2024-01-10
L’epicentro della crisi del Continente questa volta si trova tra Parigi e Berlino
A minacciare la stabilità non sono più i «Pigs». Anzi, potrebbero essere la soluzione.Le difficoltà economiche e di legittimazione politica in Unione europea sono iniziate nel 2010. Il Fondo monetario in quell’anno diffuse un paper destinato a far scoppiare la bomba dei debiti pubblici. Evidenziò che i Pigs (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) presentavano tassi di crescita troppo bassi per sostenere i fardelli debitori pubblici. L’acronimo è diventato fin troppo celebre. D’altronde era perfetto. Al di là che successivamente si aggiunse una seconda «I» (indicante l’Irlanda), il termine spaccava in due l’Europa (Nord- Sud) indicando due mondi e poi la possibilità addirittura di un euro a due velocità. L’acronimo stava anche per «maiali», intesi come Paesi disposti a mangiare nel trogolo e abbeverarsi alle energie dei Paesi produttivi del Nord. Nel 2010, con pesanti decisioni prese l’anno dopo, la Grecia si ritrovò travolta dalla crisi e le fu imposto un salvataggio che di fatto curò la malattia ma uccise il paziente. Il triennio successivo fu un intensificarsi di tensioni fino al 2013, quando l’Ue sperimentò per la prima volta il bail in e la crisi bancaria. A finire nel mirino gli istituti di Cipro, che tanto erano pieni di attivi riconducibili ai ricconi e ai magnati russi. Peccato che l’esperimento preparò la strada al bail in italiano qualche anno dopo. Non possiamo dimenticare che l’intensità degli interventi e la violenza con cui le istituzioni europee li hanno portati avanti abbia creato reazioni uguali e opposte. Euroscetticismo, forme di populismo e al tempo stesso accuse assurde di populismo verso chi semplicemente si limitava a dissentire. Una sostanziale radicalizzazione delle dinamiche politiche. Adesso quella crisi di legittimazione si è spostata. Non sono più i «maiali» del Sud a mettere in difficoltà l’Europa, ma si tratta di grandi nazioni del Nord. E non parliamo di Olanda, ma di Francia e Germania. Emmanuel Macron sconta una lunga serie di difficoltà e per uscirne ha dovuto fare una serie di passaggi per avvinarsi alla destra. Il rimpasto di governo è l’ultimo tentativo in ordine di tempo per rilanciare. La Francia rispetto al 2010 è molto cambiata. Il suo debito è esploso con il lockdown e il Covid, ma soprattutto in questi anni ha perso sul terreno la capacità di incidere nel Sahel dove disponeva di profondi contatti nelle ex colonie. Disponeva in sostanza ancora di colonie economiche. Discorso diverso per la Germania, pur con rischi molto simili di instabilità, anzi peggiori. La maggioranza di governo, a guida Olaf Scholz, stenta ad arrivare al 35%, è costretta a stringere i cordoni della borsa e ad affrontare una economia in recessione. La destra nel frattempo è arrivata al 20%. Incalza Scholz, il quale si vede strozzato anche dalla protesta degli agricoltori. Hanno invaso il Paese e chiedono non solo i ripristino degli incentivi, ma la cancellazione di gran parte delle follie green che il governo ha appoggiato per via dei Verdi, allineandosi alla strategia socialista di desertificazione del Continente. Il Covid e la guerra in Ucraina hanno azzoppato Berlino. È finita un’epoca. Angela Merkel è già stata dimenticata. Né lodi, ma nemmeno il revisionismo che sarebbe utile per evitare altri errori. La Germania a questo punto si trova sospesa. Non ha più un rapporto privilegiato con la Russia, non può permettersi di averne uno con la Cina, non ha la tecnologia necessaria per essere un colosso alla pari con Usa e Pechino e non ha nemmeno le armi per fare la voce grossa. Per carità quest’ultimo aspetto è rassicurante, ma lascia comunque sul terreno un problema enorme per l’economia europea. Chi è che traina? Al momento nessuno. Potrebbe essere il Sud? Si invertirebbero le parti. Ma anche da noi le difficoltà non mancano. Qualcosa di nuovo servirà, altrimenti torneremo presto ad affrontare la bolla dei debiti pubblici, stavolta a Bruxelles.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.