2024-03-15
Philip Colbert: in mostra al MANN di Napoli la sua arte pop e surreale
True
Estroso, ironico, ma soprattutto talentuoso, è all’artista britannico Philip Colbert - noto per le sue «aragoste» in versione cartoon e i magistrali dipinti storici riveduti e corretti in chiave iper pop - che il MANN di Napoli dedica una mostra (sino al 1 aprile 2024) con una raccolta dei suoi lavori più famosi, fra cui spicca la surreale battaglia sottomarina tra un’aragosta, una murena e un polpo, parte della serie Pompeii Series.Classe 1979, scozzese di nascita e londinese d’ adozione, una laurea in filosofia conseguita alla St. Andrew University, estro e talento da vendere, Philip Colbert si colloca fra le figure più interessanti e originali del panorama artistico contemporaneo. Definito dal noto giornalista statunitense André Leon Talley «il figlioccio di Andy Warhol», Colbert ha - fra le altre - due grandi passioni: l’archeologia (e i mosaici pompeiani soprattutto) e le aragoste. Si. Avete capito bene: le aragoste. E non perché si diletti a catturarle, ma perché, in questo strano crostaceo - che poi è anche il suo alter ego e il leitmotiv della sua arte, coloratissima e iper pop - lo stravagante artista vede una potenziale connessione con un potere superiore. Ma anche uno stretto collegamento con i mosaici di Pompei. Ed è proprio da qui che nasce l’dea della mostra al MANN (il Museo Archeologico Nazionale di Napoli), un’esposizione unica nel suo genere e che, guarda caso, si intitola House of the Lobster, La Casa delle Aragoste…La MostraIn un percorso espositivo colorato e luminoso, fra sculture in marmo e in bronzo e dipinti a olio di grandi dimensioni, fulcro dell’esposizione è un mosaico marino ( proveniente da Pompei) con al centro una battaglia tra un'aragosta, una murena e un polpo, opera che ha ispirato a Colbert le Pompeii Series, surreali opere di battaglie sottomarine che simboleggiano l’eterno conflitto fra forze opposte: bene/male, vita/morte, amore/psiche. Come ha dichiarato lo stesso artista: «Man mano che la mia passione per le aragoste si sviluppava, tracciando il loro simbolismo attraverso la cultura pop e oltre, mi riportava inevitabilmente ai mosaici di Pompei, dove erano tra le prime raffigurazioni. Per me, la collocazione dell'aragosta al centro dell'immagine, intrappolata in questo triangolo della morte, come lo interpreto io, accanto al polpo e all'anguilla, è una potente metafora visiva che ho voluto sviluppare nel mio lavoro, infondendola con una narrazione che trascende il tempo e si connette con lo spettatore a livello viscerale. Il motivo della battaglia non è semplicemente una rappresentazione del conflitto ma un riflesso delle nostre lotte interne, dei conflitti sociali e della danza perpetua tra forze opposte nella vita». E ancora: «Durante la mia prima visita al MANN rimasi stupefatto dal mosaico. Dopo aver studiato per molti anni dipinti storici con scene di battaglia, sono rimasto improvvisamente colpito dalla profonda influenza che mosaici come questo hanno avuto su artisti come Rubens. La sua scala epica ha ripristinato la mia comprensione del grande dipinto di battaglia. La sfida era rappresentata da un lavoro di grandi dimensioni, complesso nella composizione e squisito nei dettagli. L’assenza di alcuni elementi, perduti con il passare del tempo, ha permeato l’opera d’arte di un senso di mistero, lasciando spazio all’immaginazione per colmare le lacune».L’archeologia, i mosaici pompeiani, ma anche Rubens e Van Dyck ad ispirare l’arte di Colbert, un’arte «retro-futuristica» che si confronta con la mitologia classica e funge anche da tela per un ricco simbolismo, riflettendo il suo dialogo continuo con la storia dell’arte e l’esperienza umana più ampia.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.