2024-11-20
I poliziotti chiedono scusa per diktat e sanzioni: «Trieste la pagina più nera»
Audito in commissione Covid il sindacato Osa: «Obbedimmo a regole sproporzionate». Erich Grimaldi (Comitato terapie domiciliari) fa a pezzi l’Ordine per i protocolli emanati.Mai come ieri in commissione Covid il quadro della gestione italiana della pandemia è emerso in tutta la sua disastrosa tragicità, fatta di decisioni scellerate oltre che illegittime, adottate da politici inadeguati, e «cure» nel migliore dei casi tardive e inappropriate. Per la prima volta si è cominciato a parlare dei vaccini anti Covid e per la prima volta sono stati fatti nomi e cognomi dei convitati di pietra della commissione: Giuseppe Conte - che oggi ne fa parte e dunque come membro non può essere audito - e Mario Draghi, i due presidenti del Consiglio che hanno governato l’Italia in quel periodo buio, oltre naturalmente al ministro della salute Roberto Speranza, riconfermato da Draghi e rimasto in carica fino al 2022. La prima, pesante bordata è arrivata dal sindacato di polizia Osa: «Le Procure non hanno fatto il loro lavoro, sono venute meno», ha dichiarato il rappresentante Antonio Porto chiedendo «scusa ai cittadini per quanto hanno subito in quel periodo per opera e per volere della loro istituzione governativa» e per la «persecuzione di chi violava gli obblighi legati al lockdown». Le famigerate restrizioni, insomma, evocate anche dal senatore Claudio Borghi (Lega) che ha voluto sapere se le perplessità sull’irragionevolezza di quelle disposizioni siano mai stata comunicate ai vertici delle forze dell’ordine. «Purtroppo», è stata la replica di Porto, «molti di noi hanno dovuto ubbidire, bisognava andare per le vie gerarchiche e gli ordini erano quelli». Ordine come quello di caricare sui sostenitori dei portuali di Trieste: «Gli idranti della Polizia di Stato sono stati utilizzati su inermi manifestanti seduti in preghiera», ha denunciato Porto, «una pagina buia della storia della democrazia italiana, perché non si conosce ancora - né pare interessi a nessuno - sapere chi diede l’ordine di usare la forza contro un dissenso pacifico e simbolico». Drammatica anche la situazione dei contagi tra le forze di polizia, approfondita su richiesta della deputata Alice Buonguerrieri (Fratelli d’Italia): «Dall’inizio della pandemia al 9 febbraio 2022 sono stati registrati 25.820 contagi», ha replicato Porto, «la metà dei quali in soli due mesi e soltanto tra gli agenti vaccinati con tre dosi». «Si è andato alla carlona», «la catena di comando tra le forze dell’ordine, ha osservato il rappresentante sindacale rispondendo a una domanda del presidente della commissione Covid Marco Lisei, è stata «confusionaria a causa dei Dpcm» e delle circolari contraddittorie, come quelle sulla circolazione dei minori durante il lockdown evocate dal senatore Lucio Malan (FdI). «In quella fase», ha ricordato Antonio Lanzilli del Coisp (Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle Forze di Polizia), «i colleghi ci chiedevano cosa fare, tutti i problemi che avevano i cittadini comuni nel capire quelle leggi li avevamo anche noi». Una confusione rimarcata anche dal deputato Alberto Bagnai (Lega): «La sensazione che si aveva all’epoca era come se in qualche modo il governo non volesse prendersi delle responsabilità precise, e quindi questo ovviamente metteva voi in una condizione di difficoltà operativa». Un fiume in piena è stato l’avvocato Erich Grimaldi della Fondazione Terapie domiciliari Covid-19 Ente del terzo settore, che durante l’emergenza sanitaria aveva elaborato un protocollo terapeutico attuato grazie all’attività gratuita di migliaia di medici tutta Italia. I tanti «perché» elencati da Grimaldi nel suo discorso hanno evidenziato le incredibili contraddizioni della gestione Conte-Speranza, a cominciare dalle indicazioni di «cura» con paracetamolo e vigile attesa. «Non erano soltanto raccomandazioni», ha denunciato Grimaldi, «erano indicazioni vincolanti, come riconosciuto da una sentenza del Tar, oltre che dall’esperienza di diversi medici richiamati per essersi discostati dal quelli che venivano comunemente definiti protocolli». «Un cittadino italiano contagiato doveva essere fortunato a incontrare il medico di famiglia che si assumesse la responsabilità di curarlo, viceversa era destinato ad una probabile ospedalizzazione: non sarebbe stato più opportuno - ha contestato Grimaldi - non fornire delle raccomandazioni così stringenti, lasciando i medici liberi di agire senza vincoli anziché convocarli in diversi ordini professionali per non aver rispettato le linee guida pur di aiutare i cittadini e il paese? Chi ha detto che erano soltanto raccomandazioni deve guardarsi la coscienza». Peraltro, ha ribadito l’avvocato, «sono state emanate solo il 30 novembre del 2020: devono spiegare per quale motivo, senza alcuno studio, senza alcuna pubblicazione scientifica sulla vigile attesa e sul paracetamolo, siano stati raccomandati proprio questi approcci». Nel lungo e puntuale cahier des doléances, Grimaldi ha insomma evidenziato l’inconcepibile ritardo con cui sono state emanate le linee guida nazionali e gli evitabili danni (da marzo a novembre 2020 sono decedute 55.000 persone).Come noto, il Pd non partecipa alle riunioni della commissione Covid; in compenso il Movimento 5 Stelle ha spostato già tre volte l’ufficio di presidenza. Una consuetudine che ostacola i lavori della commissione, stigmatizzata da Alice Buonguerrieri.
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