2023-02-02
Per Piazza Affari è l’ora della ripresa. Ma l’alta volatilità resta un rischio
Le Borse europee corrono. E l’indice Ftse mib sale più della media. Come rendimento da dividendi siamo secondi solo alla Spagna. Interessanti banche e petrolio. Verso la risalita anche dell’obbligazionario.Una partenza così a razzo per le Borse europee non si era mai vista (+6,5%) da quando è stato costituito l’indice Eurostoxx 600, che raggruppa le principali 600 aziende quotate nel Vecchio continente. Così Piazza Affari finalmente è sopra la media con un +12% dell’indice Ftse mib, quello che raggruppa le principali 40 blue chip quotate (che sono tornate in positivo rispetto a 12 mesi fa) e bene sono anche andate le medie e piccole capitalizzazioni con un +9,23% nel mese di gennaio (ancora in negativo di qualche punto percentuale rispetto a un anno fa).A ogni modo, i multipli di Piazza Affari restano fra i più convenienti se paragonati a quelli di molte altre Borse. Inoltre, la redditività distribuita ai soci tramite dividendi pone la Borsa italiana fra le migliori in Europa come dividend yield (rendimento da dividendi) sull’indice Ftse mib. Un 5,1% di cedole che è molto superiore a quello medio europeo (3,4%) e che vede solo la Spagna su livelli simili (4,6%). Certo non tutto brilla a Piazza Affari e nell’ultimo mese il caso Juventus anche a livello internazionale non è passato inosservato, viste le accuse pesantissime: aver falsificato le valutazioni dei giocatori per migliorare il bilancio del club. Inoltre, durante la pandemia, secondo le accuse la squadra avrebbe rilasciato dichiarazioni false sugli stipendi dei calciatori e quindi avrebbe influenzato anche il bilancio e manipolato in un certo modo il mercato con false comunicazioni.«La Borsa italiana resta comunque un mercato molto selettivo e da affrontare non alla leggera», spiega Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie di investimento di Soldiexpert scf, «poiché ha una volatilità molto più elevata rispetto alla media di altre Borse europee, ma allo stesso tempo può regalare anche grandi soddisfazioni nel tempo poiché fra mid e small cap negli anni sono emerse sempre delle storie importanti con anche performance a due e tre cifre. Servono metodo e il giusto orizzonte temporale. Negli ultimi due anni sono state le blue chip a comportarsi meglio e in particolare titoli bancari e petroliferi che restano osservati speciali. Pure l’obbligazionario governativo italiano (c’è un Etf che lo replica) è partito bene anche se il bilancio a un anno resta negativo (-14,2%). Oggi un basket di Btp contenuti in questo fondo passivo con scadenza media otto anni rende circa il 3,75% lordo».In effetti questo pare essere il momento della ripresa per Piazza Affari. I fondi che hanno investito sull’azionario italiano stanno registrando rendimenti interessanti. È il caso dell’Anima Italian small mid cap (+30,3% in tre anni) o dell’Anthilia small cap Italia (+42,1% in 36 mesi). Bene anche gli Etf come l’Amundi Ftse mib ucits etf, in crescita del 22,9% in tre anni. Per chi non teme la volatilità, poi, ci sono i singoli titoli quotati: Sanlorenzo è salito del 146%, Unicredit del 38,1% ed Eni del 31,7%. Meno bene nel 2022 i prodotti quotati legati al mercato obbligazionario come l’iShares Italy government bond. Quest’anno, però, dovremmo assistere a un ritorno del reddito fisso anche in Italia.