2019-05-10
Rom favoriti per le case popolari
Il Papa abbraccia i rom, accogliendoli in udienza a San Pietro. «In Italia ci sono organizzazioni maestre di vendetta, voi mi capite bene» ha detto il Pontefice ricevendoli. E poi, perché non vi fossero dubbi su chi avesse nel mirino, ha aggiunto: «Quando leggo sui giornali qualcosa brutta vi dico la verità: soffro. Oggi ho letto qualcosa brutta e soffro perché questa non è civiltà, non è civiltà». Ogni riferimento a ciò che è accaduto a Roma, con le proteste di quartiere contro le case assegnate ai rom era ovviamente voluto. Parlando di inciviltà, Bergoglio parlava proprio di quella gente che a Casal Bruciato si oppone all'assegnazione delle case ai rom. «Gente capace di creare la vendetta, di vivere l'omertà: questo è un gruppo di gente delinquente, non gente che vuole lavorare». Parola di Francesco, andate in pace.Peccato che a Casal Bruciato non si viva in pace e non solo perché nella protesta ha preso il sopravvento la politica, con i suoi eccessi e anche le sue minacce (che ovviamente sono da censurare e anche da perseguire, perché nessuno può dire a una donna: ti stupro). Ma anche perché in quel quartiere le persone si vedono maltrattate da quello Stato che dovrebbe aiutarle e invece aiuta sempre qualcun altro, a volte anche chi non rispetta le stesse leggi dello Stato. Il tema è semplice. Siamo tutti fratelli, ci vogliamo bene e però quelli che ti fregano il portafogli preferiamo non averli nei paraggi o vicini di casa. Siccome tra i rom ci sono un certo numero di persone che ti fregano il portafogli, anche se le generalizzazioni sono sempre brutte, alla fine nessuno li vuole avere sul proprio ballatoio. È un atteggiamento da delinquenti o da maestri di vendetta come dice Bergoglio? Sarà, ma sono tutti bravi a fare il buon samaritano a casa degli altri. Già, perché i rom non vanno a vivere a Santa Marta, in Vaticano, dove sta il Papa: vanno a Casal Bruciato, in un quartiere pieno di disagi e dove la gente vuole lavorare e il lavoro non lo trova.E dire che accoglierli in Vaticano o nelle molte residenze della Chiesa non dovrebbe essere difficile. Tra Vicariato, Propaganda Fide, Apsa, Congregazione per l'evangelizzazione, Caritas e arciconfraternite varie, sono migliaia le case che il Vaticano potrebbe mettere a disposizione dei rom. Tempo fa il sito Ospitalità religiosa censì 4.387 strutture per oltre 120.000 posti letto. Solo a Roma, sono 2.000 gli enti religiosi e risultano proprietari di 20.000 terreni e fabbricati suddivisi tra città e provincia. Possibile che in tutto questo ben di Dio non si trovi un alloggio per qualche famiglia rom? Invece di predicare bene e razzolare male, cioè di professare l'accoglienza e poi trasformare in alberghi le residenze dei vari ordini religiosi rimaste vuote per mancanza di vocazione, non sarebbe meglio ospitare i senza tetto, rom compresi? Tempo fa, quando il Papa parlò di aprire le porte della casa di Dio agli immigrati, a rispondere fu una sola parrocchia, mentre tutte le altre si guardarono bene dal farlo.Adesso si chiede di spalancare l'uscio delle case popolari ai rom. Dimenticando però che altre famiglie la casa la aspettano da anni e non se la vedono riconoscere perché c'è sempre qualcuno che passa davanti a loro. Come reagireste se, dopo un'attesa lunga, con lo sfratto sulla testa o addirittura con un'utilitaria trasformata in alloggio, vi vedeste scavalcati da una famigliola rom, che proprio perché è rom, cioè viene da un campo nomadi e ha tanti figli, passa avanti agli altri, pensionati compresi? Vi sentireste delinquenti e maestri di vendette, come dice il Papa, o pensereste di essere figli di un Dio minore, dimenticati da tutti, anche dalla Chiesa? Io penso che probabilmente vi sentireste gli ultimi e non proprio beati.Al di là dei giudizi, anzi dei pregiudizi, sui rom, la questione sta tutta nel meccanismo di assegnazione delle case popolari. Se siete una donna con un figlio a carico, senza una casa e un lavoro, nella graduatoria avete diritto a 13 punti. Se avete più di 65 anni, di punti ne otterrete 14. Se avete lo sfratto esecutivo, di punti invece ne conteggerete 10. Se al contrario siete senza fissa dimora, come la maggior parte di chi viene dai campi rom, scalerete le classifiche con 18 punti. Se poi per caso avete tre o più figli - e come si sa le famiglie rom sono numerose - allora potrete aggiungere altri 14 punti. Se per di più siete seguiti dai servizi sociali, come famiglia disagiata, il punteggio volerà con altri 17 gradini. Insomma, se siete un italiano che fino a ieri aveva un lavoro e pagava l'affitto, cercando di rispettare le leggi e di far crescere il figlio, ma poi le cose vi sono girate male e rischiate di perdere tutto, vi dovrete mettere in coda, ad aspettare che le famiglie con più punti dei vostri, abbiano ottenuto una casa. Cioè forse voi sarete costretti a vivere in macchina o da un amico, in attesa che la lista di chi ha la precedenza - perché il punteggio lo favorisce - si esaurisca. E se vi lamentate, se inveite e protestate, siete delinquenti, maestri di vendetta. Parola di Papa. Il quale di parole buone ne ha sempre per tutti e però non riesce a farsi ascoltare, soprattutto da chi ha le chiavi di casa di quelle migliaia di edifici che fanno capo alla Chiesa. Ps. Segnalo che, scorrendo l'elenco dei beni dell'Apsa, ossia dell'Amministrazione patrimonio della sede apostolica, ho visto che molti appartamenti sono liberi. Se Sua Santità soffre leggendo notizie brutte sui giornali, non ha che da alzare il telefono e chiamare chi si occupa dei beni del Vaticano.