2024-09-28
Pesaro, perquisiti gli uomini di Ricci
Matteo Ricci (Imagoeconomica)
Sequestrati computer e tablet a Santini ed Esposto, ora indagati. Il primo era il social manager dell’eurodeputato dem. Il centrodestra: «Il sindaco Biancani si dimetta».Si allarga l’inchiesta e si stringe il cerchio attorno alla gestione dei fondi di Pesaro Capitale della cultura da parte della giunta guidata da Matteo Ricci, per un decennio sindaco di Pesaro e oggi europarlamentare del Pd. Giovedì mattina, alle 7.30, la Guardia di finanza si è presentata a casa di Massimiliano Santini in via San Felice e la polizia a casa di Stefano Esposto - presidente delle due associazioni, Opera maestra e Stella polare, che hanno beneficiato di oltre 600.000 euro di contributi assegnati senza gara dal Comune in tre anni - e hanno sequestrato cellulari, tablet, computer e corrispondenza varia. Massimiliano Santini e Stefano Esposto risultano indagati nell’inchiesta che vede impegnati due sostituti procuratori: la dottoressa Maria Letizia Fucci - ha avviato le prime indagini partendo da una determina manifestamente falsa che assegnava a Opera maestra 20.000 euro - e il dottor Ernesto Napolillo. Da quanto si è potuto ricostruire - il riserbo è massimo - Santini ed Esposto sarebbero stati interrogati in caserma dalla polizia giudiziaria e rilasciati. Il personaggio chiave sembra essere proprio Massimiliano Santini. Eletto nel maggio del 2019 consigliere comunale nella lista civica capeggiata da Enzo Belloni, che sarà nominato assessore da Ricci. Nel giugno dello stesso anno Matteo Ricci assume Santini - ha la terza media, viene scelto al posto di altri tre candidati laureati in virtù della sua «comprovata esperienza» - nel suo staff come social media manager e coordinatore degli eventi. Appena Santini entra in Comune gli incarichi a Opera maestra lievitano. Compreso un episodio sul quale i magistrati vogliono fare massima chiarezza: il Palio dei Bracieri. Da dipendente comunale Santini registra a suo nome il marchio della manifestazione che poi viene affidata a Opera maestra, che riceve dal Comune 50.000 euro. Ma a quanto pare 45.000 vengono rigirati a Santini per l’affitto del marchio. Matteo Ricci - si è sempre dichiarato estraneo a tutto - firma una lettera destinata a Riviera Banca per chiedere 40.000 euro di sponsorizzazione anche per il Palio dei Bracieri. Ma non è finita perché Massimiliano Santini ha già evitato una condanna. Quando Ricci si è dimesso dopo l’elezione a Strasburgo nel giugno scorso Santini si è ricandidato alle comunali sempre nella lista di Enzo Belloni, che ora è passato da assessore a presidente del consiglio comunale, e si è fotografato mentre votava mostrando la scheda elettorale. Per evitare una pesante condanna ha chiesto l’affidamento in prova servendo ai tavoli del ristorante equo e solidale Utopia - inaugurato da Matteo Ricci - gestito dalla Onlus Gulliver con a capo Andrea Boccanera, capolista alle ultime comunali dei «Civici per Pesaro». Ieri il centrodestra unito ha firmato un comunicato in cui chiede all’attuale sindaco, Andrea Biancani, (Pd) di dimettersi insieme a tutta la giunta. Scrivono i consiglieri: «Ormai è certo: a Pesaro siamo davanti a uno scandalo amministrativo senza eguali. L’ex sindaco Matteo Ricci ha scaricato tutte le responsabilità sui dirigenti. Le persone che ieri non hanno visto e sentito oggi non possono essere le stesse che governano la città. Il sindaco Biancani, che ha preferito confermare la giunta fotocopia del passato ereditando tutto il pacchetto degli assessori, oggi ha solo una strada davanti a sé: chiedere le dimissioni agli assessori che sedevano nella giunta precedente». Ma non basta perché dalle parti della giunta Biancani si teme che ora chi sa, cioè Santini, si metta a parlare. «Sarebbe», sostiene il consigliere regionale e coordinatore provinciale di Pesaro di Fdi, Nicola Baiocchi, «la prima operazione verità. Ricci, che coltiva ambizioni di candidarsi a presidente della Regione Marche, dica, se può, cosa è successo davvero». L’impressione è che siamo solo all’inizio.
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