Incoraggianti le ultime statistiche nonostante la congiuntura sfavorevole nell’eurozona. Giorgia Meloni esulta: «Abbiamo i numeri migliori da quando Garibaldi unificò la penisola».
Incoraggianti le ultime statistiche nonostante la congiuntura sfavorevole nell’eurozona. Giorgia Meloni esulta: «Abbiamo i numeri migliori da quando Garibaldi unificò la penisola».L’Istat comunica dati positivi circa l’economia italiana e il premier Giorgia Meloni si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Come fa sapere l’Istituto nazionale di statistica, infatti, nel secondo trimestre del 2024 il Prodotto interno lordo del Paese è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti del secondo trimestre del 2023. Inoltre, la crescita congiunturale del Pil diffusa il 30 luglio 2024 è stata anch’essa dello 0,2%, così come la crescita tendenziale era a quota 0,9%. La crescita acquisita per il 2024 è pari allo 0,6%. Dando uno sguardo ai consumi nazionali, rispetto al trimestre precedente, le componenti della domanda interna hanno registrato una stazionarietà e una lieve crescita degli investimenti fissi lordi pari allo 0,3%. Sia le importazioni sia le esportazioni si sono mostrate in diminuzione, rispettivamente dello 0,6% e dell’1,5%.La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente alla crescita del Pil per 0,1 punti percentuali con un apporto positivo di 0,1 punti sia della componente dei consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private, sia di quella degli investimenti fissi lordi. Per contro, la componente della spesa delle amministrazioni pubbliche ha sottratto 0,1 punti percentuali alla crescita del Pil. Positivo anche il contributo della variazione delle scorte, a quota 0,4%, rispetto all’apporto negativo della domanda estera netta per 0,3 punti percentuali. Quanto ai settori, si registrano andamenti negativi del valore aggiunto nell’agricoltura e nell’industria, diminuiti rispettivamente dell’1,7% e dello 0,5%, e un andamento positivo nei servizi, cresciuti dello 0,4%.«L’Italia sta crescendo più di altre nazioni europee, nonostante il rallentamento dell’economia mondiale e la delicata situazione internazionale», ha ricordato sui social Giorgia Meloni. «I dati macroeconomici - dal Pil all’occupazione, dall’export agli investimenti - sono positivi e rappresentano un segnale di grande fiducia. Proprio in questi giorni arriva il dato Istat del tasso di disoccupazione più basso dal 2008: 6,5%», ricorda. A 4 di sera, su Rete 4, parla addirittura di «numero di occupati più alto da quando Garibaldi ha unificato l’Italia». «Le scelte serie che abbiamo fatto», ha spiegato nel pomeriggio, «insieme alla centralità e all’autorevolezza dimostrata a livello internazionale, stanno contribuendo al buon andamento della nostra economia. Adesso è fondamentale rafforzare e consolidare il quadro economico con le scelte che faremo nella prossima manovra economica, ispirata al buon senso e alla serietà», continua. «La stagione dei soldi gettati dalla finestra e dei bonus è finita e non tornerà fin quando ci saremo noi al governo. Tutte le risorse disponibili devono continuare a essere concentrate nel sostegno alle imprese che assumono e che creano posti di lavoro e per rafforzare il potere di acquisto delle famiglie e dei lavoratori», conclude la premier.In effetti, di recente l’Istat ha registrato che nel Belpaese la disoccupazione è scesa al 6,5%, valore più basso degli ultimi 16 anni, dal marzo 2008. In particolare, a luglio, il tasso di disoccupazione è sceso dello 0,4%, mentre quello giovanile è sceso al 20,8% (-0,6 punti percentuali). In particolare, a luglio il numero di occupati ha superato di 9.000 unità la soglia dei 24 milioni e il tasso di occupazione ha raggiunto il 62,3%. In più, su base mensile la crescita dell’occupazione ha mostrato +56.000 unità; su base annua la crescita è 490.000 unità, il numero più alto mai registrato.
Emanuele Orsini (Ansa)
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