2024-07-05
Perso ogni contatto con la realtà
Dopo le anticipazioni del documento sulla «Verità», la sinistra interroga il ministro Orazio Schillaci, ammonendolo di non abbandonare le inutili restrizioni del 2020. Perché al Nazareno, senza vessazioni non sanno vivere.Nel Partito democratico non stanno benissimo. Hanno sfogliato La Verità e hanno avuto un mezzo mancamento, subito trasformatosi in furente aggressività. A provocare scompensi è stata, in particolare, la lettura degli articoli con cui il nostro giornale ha anticipato i contenuti del nuovo piano pandemico che il governo si appresta a licenziare. Nel descriverlo per sommi capi - trattandosi di 213 pagine piuttosto fitte era complicato esaminarlo tutto - abbiamo dato conto di alcuni passaggi a nostro giudizio particolarmente rilevanti, che rappresentano un significativo passo avanti rispetto agli orrori del passato, cioè quelli che abbiamo avuto il privilegio di sperimentare nel corso della gestione Pd-Cinque stelle-Draghi della pandemia.Niente di rivoluzionario, per carità, giusto qualche notazione di semplice buonsenso che, però, ci ricorda che viviamo in una democrazia e non in un regime sanitario. Abbiamo citato, ad esempio, il paragrafo in cui il piano spiega che «di fronte ad una pandemia di carattere eccezionale si può presentare la necessità e l’urgenza di adottare misure relative a ogni settore e un necessario coordinamento centrale, valutando lo strumento normativo migliore e dando priorità ai provvedimenti parlamentari. È escluso l’utilizzo di atti amministrativi per l’adozione di ogni misura che possa essere coercitiva della libertà personale o compressiva dei diritti civili e sociali. Solo con legge o atti aventi forza di legge e nel rispetto dei principi costituzionali possono essere previste misure temporanee, straordinarie ed eccezionali in tal senso». Come è evidente, queste righe dovrebbero rappresentare un argine all’utilizzo di strumenti quali gli orrendi dpcm a cui siamo, purtroppo, stati abituati da Conte e dai suoi successori. Puro buonsenso, si diceva.Ancora, abbiamo citato il passaggio del piano in cui si ricorda che vanno utilizzati «protocolli di cura efficaci» e si ribadisce che «i vaccini approvati e sperimentati risultano misure preventive efficaci, contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio significativamente favorevole, ma non possono essere considerati gli unici strumenti per il contrasto ai patogeni infettivi». Infine ci siamo soffermati sui punti in cui il documento, in via di ufficializzazione, invita a evitare la comunicazione terroristica e spiega che è «assolutamente centrale la sensibilizzazione delle persone attraverso una comunicazione semplice ed efficace dei benefici e dei rischi correlati a tale atto (la vaccinazione, ndr)».Come potete vedere, non abbiamo gridato al miracolo: ci siamo limitati a prendere atto con soddisfazione di qualche miglioramento importante. Il nuovo piano pandemico, d’altra parte, non è certo un manifesto no vax. È un documento tecnico il quale, per altro, contiene non poche concessioni al «sanitariamente corretto» e su alcuni temi è fin troppo morbido. Rispetto a quanto visto qualche anno fa, però, esso segna un rilevante cambio di passo che non possiamo non gradire.Tanto è bastato al Pd per farsi venire un coccolone e andare su tutte le furie. I dem hanno consegnato il loro malcontento nelle mani di Gian Antonio Girelli, professione deputato, che ieri ha diffuso un comunicato di fuoco. «Apprendiamo a mezzo stampa», ha scritto, «che il governo sarebbe in procinto di varare un nuovo piano antipandemia che stralcerebbe completamente il precedente, quindi dpcm, lockdown, obblighi vaccinali e quant’altro, il che significherebbe distruggere tutto quel che di buono finora è stato fatto solamente per un gioco di potere, per dare il contentino a una certa parte politica. La stessa stampa evidenzia un braccio di ferro tra i tecnici del ministero della Salute, a cui spetterebbe l’ok finale, e tra le Regioni. A questo punto chiediamo dei chiarimenti al ministro della Salute affinché spieghi come realmente stiano andando le cose». L’irritato Girelli ha preparato una interrogazione rivolta al ministro della Salute, Orazio Schillaci, per sapere «se il ministro sia a conoscenza di quanto esposto e cosa intenda fare per evitare che il nuovo piano pandemico diventi uno strumento non di prevenzione, ma di rischio per la diffusione di una pandemia».Secondo il Pd, infatti, «il governo pare che si stia orientando verso una modalità di azione che sembra più interessata ad attaccare i precedenti governi, piuttosto che predisporre azioni efficaci per contrastare possibili nuove pandemie. Ad esempio - secondo quanto riporta la stampa - quando si parla di vaccini, il piano in via di approvazione affermerebbe che i vaccini approvati e sperimentati risultano misure preventive efficaci contraddistinte da un rapporto costo-beneficio significativamente favorevole ma che non possono essere considerati unici elementi di contrasto ai patogeni infettivi. È evidente che un tale approccio da parte del governo risulterebbe molto pericoloso soprattutto in caso di un’emergenza pandemica, quindi è necessario un immediato chiarimento da parte del ministro della Salute».In tutta sincerità, il povero Girelli un po’ lo comprendiamo e compatiamo con tutto il cuore gli amici del Pd. Sappiamo quanto siano affezionati a chiusure, discriminazioni, terrorismo sanitario, zone rosse, obblighi e vessazioni. L’idea che qualcuno li rifiuti e lo scriva nero su bianco in un documento istituzionale per i simpatici dem dev’essere sconvolgente, motivo per cui ne capiamo il turbamento. Ci sentiamo, però, di rassicurarli: finché l’Oms sarà attiva e avrà questa forma, il rischio di totalitarismo medico non è affatto scongiurato, dunque possono stare sereni. Di fan del razzismo pandemico in giro per il mondo ce ne sono ancora tanti.Ci sia concesso, in conclusione, un piccolo appunto. Finora, i progressisti hanno difeso il loro operato nell’era Covid spiegando di essersi attenuti alle evidenze scientifiche del momento. Lo stesso Roberto Speranza, di fronte ai giudici, ha dichiarato di aver agito sulle base di ciò che si sapeva nella fase iniziale della pandemia. In pratica, i dem hanno provato a giustificare i propri clamorosi errori sostenendo che della malattia non si conosceva poi molto e che furono costretti ad agire in fretta, senza punti di riferimento. Ovviamente è una ricostruzione falsa e il comunicato di Girelli lo dimostra oltre ogni ragionevole dubbio. Oggi sappiamo con certezza quali siano stati i reali effetti dei lockdown, delle restrizioni e degli obblighi. Sappiamo che non sono serviti a granché nella lotta al virus e conosciamo i danni anche notevoli che hanno causato. Se fosse vero che il Pd e soci agirono in buona fede sulla base di scarse evidenze scientifiche, oggi dovrebbero aver cambiato idea. Dovrebbero arrendersi alla realtà dei fatti, prendere atto delle nutrite conoscenze disponibili e smetterla di tifare per il confinamento e le imposizioni. Il problema è che i cari dem non sono in buona fede e non agiscono nemmeno «seguendo la scienza». Scattano sulla base di riflessi autoritari condizionati e parlano esclusivamente con la voce dell’intolleranza. Questo è il motivo per cui continuano a ripetere che i lockdown siano serviti e a negare che esistano cure per il Covid (come fa esplicitamente Girelli). Questo è il motivo per cui non riescono a digerire le aperture alla realtà contenute nel nuovo piano pandemico.Davvero, un po’ i progressisti li comprendiamo. Ma solo un po’: poiché per la loro patologia non vi sono rimedi, essi credono che anche tutte le altre malattie non si possano curare. Se hanno bisogno d’aiuto, però, non devono scomodare il ministro o prendersela con noi. Si rivolgano piuttosto a Pfizer o a Bill Gates: magari, tra un affare e l’altro, hanno elaborato una terapia sperimentale per l’alienazione.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)