”.Un mese fa un bambino nato da poche settimane nel Regno Unito, papà italiano, mamma nigeriana, è arrivato in Italia. Quel bambino ha una grave malformazione cardiaca; in Inghilterra era stato ritenuto unfit, quindi non degno di essere curato. Per una parte del mondo medico e delle corti di giustizia inglesi, se fosse rimasto lì “nel suo miglior interesse” sarebbe stato lasciato morire.Come governo abbiamo collaborato con le autorità inglesi, abbiamo messo in contatto l’ospedale di Bristol dove era ricoverato con il Bambin Gesù, abbiamo allestito un volo speciale sanitario e abbiamo fatto arrivare, lui e i suoi genitori, a Roma. È in vita, è in cura, c’è speranza che ce la faccia, preghiamo il Signore perché ciò accada.Ci avevamo provato alle fine dello scorso anno con Hindi Gregory, con un consiglio dei ministri che le aveva riconosciuto la cittadinanza italiana per condurre anche lei qui e salvarla: in quell’occasione non ci siamo riusciti, ma probabilmente il lavoro svolto per lei ha posto le basi per un esito differente adesso.Fra Nuovi orizzonti e il governo italiano ci sono ovviamente tante differenze. Ma ci sono anche dei punti in comune. Il primo è l’attenzione per i più piccoli, per i più deboli, per quelli a cui nessuno pensa: per quelli che voi incontrate e rimettete in piedi, nel corpo e nello spirito, nei luoghi dell’abbandono e nella miseria umana. Per quelle famiglie e quelle persone disagiate che, pur nella estrema difficoltà dei conti pubblici, noi proviamo a sostenere con le misure approvate nelle leggi di bilancio. Per quelle donne che aspettano un bambino, alle quali cerchiamo di offrire qualche aiuto in più per proseguire la gravidanza. Per quegli adolescenti che sono tentati dalla droga, e che cerchiamo di convincere che la droga non è mai leggera, e che è la vita che è stupefacente, senza bisogno di sostanze.A proposito di droga, condividiamo, ciascuno per il suo, anche l’approccio di comunità. Se l’avvicinamento agli stupefacenti dipende anche dall’isolamento, la fuoriuscita e il riscatto vengono dall’aiuto fraterno e dalla condivisione del dolore. Siamo così convinti del ruolo delle comunità che - fin dall’inizio della nostra esperienza - lavoriamo per far cadere impedimenti e ostacoli burocratici, a partire da quelli riguardanti l’accreditamento. Colgo l’occasione per ricordare che, a partire dalla dichiarazione dei redditi di quest’anno, fra le destinazioni dell’8 per 1000 sotto la voce Stato i contribuenti italiani potranno scegliere la prevenzione e il recupero delle dipendenze: è una ulteriore manifestazione di fiducia e di vicinanza al vostro mondo.Le parole di Gesù nel Vangelo di Mt., quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me, per ciascuno di noi ha un grande valore religioso. Ma ha anche una importante ricaduta civile: la civiltà cristiana si è sviluppata nei secoli sul suo fondamento. È quel principio di solidarietà che è alla base della Costituzione della nostra Repubblica. È il pilastro sul quale costruire la pace, e non in senso metaforico.Dall’inferno di Gaza, tra bombe, proiettili, eserciti e devastazioni, l’Italia, col lavoro svolto dalla Difesa, dall’intelligence, dagli Esteri, e dalla Salute, ha tirato fuori fino a questo momento 58 bambini gravemente feriti e 98 maggiorenni, loro familiari, e li ha condotti nei principali ospedali della nostra Penisola, per lo più pediatrici. Che cosa saranno mai 156 persone rispetto alle decine di migliaia uccise, mutilate, costrette a fuggire? È un gesto di concreta vicinanza a ciascuno di loro, ma è al tempo stesso un segnale di pace in quell’area: come abbiamo condannato l’attacco terroristico contro Israele, così soccorriamo, per quello che ci viene permesso, i piccoli che ne subiscono le conseguenze. E attraverso questo proviamo a stabilire condizioni di reciproca fiducia che permettano le interlocuzioni necessarie per comporre la crisi.Se la pace si costruisce rivolgendo uno sguardo di amore a chi è più piccolo, voi siete operatori di pace, e indicate la strada. È la strada di Cristo. Che, lo ripeto, non ha solo un insostituibile senso religioso. Non soltanto la nostra fede, ma anche la nostra storia si fondano sul sacrificio di un bambino.Oggi la Chiesa celebra una delle feste più importanti. Il momento storico in cui viviamo è complicato e difficile: sembrano attuali e coerenti con la festa della Pentecoste i versi di un grande artista polacco, vissuto a Cracovia fra la fine del XIX e l’inizio del XX sec., Stanisław Wyspiański:“Ci sono tante forze nel popolo, ci sono tanti uomini. Entri infine il Tuo Spirito E svegli gli addormentati”Wyspiański scriveva questi versi nel 1902, quando uno Stato polacco non esisteva. Esisteva però una Nazione polacca, che desiderava la libertà, e che sognava di recuperarla, e poi l’ha realmente recuperata, se pur pagando un prezzo elevatissimo. Oggi questi versi valgono per l’Europa e per l’Italia. “Ci sono tante forze nel popolo, ci sono tanti uomini.” Ma ci sono anche troppi addormentati. Lavoriamo insieme, con l’aiuto di Dio, per suonare la sveglia.