2019-03-18
Quando l'ex ad di Piaggio diceva: «È un'azienda sana». Ma il buco era di 600 milioni
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Il video del maggio 2018, dove l'attuale coordinatore al management rassicurava i Parlamentari, sta circolando tra lavoratori e dipendenti. I sindacati sono sul piede di guerra perché le rassicurazioni del Mise sui 250 milioni di euro di investimento sono state smentite dall'Aeronautica militare. Chiesto un incontro alla Presidenza del consiglio dei ministri. «Piaggio Aerospace è un'azienda patrimonialmente sana e priva di debiti». Firmato Renato Vaghi, 30 maggio 2018, di fronte ai deputati e senatori delle Commissioni speciali. Tra i dipendenti dell'azienda di Villanova d'Albenga in amministrazione straordinaria da dicembre e controllata dal fondo degli Emirati Arabi Uniti Mubadala, sta circolando da giorni il video di quell'intervento dell'ex amministratore delegato, ora ancora in organico come coordinatore del management. Il motivo è ovvio. In tanti, tra lavoratori e dipendenti, non capiscono perché l'ex manager che arrivò nell'agosto del 2016 al posto di Carlo Logli sia ancora lì. Anche perché lo scorso novembre, dopo la dichiarazione di insolvenza in tribunale con la richiesta di procedura di amministrazione straordinaria, si scoprì che le passività erano pari a 618,8 milioni di euro. solo uno dei tanti problemi di un gioiello del nostro settore aerospazio e difesa, ora gestito da Vincenzo Nicastro. Perché a fronte delle promesse anche delle ultime settimane da parte del ministero economico, un investimento di 250 milioni per il drone P1hh, al momento di soldi non se ne sono visti. Anzi il il capo di Stato maggiore dell'Aeronautica Alberto Rosso ha già detto di non ritenerlo utile durante un incontro di sei giorni fa in parlamento in commissione difesa. Del resto un nuovo investimento sul drone Piaggio non era mai interessato alla nostra Aeronautica militare. Eppure Durante l'ultimo incontro al ministero dell'Economia con le organizzazioni dei lavoratori, il sottosegretario Davide Crippa aveva spiegato l'intenzione di procedere con uno stanziamento di 250 milioni per completare le certificazioni del P1hh e acquistare 4 sistemi P1HH dual use, sia per funzioni militari sia civili. Ma Rosso ha confermato che il P1hh non sarebbe adeguato per l'uso militare. La scorsa settimana in un documento congiunto firmato dai sindacati e dai sindaci dei territori coinvolti, è stato chiesto l'ennesimo incontro urgente alla Presidenza del consiglio dei ministri sulla vertenza di Piaggio Aero «Si tratta di un documento che chiede al governo una soluzione di breve periodo perché venga garantita la continuità aziendale e una soluzione di medio-lungo periodo di politiche industriali» – ha spiegato il presidente della regione Liguria Giovanni Toti – «chiediamo che la vertenza si sposti a Palazzo Chigi, dal momento che interessa più ministeri». Più duri i sindacati. «O il capo di stato maggiore era ubriaco in Parlamento oppure è evidente che c'è un problema», ha detto il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro a proposito dell'audizione al Senato del capo di Stato maggiore Alberto Rosso che due giorni fa ha escluso un interesse sul drone P1hh contraddicendo di fatto quanto garantito dal Governo circa l'acquisto di quattro droni. «Non dimentichiamoci che l'azienda è sotto il controllo del Tribunale», ha aggiunto Manganaro, «i lavoratori non possono avere premi, c'è un problema di gestione delle ferie e quando finiranno i soldi non si potranno fare debiti. Se non arrivano altri soldi, quello di marzo sarà l'ultimo stipendio. Se non ci sono nuove commesse, ci sarà tanta cassa integrazione».