2020-09-25
Perfino la Lamorgese boccia il nuovo patto Ue
Luciana Lamorgese (Roberto Serra - Iguana Press:Getty Images)
L'accordo europeo sui migranti che ha fatto esultare la sinistra è una fregatura, lo riconosce anche il ministro dell'Interno del governo giallorosso: «Non è il superamento dei meccanismi di Dublino e non contempla efficienza e rapidità nei rimpatri».«La proposta Ue segna una discontinuità, ma non è il superamento dei meccanismi di Dublino». Ci ha pensato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese a smentire la presidente della Commissione Ue Ursula von der Layen che aveva annunciato «aboliremo il trattato di Dublino» e a ridimensionare il premier Giuseppe Conte che pure aveva sottolineato l'importante «passo verso una politica migratoria davvero europea». Era stata la sinistra a dare una grande enfasi all'annuncio della presidente tedesca Ue che però mercoledì in Commissione ha spiegato meglio il «patto sui migranti», senza mai dire «aboliremo Dublino», e sottolineando che il problema migratorio in Europa si risolve con la solidarietà e la responsabilità di tutti i 27 Paesi. Ma soprattutto - confermando quanto previsto dal trattato di Dublino sul Paese di primo sbarco - chi arriva resta in carico all'Italia, nessun Paese è obbligato al ricollocamento ma può venire sanzionato pagando il costo del rimpatrio di chi non ha diritto di restare. E alla fine i «rimpatri sponsorizzati» diventano il contentino per l'Italia. Anche Conte ha auspicato che «il Consiglio Ue ora coniughi solidarietà e responsabilità. Serve certezza su rimpatri e redistribuzione: i Paesi di arrivo non possono gestire da soli i flussi a nome dell'Europa». Anche perché, dopo una prima lettura delle misure previste, la Lamorgese ha sottolineato che «non so che fino a che punto queste possano essere effettivamente efficaci: perché le ipotesi di dare responsabilità di rimpatrio agli Stati membri diversi da quelli di sbarco mi sembrano difficilmente coniugabili con l'efficienza e la rapidità. Vorrei capire quali sono gli aspetti di ordine pratico e giuridico».Per il ministro comunque è soltanto il primo step «atteso da anni», ma ha ribadito che dall'8 di ottobre, con il Consiglio dei ministri dell'Interno dell'Ue, «sarà possibile fare dei progressi nella negoziazione dei meccanismi di immigrazione europea. Porteremo avanti le nostre proposte, chiedendo il superamento completo dell'attuale sistema»«Se queste norme entrassero in vigore domattina per l'Italia non cambierebbe nulla», dice Carlo Fidanza, capo delegazione Fratelli d'Italia in Europa, «le Ong continuerebbero a spadroneggiare, migliaia di immigrati continuerebbero ad arrivare richiedendo l'asilo senza averne diritto, farebbero ricorso contro il diniego e si darebbero alla macchia per non farsi rimpatriare. In sostanza sulla questione immigrazione, non si affronta il vero tema del blocco delle partenze dall'Africa e così alla fine diventeremo il campo profughi d'Europa». E ieri la responsabile del Viminale, in audizione al comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, ha dovuto ammettere che non c'è alcun superamento anzi, c'è il rischio che tutto possa finire in un accordo al ribasso visto che i Paesi del blocco di Visegrad hanno già manifestato la loro contrarietà leggendo soltanto la bozza del nuovo patto. «È necessario il superamento completo dell'attuale sistema che ruota intorno alla responsabilità dello Stato d'ingresso e che non può essere ulteriormente gravato da oneri difficilmente sopportabili», ha ribadito la responsabile del Viminale. «Bisogna rendere strutturale un sistema di collaborazione e solidarietà europea che ad oggi avviene solo parzialmente e per singolo caso». Dalle parole ai fatti. Soltanto un paio d'ore dopo, è bastato che la Francia si opponesse categoricamente allo sbarco dell'Alan Kurdi con a bordo 125 migranti a Marsiglia, e il ministro Lamorgese ha autorizzato l'attracco nella rada di Arbatax in Sardegna. Per la verità anche la Germania, (l'imbarcazione dell'Ong Sea-Eye è tedesca) aveva rifiutato l'aiuto e anche Malta, sicché il solito porto preferito sarebbe stato Lampedusa ma data la vicinanza alla Sardegna è stato consentito lo sbarco ad Arbatax. «Basta con questo governo senza vergogna che mette in pericolo gli italian», ha subito tuonato la senatrice sarda della Lega Lina Lunesu. Anche il presidente della giunta regionale Christian Solinas contesta: «Si tratta di una decisione presa dal governo senza consultare la Regione, alla quale si chiede un ulteriore sacrificio oltre a quelli determinati dai continui sbarchi sulle coste del Sulcis».Per Massimiliano Romeo, capogruppo al Senato della Lega la finta abolizione di Dublino è «la solita presa in giro, resta il vincolo del Paese di approdo e quindi tutti gli immigrati se prende l'Italia. Il problema che il governo deve risolvere è frenare i clandestini quindi bloccare le partenze. Non dimentichiamo che Dublino riguarda solo richiedenti asilo non la maggioranza dei migranti economici. Manca la volontà di affronta il tema e intervenire nei paesi da cui partono e incentivare politiche affinché ci restino. I viaggi di Di Maio e Lamorgese non hanno sortito alcun effetto, solo propaganda. Basti vedere l'accordo di Malta. Inoltre se il governo modificherà i decreti Salvini la situazione peggiorerà perché verranno legittimate le Ong che in ogni modo, anche facendo buttare a mare i migranti col salvagente, sbarcheranno sulle nostre coste».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)